RANZO (TN): UN MONDO A PARTE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Aprile, 2024 @ 3:58 pm

Pochi giorni fa ho visto il film di Riccardo Milani “Un mondo a parte” con Antonio Albanese e Virginia Raffaele: Emozioni forti. Ecco cosa ho ri-provato nella mia breve visita di questa mattina al paese di Ranzo, sopra la Valle dei Laghi insieme a mia moglie Maria Teresa.

Da Trento si sale in auto fino a Cadine, indi si scende a Terlago e da qui si sale a Covelo, Ciago, Ranzo; oppure da Cadine si scende fino a Vezzano e da qui si sale a Ciago, Ranzo.
Negli ultimi 7 km la strada è molto stretta, per tratti letteramente scavata nella roccia, a strapiombo sulla Valle del Lago di Toblino (Valle dei Laghi) per poi accompagnare lo sguardo fino al lago di Cavedine e al Lago di Garda, quest’ultimo con il Monte Stivo e con la sua cintura orientale della catena del Monte Baldo. Trento-Ranzo-Trento, meno di 60 km a seconda del percorso, in totale 3 ore, soste comprese.

Quello che colpisce ulteriormente il visitatore è che da Ranzo la vista, dopo essersi letteralmente tuffata nel citato Lago di Toblino, spazia verso nord, fino al gruppo dell’Adamello e delle Dolomiti di Brenta: infatti, finito l’asfalto, inizia uno sterrato dapprima carrozzabile e poi solo ciclabile che conduce fino al Lago di Molveno. In un tratto di questa “ciclabile” boscosa, percorribile da mountainbike, ci si affaccia sulla sottostante valle del Maso Limarò e sulla relativa pista ciclabile che da 2 km sopra Sarche conduce i cicloturisti fin quasi a Ponte Arche (foto da me scattata in precedente occasione “a pedali” a/r Terlago- Ranzo – Lago di Molveno).
Sul versante opposto, verso est, il Monte Bondone e in lontananza si indovinano le montagne che segnano l’inizio della Valsugana.

A Ranzo troviamo belle case completamente riattate; un’interessante chiesa a croce romana, nella quale il vecchio abside è stato trasformato nel ramo di sinistra della nuova pianta a croce romana di una più recente ricostruzione; un piccolo bar “paesano”; un agritur; pochissimo fuori paese, l’accogliente Bar Ristorante Rocol Bar (329 824 2392) ivana.baldo@hotmail.it) nel quale ci accoglie la sorridente padrona di casa Ivana.

Ivana ci invita a fare quei pochi passi fino alla minuscola chiesetta consacrata a San Vigilio, dalla cui piazzetta ci affacciamo sulla strada che da Sarche conduce a Ponte Arche e laggiù, in fondo, intravediamo le nevi dell’Adamello. E’ un po’ come disporre di una carta geografica dal vero!

Inoltre Ivana ci suggerisce di andare ancora avanti fino ad un piccolo delizioso laghetto montano di Nembia, ma oggi non abbiamo le scarpe adatte: sarà per una prossima volta, le promettiamo.

Al ritorno, nella discesa, dopo pochi km da Ranzo, deviamo a sinistra per risalire fino al paesello di Margone: altro gioiellino incastonato fra le montagne.

Quando scrivo che Ranzo è “un mondo a parte” … devo aggiungere che è anche una parte di mondo dal quale si vedono più mondi! Una parte di mondo che esige altre due visite: una in auto, giornaliera, con gli scarponcini adatti; una seconda per ripetere la pedalata fino a ri-circumnavigare il Lago di Molveno.

P. S.: nella mia mente Ranzo fa coppia con Rango, il paese gioiello di case in granito adiacente a Balbido, il Paese dipinto per via dei suoi murales, nelle Giudicarie Esteriori, dove ora abita il carissimo amico Don Marcello Farina. Ma questa è un’altra storia.

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OGGI E’ IL 25 APRILE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Aprile, 2024 @ 5:34 am


Al di là di essere contro quell’  -ismo, io mi sento molto VIVAce nel difendere la Democrazia Parlamentare contro ogni violenza, sia essa esplicita o – peggio ancora – ipocritamente velata da democrazia (con la d minuscola).
Lasciatemi sottoporre alla vostra attenzione alcune sottolineature:

A – Democrazia, nei millenni, ha assunto significati diversi:
– potere sul popolo, il democrator era il dittatoreho opened the door for the democrator?
And how come he let in the market-conquistadors?
Why is he acting as if he has something to hide?
The privilege of the stupid is to be taken for a ride”.
Chi ha spalancato la porta al democrator?
Com’è che si è collocato nel gruppo dei conquistadores?
Perché agisce come chi ha qualcosa da nascondere?
Il privilegio dello stupido è di farsi prendere per un somaro
– strapotere del popolino
– potere del popolo

B – Chi avrebbe voluto la democrazia diretta, in realtà cercava di realizzare una oligarchia. Se volete ve lo spiego meglio, a richiesta.

C – Josif Brodskij nella prolusione al suo libro avverte o giovani: “Diffidate delle unanimità … se non altro perché dentro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male”.

D – Umberto Eco ci avverte: ci sono molti modi apparentemente innocui attraverso i quali la Democrazia Parlamentare è attaccata e distrutta.

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STATI UNITI D’EUROPA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Aprile, 2024 @ 12:25 pm

DEDICATO SOPRATTUTTO ALLE LETTICI ED AI LETTORI DELLE EUROPEE- AREA NORD EST, nostro candidato GRAHAM WATSON

CARO RAF SCRIVO A TE E NON A UN GIORNALE CHIEDENDONE LA PUBBLICAZIONE: per evitare dubbi, firmerò questo post con il solo nome senza il cognome e senza l’indicazione della mia appartenenza politica.

Vedi Raf, il mio “pezzo” sulla rubrica del quotidiano ilT del 21 aprile era stato inviato al giornale da tre giorni e trattava di finanza pubblica e privata su molti aspetti, anche e soprattutto per non far nascere l’idea fuorviante del Fondo Sovrano, che sarebbe un ulteriore colpo micidiale alla finanza privata e soprattutto alla democrazia parlamentare ed alla poliica democratica.
Il mio pezzo è stato pubblicato sulla stessa pagina del tuo, nel quale invece tu fai propaganda elettorale, mentre io – tre giorni prima, ripeto – “facevo propaganda” a corretti concetti di finanza.

Al che mi permetto di evidenziare una sottolineatura: all’inizio del tuo contributo affermi che “occorre evitare di trasformare queste elezioni europee in una rissa fra i partiti” . Tuttavia, all’inizio della terza parte del tuo intervento, affermi che la tua lista “nazionale non ha lo scopo di superare la soglia del 4% per poi andare ciascuno per la sua strada”.Be’ Raf, io credo che sia molto meglio la”lista di scopo” STATI UNITI D’EUROPA che una lista senza uno scopo: e affermo questo perchè tu ti firmi “Candidato di Azione”, ovvero di uno specifico singolo partito che sta vivendo la politica come azione “contro”, rifiutandosi da sempre di dialogare, di confrontarsi e quindi di “riunirsi con-“

Ecco, questa non è una buona azione, quanto piuttosto una cattiva azione soprattutto se fatta da chi pretende di andare i UE per “unire gli sforzi”.

Al contrario, la lista nella quale io credo e che qui propongo alle lettrici ed ai lettori, non è espressione di un partito, ma di molti partiti: ciò è un pregio, un merito che va ascritto a chi ha saputo dialogare, discutere, mettersi insieme per il perseguimento di un obiettivo “Bene Comune” che letteralmente è “quel bene alla cui costruzione hanno collaborato tutti sin dall’inizio”, come ci ha insegnato Don Lorenzo Guetti, quando fondava la cooperazione trentina.Firmato: Riccardo #italiavivatrentino#italiavivatrento#ItaliaViva

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ROMANO PRODI SU REPUBBLICA E SU IL RIFORMISTA.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Aprile, 2024 @ 6:14 am

Bravo Romano: più chiaro di così non si può!

  • Giorgia, Elly, Tajani: chi si candida per le europee dichiarando che se eletto non andrà alle riunioni, procura grave un vulnus alla democrazia.
  • La censura al monologo di Scurati è un inizio/indizio molto pericoloso.

Mi permetto di aggiungere:

  • Sul primo punto: anche più sfacciatamente di così non si può!
  • Sul secondo punto: perfettamente in linea con quanto da anni scritto da tale Eco Dr. Umberto in un little but great book: “Il fascismo eterno”, Ed. La nave di Teseo, €5,00.

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Trento, Sabato 20 Aprile 2024

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Aprile, 2024 @ 3:50 pm

Graham Watson (Rothesay, 23 marzo 1956)
– politico britannico con cittadinanza italiana;
– membro del Parlamento europeo dal 1994 al 2014;
– esponente dei Liberal Democratici;
– dal 25 novembre 2011 è presidente del Partito dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa.

Oggi, in previsione delle elezioni europee, Watson è stato candidato come capolista nella circoscrizione nord-orientale per la lista di scopo Stati Uniti d’Europa, costituita da Italia Viva, LibDem, Radicali Italiani, Partito Socialista Italiano e Italia C’è.

Graham è cittadino italiano, parla italiano, ha la moglie italiana anzi toscana: conosce i bisogni del paese, il ruolo che l’Italia deve giocare in Europa e il ruolo che l’Europa deve giocare in ambito continentale.

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SABATO 20 APRILE 2024 – LA LISTA STATI UNITI D’EUROPA E’ PRONTA – INTERVISTA A MATTEO RENZI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Aprile, 2024 @ 8:12 am

Buongiorno a tutti! La Lista Stati Uniti d’Europa è la vera proposta politica per queste elezioni. Gli altri partiti vivono le Europee come un sondaggio sulle leadership: noi proviamo a cambiare l’Europa. A darle una scossa. L’Europa o torna a sognare o muore. Già oggi è irrilevante su molti dossier: dobbiamo avere il coraggio di cambiare e l’unico modo per farlo è lavorare nella direzione degli Stati Uniti d’Europa. Oggi ne ho parlato in questa intervista al Corriere della Sera.

Matteo Renzi, perché la lista Stati Uniti d’Europa?

«Perché la politica mondiale è in crisi tra Ucraina e Medio Oriente. E la competizione America-Cina taglia fuori l’Europa. O ci diamo una svegliata come europei o saremo irrilevanti. L’Europa è nata dal sogno di Ventotene e rischia di morire nella palude burocratica. Oggi o si torna a pensare in grande o si muore».

Obiettivo abbastanza ambizioso…

«Ogni lungo viaggio inizia con un passo. E con idee precise: superamento del diritto di veto perché non può essere Orbán a decidere per noi, elezione diretta del presidente della Commissione, difesa comune ma anche vera politica diplomatica chiamando al ruolo di inviati speciali dei leader capaci, non personaggi di seconda fila bocciati in patria. Parliamoci chiaro: se non ci sono gli Stati Uniti d’Europa i singoli Paesi non saranno in grado di stare da protagonisti sulla scena mondiale. E questo è più vero che mai sulle scelte energetiche, sulle politiche del mare e dello spazio, sull’intelligenza artificiale. Meglio volare alto che strisciare a terra. Meglio avere un obiettivo ambizioso che utilizzare le Europee come sondaggio sul proprio gradimento».

A chi si riferisce?

«A quelli come Schlein e Meloni che si candideranno dicendo da subito che non metteranno piede a Strasburgo. Prendi i voti e scappa: così si prende in giro la gente. Se sai che non ci vai, perché ti candidi? Il mondo brucia, serve l’Europa e tu utilizzi le Europee come sondaggio per le tue ambizioni? Che tristezza».

Quindi non farete candidature di bandiera?

«Noi non prendiamo in giro la gente. I nostri candidati se eletti resteranno in Europa. Combattiamo per dei valori, non per le nostre aspettative personali. E i cittadini sapranno riconoscere chi fa sul serio».

State insieme solo per superare il quorum?

«Ci siamo messi in testa il sogno degli Stati Uniti d’Europa, questo è ciò che ci unisce. Il fatto di superare il quorum è comunque importante perché significa portare parlamentari a Bruxelles. E dunque incidere nelle scelte politiche dell’Unione a cominciare dal dibattito di giugno e luglio quando dovremo indicare i nuovi vertici del Parlamento, della Commissione e del Consiglio. Con la nostra lista puntiamo a eleggere 5 parlamentari che saranno decisivi quando ad esempio ci sarà da dire no a Ursula von der Leyen e sì a Mario Draghi. Francamente preferisco un buon compromesso che prende voti rispetto a una follia kamikaze che regala seggi ai sovranisti. Con un piccolo gruppo di parlamentari tre anni fa ho mandato a casa Conte e portato Draghi a Chigi. Con un piccolo gruppo di parlamentari europei proveremo il miracolo bis».

Calenda non va con voi…

«Rispetto le scelte di Azione: lui mi attacca ogni giorno, io semplicemente non gli rispondo. Voglio fare politica e dunque il mio obiettivo sono gli Stati Uniti d’Europa non le risse di condominio. Negli ultimi anni Calenda ha litigato con Letta, poi con Bonino, quindi con noi: adesso spero che non litighi anche con sé stesso».

Ma dal giorno dopo le Europee vi separerete?

«No, in Europa lavoreremo insieme gomito a gomito. Quello che accadrà in Italia invece lo vedremo. La mia impressione è che questo governo non abbia la forza per fare le riforme».

Da cosa lo intuisce?

«Basti vedere il decreto Pnrr che arriverà in aula al Senato martedì. Dovevano rilanciare il Paese, e invece rilanciano il Cnel. Dovevano dare soldi alle famiglie e invece aumentano lo stipendio a Brunetta. Io sono scandalizzato da ciò che stanno facendo ma soprattutto dal silenzio delle opposizioni».

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PIERANTONIO COSTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Aprile, 2024 @ 6:13 pm

Nato a Mestre il 7 maggio 1939, si trasferì nella Repubblica Democratica del Congo dov’era emigrato suo padre]. La sua prima esperienza in guerra si svolse nel 1960 a Bukavu, dove trasportò con successo gruppi di rifugiati congolesi attraverso il Lago Kivu. Dopo l’esplosione della rivolta mulelista, si trasferì nel vicino Ruanda, dove visse sino al 1994. Successivamente visse tra Kigali e Bruxelles.
Durante il genocidio del Ruanda, Pierantonio Costa era il console della Repubblica Italiana a Kigali. Dal 6 aprile al 21 luglio 1994, Costa salvò prima alcuni italiani] ed occidentali, poi si spostò in una proprietà del fratello in Burundi e di là lavorò incessantemente nel tentativo di salvare persone in pericolo in tutto il Ruanda, anche entrando nel territorio ruandese per organizzare convogli di salvataggio. A questo scopo usò il proprio ruolo diplomatico, la propria rete di conoscenze ed amicizie e anche il proprio denaro (più di 3 milioni di dollari) per ottenere permessi di espatrio per chi gli chiedeva aiuto, in alcune occasioni anche corrompendo a fin di bene delle persone.
Al termine del genocidio aveva salvato circa 2000 persone, tra cui 375 bambini.
Ottenne una medaglia d’oro al valor civile dal Governo italiano ed una simile decorazione dalle autorità belghe. Nel 2008 gli è stato dedicato un alberello nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova[ e nel 2009 un cippo nel Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano.
Così ha descritto le proprie azioni: “Tra tanta violenza e tante sofferenze ho solo fatto quello che dovevo fare. È tutto”.
La sua storia è stata raccontata dal giornalista Luciano Scalettari, che ha dichiarato: ”Secondo me è un giusto, nel senso che gli ebrei attribuiscono al termine”. Pierantonio Costa ha risposto: ”Ho solo risposto alla voce della mia coscienza. Quando bisogna fare qualcosa, semplicemente lo si fa”.
Muore il 1º gennaio 2021 a 81 anni in Germania. È sepolto a Montebello Vicentino, paese d’origine del padre Pietro Giuseppe.

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QUO VADIS POLITICA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Aprile, 2024 @ 6:08 am

h, Judgment, thou art fled to brutish beasts, and men have lost their reason!Oh, senno, tu sei fuggito tra gli animali feroci e gli uomini hanno perduto la ragione. Ecco la frase (rubata al Giulio Cesare di Shakespeare) che mi viene in mente quando assisto a certe azioni compiute da personaggi della politica e del governo.

Mia mamma insegnava a noi figlioletti: l’importante è la sostanza, cioè l’essere onesti, ma non basta: occorre anche apparire per quello che si è, cioè onesti.

Oggi, alla luce degli stravolgimenti culturali di cui siamo vittime, mi permetto di integrare quell’insegnamento, inserendo fra le due una terza qualità del nostro essere: la forma, per cui la scala del nostro “dovere essere” è la seguente: sostanza, forma, apparenza.

La new entry, la forma, è essa stessa sostanza: un pezzo di acciaio non cambia la propria  sostanza se da lama di un aratro viene fuso e trasformato nella lama di una spada.

Dice … ma che c’azzecca tutto ciò con una certa politica di oggi?
C’azzecca, c’azzecca … perché oggi quella certa politica non si preoccupa né della sostanza né della forma, bensì solo dell’apparenza. Un esempio: l’anti europeismo eletto a dote positiva.

MATTEO RENZI e MARIO DRAGHI vogliono dare una nuova forma sostanziale all’Unione Europea? Ed ecco apparire un enorme drappo con la faccia di un tale con la scritta “Più Italia meno Europa”.

MATTEO RENZI è calunniato da un suo ex beneficiato e saggiamente non reagisce? Si fa apparire ciò che accade come un litigio fra due persone di pari livello.

MARIO DRAGHI fa un discorso “magistralis” in una riunione internazionale europea? Lo si fa apparire come un “filosofo”, con il che si offendono anche i filosofi i quali invece sono veri costruttori del pensiero.

Oh, Judgment, thou art fled to brutish beasts, and men have lost their reason.

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MIA LETTERA ODIERNA AL DIRETTORE DEL QUOTIDIANO iLT- TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Aprile, 2024 @ 3:49 pm

Egregio Direttore,

mi riferisco alla Sua intervista a Cino Serrao, coautore insieme a Marco Pugliese del saggio “L’industria italiana del XX° e XXI° secolo. Visionari e giganti” di cui ampiamente a pag. 2 del quotidiano ilT del 18 aprile. Il saggio è dedicato soprattutto al made in Italy, “terzo brand mondiale dopo Coca Cola e Microsoft”. Io mi soffermo su un singolo passaggio, ovvero sull’ipotesi formulata dagli Autori della costituzione di un

Fondo Sovrano di 1000 miliardi, per “rilanciare gli investimenti strategici e gestire il debito pubblico”.

Come è noto, i Fondi Sovrani sono creati da paesi che dispongono di una grande liquidità, mentre il nostro paese ha un debito pubblico crescente di circa 2.800 miliardi: sorge quindi la domanda su come detto Fondo sarebbe alimentato.

Quanto a fare ricorso alla ricchezza finanziaria privata, pari a circa 5.000 miliardi di cui circa 1.700 nei depositi bancari, mi chiedo: si intenderebbe convogliarla a detto fondo in maniera forzosa? In tal caso, ci sarebbe il rischio della fuga all’estero dei capitali o, peggio, verso investimenti in criptovalute. In ogni caso, la ricchezza privata “catturata” dal Fondo Sovrano aumenterebbe il debito pubblico.

In alternativa, anche a prescindere dalla creazione di un Fondo Sovrano, come da me scritto nel 2020 insieme a Gianluigi De Marchi nel libro “Ricostruire la finanza” e più volte ricordato anche sul Suo giornale, il Tesoro potrebbe emettere Titoli Irredimibili Rendita ad un rendimento maggiore di quello dei titoli di debito, in sostituzione volontaria delle tranche di titolo di debito pubblico in scadenza, oltre a nuove emissioni. Ove queste emissioni – sostitutive e nuove – escludessero espressamente il diritto al loro riscatto, i titoli emessi potrebbero essere formalmente classificati non più di debito, bensì di rendita. Conseguentemente, nel primo caso avremmo una diminuzione del debito pubblico senza alcun esborso finanziario da parte del Tesoro; nel secondo caso, un aumento della liquidità del Tesoro senza alcun aumento del debito pubblico. I maggiori esborsi per tassi di rendimento più elevati sarebbero più che bilanciati dai mancati esborsi in linea capitale, per di più con tutti i benefici che deriverebbero dal miglioramento delle valutazioni internazionali sul nostro stato di salute finanziaria.

Quando l’investitore in Titoli Irredimibili volesse rientrare in possesso del capitale investito, potrebbe offrire i propri titoli in vendita alla Borsa Valori, nella quale potrebbe trovarsi come uno dei tanti compratori privati anche lo stesso Tesoro, ove esso potesse e volesse diminuire il gettito dei pagamenti per tali rendimenti. Il tasso di rendimento dei titoli irredimibili potrebbe essere in parte fisso e in parte variabile, così da mantenere il valore del titolo al livello nominale di emissione.

Ricordo che nel 2020 una grande banca italiana emise 1,5 miliardi di propri titoli irredimibili, ricevendo richieste di acquisto per ben 6 miliardi: e – si noti –  i titoli irredimibili bancari, in quanto titoli emessi da un soggetto privato,  sono a tassazione piena, mentre quelli pubblici sono a tassazione rirotta alla metà!

Ancora: emissioni di Irredimibili italiani potrebbero attrarre anche la finanza privata estera ed inoltre essere prodromi all’emissione di Titoli Irredimibili Europei, almeno da parte dei paesi “deboli” dell’UE, che potrebbero attrarre investimenti da parte dei paesi “forti”.

Resta poi da chiarire se questo Fondo Sovrano sarebbe nella autonoma disponibilità diretta del Governo o se invece sarebbe sottoposto alle leggi del Parlamento: in altre parole, se si creerebbe da parte del governo una gestione finanziaria autonoma e separata in favore di alcuni settori, privilegiati rispetto ad altri e non sottoposta al normale iter parlamentare.

Infine, sempre anche a prescindere dalla creazione di un Fondo Sovrano, altra fonte finanziaria per lo Stato sarebbe la vendita delle oltre 550.000 unità immobiliari di proprietà dello Stato per oltre 222 milioni di metri quadrati per un valore che oscillava (anno 2020) intorno ai 250 miliardi di euro: si veda documento conclusivo di una indagine conoscitiva della Commissione Finanze della Camera dedicata agli immobili pubblici. La vendita, per non creare squilibri al mercato immobiliare, sarebbe da realizzare a tranche annuali attraverso un Fondo Immobiliare (così mia op. citata, pag. 81).

Riccardo Lucatti, Finanza ed Economia mista ITALIA VIVA TRENTINO

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FONDO SOVRANO DI 1000 MILIARDI? – 3

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Aprile, 2024 @ 11:10 am

(continuazione dai due post precedenti)

Dai fondi sovrani alle getioni separate e da queste alla separazione del potere dalla responsabilità:
– a me governo il potere di finanziare con le “risorse separate” gli obiettivi (elettorali);
– a te parlamento la responsabilità di non riuscire a finanziare le altre necessità.

No buono. In ogni intrapresa, pubblica o privata, il potere complessivo deve essere sempre unito alla responsabilità complessiva.

F.to Riccardo Lucatti, ITALIAVIVA TRENTINO #ItaliaViva#italiavivatrento#italiavivatrentino

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