SEMAFORO ROSSO

pubblicato da: Mirna - 24 Marzo, 2021 @ 11:11 am

Un anno di seminvalidità motoria ed emozionale. Diciamoci la verità. A qualsiasi età. Perchè a questo punto ognuno nel “mezzo” o “verso la fine” “del cammin di propria vita” ha dovuto fare i conti con la pandemia ossia con un cambiamento tragico inaspettato. I fortunati riescono ancora a incontrarsi di “straforo” in qualche angolo appartato di parchi o lungofiumi, ma tutti sappiamo che il Virus può colpire a tradimento.

Io sono prudente, un po’, un pochino incosciente (come diceva mio marito dopo il mio naufragio del Fulvia C quando io ero stato coraggiosissima) e un po’ perchè talvolta rischio per non far rimanere male le persone care (anche per mia madre era un cruccio far restare male gli altri).

Vorrei comunque che tutti avessimo il principio di realtà , senza illusioni e “narrazioni” , come si usa dire ora, cioè diciamoci la verità.

Una generazione è morta, chi si avvicina a certi “anta” è a rischio.

Non sopporto chi sottovaluta o chi si fa prendere dal panico.

In media stat virtus.

Mi sento privilegiata perchè mi è stata somministrata la prima dose di Pfizer (per il fatto che per due giorni era stato sospeso il vituperato Astrazeneca), ma devo semnpre cautelarmi, perchè come dice Claudio, prima che il vaccino abbia effetto devono passare settimane.

Che fare dunque, dopo un anno di “semaforo rosso” e rendersi conto che alla mia età ho perso gite al lago, qualche città d’arte, incontri musicali con amici, a brindisi e allegria?

Perchè ogni anno dopo un certo genetliaco, come dice Vincenzo, un altro amico, pesano il doppio.

E quando ne usciremo come saremo? Molte risposte a seconda della tipologia umana e psicologica: come se niente fosse successo., con una mascherina allegra sul viso.

Come aver perduto mesi, giorni, attimi di gioia da vivere da soli o in compagnia.

Sicuramente con una diversa consapevolezza conscia o inconscia: che siamo molto più vulnerabili e forse più attenti agli attimi epifanici portati da un raggio di sole, da una frase letteraria o musicale entro le nostre sinapsi addormentate.

E’ più forte di me: (merito della nonna Bianca, amante della vita… sempre) si trova il Bello e il Sorriso anche durante il Rosso del semaforo.

Uffa, vorrei essere pessimista, ma non ci riesco. Aspetto il semaforo verde.

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2 commenti
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  1. In questo pesante periodo ormai lungo è indispensabile mantenersi il più possibile sereni, cercare di guardare con fiducia al tempo che verrà e che, se le vaccinazioni procederanno più spedite e a largo raggio, non potrà che essere migliore. Uffa, mentre scrivo penso che l’attesa sarà comunque ancora lunga e non posso fare a meno di considerare che a questa età ogni giorno è prezioso. Inoltre non riesco a non pensare a chi da oltre un anno, vivendo in RSA e/o avendo gravi disagi fisici, sta sopportando ben più di quello che sopportiamo noi che ci muoviamo abbastanza normalmente! La mia bilancia oscilla continuamente tra queste considerazioni! Anche Riccardo ed io abbiamo ricevuto la prima dose di vaccino e sappiamo che per tre settimane occorre ancora la massima prudenza fino al completamento con la seconda dose (e forse non si dovrà mai abbandonare del tutto?).
    Immagino che un po’ tutti ci siamo dati a qualche occupazione nuova o abbiamo incrementato quelle solite. La mia ultima novità, proprio fresca di stamattina, è la marmellata di limoni: forse la sintesi, in quanto agrodolce, del mio oscillare tra speranze e considerazioni non proprio rosee?
    A Mirna grazie per averci esortato a vedere verde il semaforo e a tutti l’augurio di sentirsi presto sollevati!

  2. Grazie, carissima amica. Hai sintetizzato con la tua intelligenza serena il nostro stato d’animo in una dolce agra marmellata di limoni. Che sarà buonissima.