A TORINO PER I PRERAFFAELLITI

pubblicato da: Mirna - 4 Luglio, 2014 @ 6:59 pm

 

In una giornata di luglio Grazia ed io andiamo a Torino. Scopriamo a fine giornata, sul treno di ritorno, che  è giovedì,  pensavamo entrambe – chissà perché –  fosse venerdì…. i segni d’aria a volte si perdono

Unite però  dal desiderio di vedere la mostra  sui Preraffaelliti a Palazzo Chiablese, nella seducente piazzetta reale, assolata e ventosa.

L’Utopia della Bellezza: settanta capolavori della Confraternita dei Preraffaelliti che fa capo a Dante Gabriel Rossetti e a sua moglie Torino e Borzonas 027Elizabeth Siddal, modella  dai folti e lunghi capelli rossi che diventerà  la musa  anche per  il celeberrimo dipinto di John E. Millais “Ofelia”. Dalla collezione della Tate di Londra

Siamo in piena epoca vittoriana e questo cenacolo di artisti vuole ispirarsi alla pittura  medievale che nelle loro opere assume un aspetto gotico e un po’ dark.  Le tematiche che  affrontano sono la Religione, la Storia, il Paesaggio, la Vita moderna, la Poesia, La Bellezza e il Simbolismo.

Che emozione rivedere l’Annunciazione di Dante Gabriel Rossetti che tanto fece scalpore ! Un candore avvolgente, la modella sua sorella, poetessa. Indimenticabile il suo sguardo non divino.

Di Ofelia sappiamo tutto: Millais dopo aver dipinto en plein air il bosco e i fiori fa immergere la modella, Elizabeth Siddal, in una vasca da bagno dove dovrà stare per varie ore e per vari giorni. Tanto da ammalarsi di polmonite. Ma il quadro è una meraviglia. Ogni fiore un simbolo, per esempio il papavero significa morte e Ofelia che diventa un tutt’uno con l’acqua verde ci incanta.

Tanto che ad un certo punto  credo di essere preda della Sindrome di Stendhal, mi gira un po’ la testa e mi aggiro per le ovattate e sale piene di capolavori in cerca di un divanetto su cui accasciarmi. Grazia mi salva con una caramella e decidiamo che più che Stendhal deve essere stata la brioche calda che abbiamo letteralmente  divorato appena scese dal treno  in un’antica caffetteria.  Anche lei accusa un certo mancamento.

Forse saremo pallide come la perfida  Sidonia, Proserpina, Monna Vanna, ma loro rilucono nell’aureola dei capelli rossi o  mogano e ci guardano con occhi intriganti

Ci riprendiamo:la  Bellezza fa stare meglio senza dubbio, possiamo ammirare ancora  Burn-Jones, Madox Brown e la sua . Sidonia von Bork 1560 dall’abito decorato, Prendete vostro figlio Signore, L’amata (la Sposa) , e la celeberrima Beata   Beatrix. Non per niente  Gabriel Rossetti si era aggiunto il nome Dante perché  si sentiva la reincarnazione del sommo poeta. E ovviamente,sua  moglie Elizabeth diventa Beatrice.

Visitare mostre ci fa felici. Usciamo nella Torino estiva  colme di Bellezza e desiderio di assaporarne dell’altra.

Torino e le sue piazze, il Primo Parlamento italiano, alcune statue bianche e particolari:.ballerine grasse, un gatto d’acciaio  che sbuca dal terreno, un altro che si arrampica su un palo accanto a una bicicletta bianca. Sì, ogni città ha la sua identità e Torino ha spazi ampi  e portici   lunghi, e tante bancarelle di libri. Grazia trova  i racconti di Katherine Mansfield così nel viaggio di ritorno ne rileggiamo alcuni.

Città un po’ misteriosa Torino, da conoscere  meglio,   vedi  e non vedi Torino e Borzonas 048laMole Antonelliana, sai che il Po è vicino,  e poi  incontri tanti antichi Caffè dove il tempo sembra essersi fermato all’Ottocento e dove vorresti fermarti per ore a parlare. E perchè no, assaggiare quelle deliziose torte al pistacchio e cioccolato.

Giornata piena dunque con i Preraffaelliti…ricordate il libro di Philippe Delorme Autunno, dove si racconta dell’amore di Gabriel Rossetti, della morte precoce di sua moglie, della riesumazione dopo due anni per riprendere le sue poesie e della scoperta che i  suoi magnifici capelli rossi erano cresciuti ancora.

Un po’ dark, un po’ gotico, ma affascinante.

 

 

 

 

 

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3 commenti
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  1. Mi avete allietata incantevoli signore, al solo sapervi insieme unite nella Bellezza dell’arte. L’Ofelia è sempre stata magnetica per me, nella vena “Noir” che solo i Preraffaelliti sanno esprimere così bene.
    Un grande abbraccio a tutte e due e a tutti gli amici belli del Blog.

  2. Tra mancamenti e capolavori dei Preraffaelliti, splendidi ritratti di donne dalle lunghe chiome rosse e versi di poeti, Beatrice e Dante, una giornata splendida, quella trascorsa con Mirna, all’insegna della bellezza, nella cornice dell’elegante città di Torino.
    A coronamento della giornata, spulciando tra le bancarelle dell’usato in via Po, ho trovato, finalmente, il primo volume di “Tutti i racconti” della Mansfield, “Felicità“, edito da Adelphi, che da tempo andavo cercando, da affiancare a “Garden-Party” che pertanto ora posseggo in doppia copia.
    Infine la sorpresa di scoprire che era giovedì, non venerdì, e il regalo di un giorno in più per leggere, conversare con Mirna, dedicarsi ai lavori di giardinaggio e ai pensieri piacevoli…

  3. Sì, Torino elegante: concordo pienamente con Grazia. Ci ho vissuto per nove anni, dai 9 ai 18, quindi preadolescenza, adolescenza e prima giovinezza. In particolare gli anni del liceo D’Azeglio sono quelli che ricordo con più nostalgia. Lunghe camminate con le amiche nei viali: corso Re Umberto, corso Vittorio Emanuele… Ma anche via Roma, con piazza San Carlo a metà e piazza Castello alla fine e poi via Po, che sfocia in piazza Vittorio, che a sua volta si affaccia sul fiume di fronte alla chiesa della Gran Madre.
    Nostalgia, insomma, che Mirna mi ha riattivato. Quella foto sulla soglia del caffè mi riporta ad un’atmosfera proprio torinese. Ne ricordo uno esattamente così, in corso Vittorio Emanuele angolo corso Re Umberto: caffè PLATTI. Non lontano dal D’Azeglio. Grazie per questo tuffo indietro nel tempo!