GLI ANGELI INCERTI di Rocco Sestito ,ed.Del Faro

pubblicato da: Mirna - 23 Gennaio, 2019 @ 3:16 pm

Rocco Sestito, regista e drammaturgo scrive  bei romanzi originali e suggestivi.rocco sestito

Già   “Il tarlo di Ruth   mi aveva colpito molto. Avevo scritto a proposito nel mio blog:

la fantasia mette in rapporto il mondo interno della psiche col mondo esterno della realtà  e costruisce un ponte tra ciò che  si crede sia e che forse non è. E’ sempre un attraversare uno specchio per ricercare mondi paralleli e possibili a quello contingente, ma sappiamo che è dal nostro preconscio che si forgiano le fantasie che possono essere di prova o preparatorie alla vita presente.

IMG_20190123_093526Siamo sempre in bilico dunque come il funambolo Ezechiel, un  importante protagonista di Angeli incerti.

Nel prologo viene citato Origene d’Alessandria, teologo greco antico, per il quale gli uomini sarebbero i discendenti degli Angeli incerti quelli, ossia, che al momento di scegliere tra Dio e Lucifero non seppero prendere una decisione.

Non è soltanto una scelta tra il Bene e il Male ciò che accompagna la nostra vita ma sempre una scelta piccola o grande fra desideri, curiosità, responsabilità.

Questa è una storia di incertezze e scelte, anzi più storie che si intrecciano verso una direzione: quella di guardarsi dentro come se i protagonisti fossero però fuori da se stessi.

Come se fossero attori e qualcuno li guardasse.

Il proprio sguardo da spettatore sul attore.

La vita è dunque non solo sogno come diceva Calderon de la Barca, ma anche teatro dove il supremo drammaturgo dell’infinito è Dio.

Ma chi va in scena oltre agli uomini?  Ci sono anche gli angeli ?: quelle entità misteriose e imperscrutabili che ti fanno agire in un determinato modo o sono essi il riflesso del nostro imperativo categorico, delle nostre necessità?

Accanto ai protagonisti di questo suggestivo romanzo  si aggira spesso un giovane etereo dallo sguardo lucido e attento che sembra apparire nei momenti più importanti della vita di di Omar e Tito, di Vera e Monica, di Loris e Fabio.

Omar e Tito due operai sfruttati e  stanchi, se   dapprima scelgono una via bieca per mantenere il posto di lavoro,   poi si ritroveranno scegliendo l’amicizia come plus valore della vita.

Anche Monica e Vera sono preda di incertezze e vogliono provare  altri percorsi.

Vera “bruciava il suo tempo trascinandosi da un capo all’altro della città. Camminava per ore, quasi a volersi consumare, come volendo abbandonare un pezzo di sè ogni volta in una zona diversa…”

Si ritroverà insieme a Monica, Omar e Tito, Loris e Fabio di notte  nello stesso punto : accanto a un passaggio a livello chiuso.

Devono fermarsi come in una pausa d’infinito in uno”squarcio inatteso dell’eterno” . Per capirsi, per scegliere un altra via.

L’attenzione del misterioso giovane che sembra un attore dell’opera teatrale  “Giulio delle stelle”che si sta intanto  allestendo in città osserva  tutti per poi avvicinarsi all’eccezionale funambolo Ezechiel che dal suo  filo tremolante proteso  verso il cielo intuisce e sa  molte cose.

Ezechiel è staccato dal contingente più banale che rende prigionieri e riesce a “vedere” con più  attenzione gli altri.

E sa che deve aiutare il piccolo Kevin.

Una storia a incastri tra realtà, interpretazione, imperscrutabilità che si può narrare soltanto in parte perchè tanti sono gli spunti e i rimandi che Rocco Sestito ci offre come fosse una galassia di stelle.

Certamente un incentivo all’immaginazione e alla ricerca del mistero che esiste nel cosmo, intorno a noi e dentro di noi.

 

 

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2 commenti
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  1. Grazie Mirna, di vero cuore!

  2. Sembra molto interessante e pieno di spunti! Mi fa collegare all’attuale mia lettura, un libro che ho trovato e comprato recentemente e che fa seguito al più famoso “Intelligenza emotiva” di Daniel Goleman. Ora leggo quindi “Emozioni distruttive” sempre di Daniel Goleman ma con la supervisione del Dalai Lama. All’inizio del 2000 studiosi, scienziati e monaci buddhisti si trovano in California per una serie di incontri chiamati “Mind and Life” per indagare sotto il pressante interesse del Dalai Lama i punti di contatto fra il Buddhismo e le scienze e filosofie occidentali. Ne scaturiscono spunti molto interessanti, per esempio gli aspetti più empirici e razionali del buddhismo (lontano dall’essere una religione) si avvicinano e possono ispirare la scienza della mente, come anche questa fornisce sempre nuove scoperte e approfondimenti per chi pratica meditazione o altre attività anche più spirituali. Dimostrato anche oggi, il convergere fra fisica quantistica e visione buddhista, impermanente, fenomenologica, del mondo. Eccetera. Allora qui tutte le dualità vengono a sbiadire e ci si ritrova attori e spettatori allo stesso tempo, un po’ come nel romanzo di Sestito. Solo qualche idea gettata nell’etere informatico…. saluti a tutti i lettori!