IL TARLO DI RUTH di Rocco Sestito consigliato da “Il Giardino delle Arti”

pubblicato da: Mirna - 1 Maggio, 2015 @ 6:33 am

cop[1] (4)La fantasia mette in rapporto il mondo interno della psiche col mondo esterno della realtà e costruisce un ponte tra ciò che  si crede sia e che forse non è. E’ sempre un attraversare uno specchio per ricercare mondi paralleli e possibili a quello contingente, ma sappiamo che è dal nostro preconscio che si forgiano le fantasie che possono essere di prova o preparatorie alla vita presente.

Intrigante questo romanzo di Rocco Sestito in cui la malattia di Ruth, la protagonista narrante, altro non è che una fervida immaginazione , quindi un susseguirsi di estraniamenti da sè, una ricerca di alternative, di identificazioni estreme da esseri umani ad animali per provare l’emozione di un Tutto vivente. E’ quasi sentirsi in possesso di poteri divini e soprattutto una ricerca di emozioni complete.

Ruth  si presenta così “Mi chiamo Ruth. Ho trentasei anni. Sono malata. Cioè, penso di avere una malattia rara, e d’altronde non saprei come definirla: sono una visionaria. Ogni persona che incontro e che abbia un qualcosa, anche di insignificante, che attiri la mia attenzione, stimola la mia immaginazione e mi fa inventare delle storie. Anzi, più che inventare, le vivo , letteralmente.”

Il libro di Sestito scrive della scrittura e immagina l’immaginazione tanto è ricco e articolato per cui questo  libretto di 120 pagine è in realtà molto più spesso perchè le storie raccontate sono tantissime.  Possiamo leggere alcune pagine trovandoci in una storia d’amore tra una bellissima mora e un timido impiegato per poi ritrovarci nelle vesti o meglio nella pelle di un generoso cane. E tutto questo grazie a Ruth che con il suo occhio attento riesce a penetrare nella vita delle persone e a creargliela ex novo.

Il tarlo di Ruth si legge con golosità e nello stesso tempo a spicchi , sì come gli spicchi  di un caleidoscopio che forma la sua immagine colorata per poi lentamente crearne un’altra.

Ne escono racconti veri e propri oppure brevi parentesi di esistenze talvolta tristi, talvolta allegri come “Contando sotto la pioggia” dove la protagonista inizia a voler contare le gocce di pioggia per finire poi a contare le monetine cadute nel suo ombrellino riverso. Ma attenzione non è Ruth che racconta questa storia , ma una sua amica che le ha dato un suo scritto da leggere. (Sappiamo che Ruth lavora in una casa editrice).

E qui sta la grande abilità di Rocco Sestito, autore di cortometraggi di fiction, drammaturgo e regista, perchè ci propone storie checropped-cropped-img_446111[1] sembrano scaturire da una teoria di scatole cinesi.
Un giorno accanto a Ruth su una panchina si siede un barbone che le racconta  di come ha trovato fogli sparsi ricolmi di riflessioni e poesie che gli hanno fatto cambiare vita.  Quindi una storia dentro una storia e così via.

Insomma un libro da leggere come un affresco: non si sa se sotto esiste un altro dipinto, non si sa se è compiuto o meno. Da leggere sicuramente con calma, un po’ alla volta perchè la ricchezza è tanta, l’immaginazione è galoppante.

Da non trascurare certamente i monologhi sui colori rubati da Ruth a un attore antipatico nel suo camerino. Si mescolano persino i generi, da pagine diaristiche, a poesie, a fiabe, a racconti veri e propri.

Rocco Sestito ci regala un’antologia  che ci fa  gustare le fantasie di Ruth e proprie  senza sensi di colpa perchè l’immaginazione dà  voce ai nostri desideri, e come scrive Ethel S. Person nel suo “Sogni ad occhi aperti”senza immaginazione, la coscienza sarebbe imprigionata nel presente dei sensi o nel passato dei ricordi e si negherebbe la contemplazione di infinite alternative e possibilità…”

Devo ringraziare Il Giardino delle Arti che mi ha permesso la conoscenza di questo autore e la possibilità di introdurlo  anche nel  mio gruppo di lettura.

Rocco Sestito sarà nostro ospite al Café de la Paix lunedì 11 maggio, alle ore 17.00

 

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2 commenti
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  1. Mi attrae sempre chi sa guardare anche attraverso una fervida immaginazione e questo romanzo dal modo in cui lo descrivi sembra tanto bello, grazie Mirna.
    Banville col suo ultimo libro edito da guanda “False Piste” è sempre bravo ed avvolgente.

    Ti/vi abbraccio,

    Miki

  2. Tutto quanto hai scritto, cara Mirna, mi intriga e verrò a sentire e conoscere questo autore. Sono curiosissima poi di vedere come un autore uomo abbia dato voce ad una protagonista femminile!