LE RIME DI CAPAREZZA SUL DOSS TRENTO
il musicista pugliese presenterà le canzoni del suo ultimo cd “Habemus Capa�

Con il tormentone di “Sono fuori dal tunnel” Caparezza ha conquistato tutti gli appassionati di hip hop e dintorni scalando le classifiche anche per la sua contagiosa attitudine musicale. Proprio il musicista di Molfetta sarà il protagonista del concerto in programma il 26 luglio sul Doss Trento. Un luogo che dopo lo spettacolo folk di Giovanna Marini si ripropone, e lo sarà sempre più in futuro, come luogo di concerti e possibile sede di altri eventi legati allo spettacolo. Il percorso musicale di Caparezza incomincia nel 1998 quando esce il suo primo demo “Ricomincio da Capa" mentre il suo primo cd "?!", arriva nel 2000 attraverso l’etichetta "dipendente" ExtraLabels. L’uscita di "?!" permette a Caparezza di tenere una serie di concerti sul territorio nazionale e di partecipare tra i gruppi del Brand New Tour. Egli si esibisce con una band che suona dal vivo, sorprendendo chi si aspettava il tipico dj set. L’esperienza live fu trascinata nel suo secondo lavoro ufficiale, dal titolo "Verità supposte", stampato 3 anni dopo dalla solita ExtraLabels, e prodotto da Carlo U. Rossi. Un cd questo che ha lanciato Caparezza con oltre centomila copie vendute anche grazie ad un super hit come “Fuori dal tunnel”. Dopo il grande successo Caparezza era atteso alla conferma con il suo terzo disco uscito pochi mesi fa. Anticipato dal singolo "La mia parte intollerante" il cd del rapper pugliese si intitola “Habemus Capa” ed è una sorta di concept album dove il musicista gioca come sempre con rime e parole. I pezzi più riusciti sono senza dubbio "Gli insetti del podere", "Dalla parte del toro", "Il silenzio dei colpevoli" . "Epocalisse", "Felici ma trimoni" e la title track "Habemus Capa".Un musicista Caparezza che ha sempre dimostrato coerenza nel suo percorso artistico anche davanti al successo dichiarando “E’ stata un’esperienza insolita, che non mi aspettavo…ho attraversato varie fasi, dall’incredulità alla stizza e alla rabbia per lo stupro che quella canzone subiva venendo usata in vari contesti, fino alla consapevolezza che non puoi avere controllo su un pezzo che si diffonde a macchia d’olio”.

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