Fernando Orlandi – Trento Blog http://www.trentoblog.it gli eventi del Trentino e la tua opinione Fri, 27 Apr 2018 04:51:52 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.5.14 http://www.trentoblog.it/wp-content/uploads/8Risorsa-9.png Fernando Orlandi – Trento Blog http://www.trentoblog.it 32 32 EDUARD LIMONOV Il caso letterario dell’anno http://www.trentoblog.it/eduard-limonov-il-caso-letterario-dellanno/ http://www.trentoblog.it/eduard-limonov-il-caso-letterario-dellanno/#respond Tue, 19 Feb 2013 14:02:47 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=61921 Il Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale organizza a Trento, mercoledA� 20 febbraio, alle ore 17,30, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55), la��incontro-dibattito Eduard Limonov: il caso letterario della��anno. Intervengono Fernando Orlandi e Piero Sinatti. Introduce Massimo Libardi.

Emmanuel CarrA?re, nato a Parigi nel 1957, figlio della storica HA�lA?ne CarrA?re da��Encausse, sceneggiatore (gli si debbono diversi adattamenti dai gialli di Georges Simenon), regista e scrittore, A? ben noto anche in Italia. La��autore ora A? passato alla��Adelphi, che ha da poco ha mandato in libreria il suo Limonov (pp. 356, a�� 19,00) e che riediterA� tutte le sue opere precedenti.

Corriere della sera e Repubblica sono stati concordi nel definirlo il libro della��anno. E cosA� si era pronunciata la stampa francese, con Le Monde des livres che ne aveva anticipato la��uscita dedicandogli la prima pagina. Secondo Les Inrockuptibles, CarrA?re A? uno dei migliori autori francesi viventi. Nel suo paese fa incetta di riconoscimenti; in Italia, proprio per Limonov, gli A? stato assegnato il premio Malaparte.

Si tratta di un libro decisamente particolare e che sfida il lettore a combattere luoghi comuni, pregiudizi e moralismi. Non A? solo la narrazione delle molte vite e avventure di Eduard Limonov, A? anche un libro che alla��interno del racconto si interroga sulla storia recente della Russia e della��ereditA� sovietica. Un libro senza cadute di tono e tensione; per Le Monde A? a�?stupefacentea�?, con a�?una scrittura di una precisione illuminantea�?, che A? debitrice di A sangue freddo di Truman Capote e delle sue teorie sul a�?non fiction novela�?.

CarrA?re conosce brevemente Limonov a Parigi negli anni Ottanta, dopo averne letto e ammirato alcuni dei suoi libri. Lo rivede venta��anni dopo a Mosca a una cerimonia commemorativa delle vittime del teatro Na Dubkrova, organizzata dai familiari e dalla��opposizione democratica. Rimane disorientato, perchA� nel decennio precedente di Limonov aveva sentito parlare piuttosto male: fondatore del Partito nazional-boscevico, era poi stato imprigionato con la��accusa di terrorismo; insomma, sembrava si fosse trasformato in una sorta di fascista. Invece, eccolo reincarnato nei panni di un eroe della��opposizione democratica russa. Da qui la��idea di scrivere un reportage e in seguito quella del libro, a cui lo scrittore ha lavorato per quasi quattro anni.

Ma chi A? Eduard Limonov? Nato Eduard Savenko il 2 febbraio 1943 a Dzerzhinsk, A? cresciuto nella cittA� ucraina di Kharkiv, per poi trasferirsi a Mosca. Scrive CarrA?re nelle pagine iniziali del suo libro: a�?A? stato teppista in Ucraina, idolo dell’underground sovietico, barbone e poi domestico di un miliardario a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi, soldato sperduto nei Balcani; e adesso, nell’immenso bordello del dopo comunismo, vecchio capo carismatico di un partito di giovani desperados. Lui si vede come un eroe, ma lo si puA? considerare anche una carogna: io sospendo il giudizioa�?.

CarrA?re ha deciso di scrivere questo ritratto perchA� ha pensato a�?che la sua vita romanzesca e spericolata raccontasse qualcosa, non solamente di lui, Limonov, non solamente della Russia, ma della storia di noi tutti dopo la fine della seconda guerra mondialea�?. La sua vita, perA?, A? innanzitutto un romanzo di avventure: al tempo stesso avvincente, nero, scandaloso, scapigliato, amaro, sorprendente, e irresistibile. PerchA� CarrA?re riesce a fare di lui un personaggio a volte commovente, a volte ripugnante a�� a volte perfino accattivante. Ma mai, assolutamente mai, mediocre. Che si trascini gonfio di alcol sui marciapiedi di New York dopo essere stato piantato dall’amatissima moglie o si lasci invischiare nei piA? grotteschi salotti parigini, che vada ad arruolarsi nelle milizie filoserbe o approfitti della reclusione in un campo di lavoro per temprare il a�?duro metallo di cui A? fatta la sua animaa�?, Limonov vive ciascuna di queste esperienze fino in fondo, senza mai chiudere gli occhi, con temerarietA� e pervicacia.

Limonov A? stato uno degli animatori della��underground moscovita, punk, poeta, refrattario a-sovietico che emigra nel 1974 verso gli Stati Uniti, scrittore di successo (negli anni Novanta si sono venduti milioni di copie dei suoi libri). Rientrato nel suo paese, inizia la��attivitA� politica, fonda il Partito nazional-boscevico e con il campione mondiale di scacchi Gary Kasparov da vita alla coalizione anti-Putin la��Altra Russia (Drugaya Rossiya). Qualcuno lo ritiene un fascista, ma ha trovato insospettabili difensori in Anna Politkovskaya e Elena Bonner, la vedova di Andrei Sakharov. Per queste due donne, i a�?nazbola�?, i nazionalbolscevichi di Limonov, erano la faccia pulita della Russia anti-Putin. Le loro armi eversive sono pomodori, uova marce e torte in faccia, le loro manifestazioni una via di mezzo fra goliardia e riproposizione delle avanguardie storiche.

CarrA?re coglie bene un punto del percorso politico-esistenziale di Limonov: a�?Gli piacciono e gli sono sempre piaciuti soltanto quelli che sono in posizione di inferioritA�… il suo percorso, per quanto ondivago possa sembrare, ha una sua coerenza, perchA� Eduard si A? schierato sempre, senza eccezione, dalla loro partea�?. Limonov ricerca un eroismo e una purezza di comportamenti che lo allontanano mille miglia dalla Russia putiniana, che ai suoi occhi A? troppo volgare, troppo borghesemente occidentale, troppo grassa nella sua ricerca del benessere.

Scarica la locandina dell’incontro >

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IL DUPLICE TRAMONTO Trento – 30 gennaio 2013 http://www.trentoblog.it/il-duplice-tramonto-trento-30-gennaio-2013/ http://www.trentoblog.it/il-duplice-tramonto-trento-30-gennaio-2013/#respond Mon, 28 Jan 2013 13:59:25 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=61267 Il Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale e la Biblioteca Austriaca organizzano a Trento, mercoledA� 30 gennaio, alle ore 17,30, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55), la��incontro-dibattito Il duplice tramonto. Lo sterminio degli ebrei e la pulizia etnica dei tedeschi dalla��Europa centro-orientale. Interviene Fernando Orlandi. Introduce Massimo Libardi.

Con la��incontro-dibattito Il duplice tramonto. Lo sterminio degli ebrei e la pulizia etnica dei tedeschi dalla��Europa centro-orientale prosegue il ciclo di incontri a�?Narrare la storia. Il Novecento nella letteratura tedescaa�?, organizzato dal Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale con la collaborazione della Biblioteca Austriaca.

Gli ebrei della��est, gli Ostjuden, incarnavano il carattere transnazionale, la disorganicitA� e la��irrequietezza che definiva la Mitteleuropa rispetto agli stati nazionali. Erano inoltre gli unici a riconoscere in una lingua, lo yiddish, e non in un territorio, la��elemento fondamentale della loro identitA�. Proprio questo rapporto tra comunitA� e lingua riveste una notevole importanza nel definire la complessa identitA� dello spazio mitteleuropeo. Tra Otto e Novecento il tedesco si afferma come una sorta di lingua franca delle molteplici comunitA�, ben oltre i confini dello stesso impero asburgico e di quelli del Reich tedesco. Non si sostituisce alle lingue nazionali, ma convive accanto a lingue e culture diverse: Elias Canetti e Gregor von Rezzori hanno dato un mirabile quadro di questo intreccio. Il tedesco inoltre costituiva la lingua colta praticata in molte comunitA� ebraiche dalla Polonia alla Boemia, dalla Bulgaria alla Romania e per un tragico paradosso la��Olocausto inferse un colpo mortale a questa vitalitA� transnazionale del tedesco.

Per molti intellettuali ebrei era infatti proprio la lingua tedesca a rappresentare il Mutterland, neologismo coniato da Rose AuslA�nder come fusione di Muttersprache e Vaterland. Di sA� Elias Canetti scrisse a�?io sono solo un ospite della lingua tedescaa�?, e nel primo volume della sua autobiografia narra come nella natale Rustschuk, cittadina bulgara sul Danubio oggi Ruse, si potessero ascoltare nel corso della giornata a�?sette o otto linguea�? e di come lui abbia scelto il tedesco come lingua in cui abitare. Anche dopo il 1945 Canetti scriverA�: a�?La lingua del mio spirito continuerA� a essere il tedesco, e precisamente perchA� sono ebreoa�?. Sono queste, parole che se esprimono il profondo legame degli ebrei con la lingua e la cultura tedesca dalla��altra parte indicano una lacerazione che non sarA� piA? ricomposta, quella per cui la propria lingua madre A? diventata la lingua degli assassini.

Lo sterminio degli ebrei cancellA? questo mondo. La��ebraismo orientale, e piA? in generale gli ebrei, sono stati spesso accusati di passivitA� per non avere fatto resistenza alla��internamento nei ghetti. Ma episodi di resistenza si sono avuti, e la rivolta del Ghetto di Varsavia A? uno dei momenti piA? alti di questa resistenza. Uno dei libri piA? inquietanti su questa rivolta e lo sterminio degli ebrei A? Il canto del popolo ebraico massacrato di Yitzhak Katzenelson, davanti al quale, ha scritto Primo Levi, a�?ogni lettore non puA? che arrestarsi turbato e reverentea�?. Protetto e nascosto da alcuni amici, Katzenelson, assieme al figlio maggiore, grazie al passaporto straniero di cui era entrato in possesso, nel maggio 1943 viene trasferito da Varsavia alla residenza coatta di Vittel, in Francia. La moglie e gli altri due figli invece erano giA� stati deportati a Treblinka. In Francia Katzenelson tiene un diario, ma soprattutto scrive Il canto, monumento funebre agli ebrei da��Europa. Per precauzione, come peraltro faceva chi cercava di preservare la memoria degli avvenimenti, nasconde i manoscritti in contenitori di latta, poi sepolti.

Sulle deportazioni operate dai nazisti molto conosciamo, al punto che lo stesso termine deportazione A? stato associato pressochA� esclusivamente alla��invio nei campi di concentramento e in quelli di sterminio del Terzo Reich. Ma mentre la Seconda guerra mondiale stava terminando e soprattutto dopo la sua cessazione, ad essere vittime furono le popolazioni germanofone della��Europa centro-orientale. Non si trattava di nazisti, ma indiscriminatamente vennero colpiti tutti i Volksdeutsche, popolazioni germanofone che si erano insediate in quei territori da secoli, a partire dalla Ostsiedlung, la colonizzazione della parte orientale della��Europa, attuata dai popoli germanici nel medioevo: una grande migrazione, nel corso della quale i tedeschi fondarono insediamenti nelle regioni meno popolate della��Europa centro-orientale e orientale. Nel 1945 saranno vittime di una grande pulizia etnica, deportazioni accompagnate da ogni sorta di brutalitA� (rapine, stupri, omicidi), un esodo forzato nel corso del quale perirono milioni di persone.

Da Vittel, dove forse sarebbe riuscito a espatriare, Katzenelson viene deportato ad Auschwitz, e qui troverA� la morte. Terminata la guerra, Miriam Novitch, che lo aveva aiutato a nascondere i suoi scritti, li disseppellisce e cosA� Il canto viene subito pubblicato: a�?AhimA�, non ca��A? piA? nessuno… ca��era un popolo, era non ca��A? piA?… ca��era un popolo… e ora A? scomparso!a�?. La fine della Seconda guerra mondiale segna cosA� un duplice tramonto: quello delle culture degli Ostjuden e dei Volksdeutsche: a�?O sciocco goy, hai sparato alla��ebreo ma la pallottola ha colpito anche tea�?.

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POLEMICHE SU GUSTAV KLIMT Di Roberta Pedrotti http://www.trentoblog.it/polemiche-su-gustav-klimt-di-roberta-pedrotti/ http://www.trentoblog.it/polemiche-su-gustav-klimt-di-roberta-pedrotti/#respond Tue, 30 Oct 2012 08:03:50 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=57217 Il Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale e la Biblioteca Austriaca organizzano a Trento, mercoledA� 31 ottobre, alle ore 17,30, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55), la��incontro-dibattitoA�Polemiche su Gustav Klimt.

Intervengono Francesca Boarini e Fernando Orlandi. Introduce Paola Maria Filippi.

Gustav Klimt A? uno dei pittori europei universalmente piA? conosciuti e il 2012 A? la��anno di Klimt. In occasione del 150A� anniversario della sua nascita la casa editrice Silvy ha pubblicato il volumeA�Polemiche su KlimtA�di Hermann Bahr, in cui si documenta lo scandalo artistico-culturale che esplose a Vienna quando la��artista realizzA? delle grandi tele che gli erano state commissionate per la��Aula magna della��UniversitA� di Vienna.

Quando nel 1900A�La filosofia, una di queste tele, fu esposta alla Secessione ad uno a�?stato incompiutoa�?, il dipinto, rivoluzionario anche sotto il profilo formale, provocA? le piA? violente proteste degli ambienti conservatori.

Continua a leggere sul blog di Roberta Pedrotti >

 

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RUSSIA SENZ’ANIMA Rovereto – 29 settembre 2012 http://www.trentoblog.it/russia-senzanima-rovereto-29-settembre-2012/ http://www.trentoblog.it/russia-senzanima-rovereto-29-settembre-2012/#respond Fri, 28 Sep 2012 10:25:04 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=55168 Nella��ambito di a�?Tra le paginea�?, mostra della��editoria della Vallagarina, sabato 29 settembre 2012, alle ore 18, nella a�?Sala degli specchia�? di Casa Rosmini a Rovereto (Corso Rosmini 28), Fernando Orlandi (Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale) presenta e discute con la��autrice, Susanne Scholl, il volume Russia senza��anima? (Zandonai, 2011).

Mosca A? il centro nevralgico di un paese immenso e contraddittorio, perennemente in bilico tra Europa e Oriente. A? qui che Susanne Scholl colleziona i tasselli di Russia senza��anima? (Zandonai, 2011), un intenso reportage, una��indagine sulla storia piA? recente di una nazione in crisi da��identitA�, affidata alle testimonianze dirette dei suoi abitanti.

La narrazione entra nella vita quotidiana di personaggi celebri e gente comune, nelle case e nei luoghi di lavoro, attraverso interviste a�� cercate, inseguite, rubate a�� che spesso si trasformano in vere e proprie confessioni, tra un ingombrante passato e la��incalzare drammatico della��attualitA�. Ad accomunare la maggior parte di queste storie A? la��esperienza sovietica, fatalmente impressa nella memoria collettiva: non a caso alcuni la considerano una ferita ancora aperta, mentre altri la rievocano con nostalgia.

Tra speranza e disincanto, Russia senza��anima? nasce come monito contro ogni pregiudizio e come gesto di provocazione, stemperato perA? dalla��empatia con cui la giornalista dialoga insieme ai suoi interlocutori. Nella consapevolezza che la distanza che ci separa dalla Russia si riduce notevolmente se anzichA� in cifre la si esprime a parole.

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L’ESPRESSIONISMO COME RIVOLTA GENERAZIONALE Trento, 20 giugno 2012 http://www.trentoblog.it/lespressionismo-come-rivolta-generazionale-trento-20-giugno-2012/ http://www.trentoblog.it/lespressionismo-come-rivolta-generazionale-trento-20-giugno-2012/#respond Tue, 19 Jun 2012 08:45:04 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=52434 Il Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale, in occasione della pubblicazione di Paolo Chiarini, L’Espressionimo tedesco, Hermann Bahr, Espressionismo e Antonella Gargano, Progetto metropoli. La Berlino dell’Espressionismo, organizza a Trento, mercoledA� 20 giugno, alle ore 17,30, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55), la��incontro-dibattito L’Espressionismo come rivolta generazione.

La generazione espressionista nasce negli anni dal 1880 al 1890 e cronologicamente il movimento, che a differenza di altri A? privo di un manifesto di fondazione, viene fatto iniziare attorno al 1907 e finire piA? o meno nel 1926.

La��espressionismo A? quindi un movimento di giovani, talvolta di adolescenti. Come scrive Ladislao Mittner a proposito della lirica, si tratta di una generazione di scrittori a�?che si sentivano poeti in quanto erano giovani ed avevano un irrefrenabile bisogno di ribellarsi ai vecchi, al passato, a tutto il passato. a�?Invecchiare A? inganno o cinismoa�� spiega Ludwig Rubiner, perchA� i vecchi negano o almeno cercano di differire la rivoluzionea�?.

La��espressionismo era animato da una forte carica antiautoritaria che coinvolgeva diverse figure ed istituzioni. La prima ad essere messa in discussione A? la figura del padre. Essere padri A? una condizione ontologica irrimedibile: a�?Quando sarA� padre a sua volta, diverrA� come lui. Il padrea�� A? il destino del figlio. La favola della lotta per la��esistenza non ha piA? senso: nella casa paterna si accendono il primo amore ed il primo odioa�? a�� declama il Figlio al Precettore. E prosegue: a�?se lei avrA� una volta un figlio, lo abbandoni, o muoia prima di lui. Tanto verrA� il giorno in cui sarete nemici, lei e suo figlio. E allora Iddio abbia pietA� del vintoa�?.

Si tratta di un clima diffuso: a�?Erano anni quelli in cui il conflitto tra padre e figlio si esigeva da ogni giovane autore promettentea�?, scrive Carl Zuckmayer. E nel 1919 Franz Kafka inizia cosA� la sua lunga lettera al padre che non consegnerA� mai: a�?Caro papA�, recentemente ti A? capitato di chiedermi perchA� affermo che avrei paura di te. Come al solito non ho saputo risponderti, in parte appunto per la paura che mi incuti, in parte perchA� motivare questa paura richiederebbe troppi particolari, piA? di quanti riuscirei a riunire in qualche modo in un discorsoa�?. In questo scritto la figura paterna A? sotto il segno della paura e del dispotismo: a�?ai miei occhi assumevi la��aspetto enigmatico dei tirannia�?.

Ma il Padre A? solo un rappresentante di una schiera di figure autoritarie e la famiglia solo uno dei luoghi vissuti come inferni. Il loro mondo A? il mondo della Kinderstube, retto dai numi tutelari del Padre e della Madre. La��uscita da questo mondo li getta nella��inferno dei collegi, della scuola e poi in quello ben piA? terribile delle trincee.

Il successo di pubblico della��espressionismo, soprattutto per quanto riguarda il teatro e il cinema, data la��immediato dopoguerra. Poi subentrerA� la Neue Saclichkeit e dalla presa del potere del nazismo vi sarA� una cancellazione del movimento fino al culmine del 1937 quando le loro opere furono epurate dai musei e divennero a�?arte degenerataa�? (entartete Kunst), come recitava il titolo di una grande mostra itinerante. Il numero di coloro che si suicideranno A? quasi impressionante come quello dei caduti nelle trincee: Ernst Toller (1893-1939) in America nel 1939; Reinhard Goering nel 1936; Walter Hasenclaver e Carl Einstein nel 1940; mentre Stefan Zweig (1881-1942) si suicidA? in Brasile insieme alla sua seconda moglie.

La��espressionismo fu letteralmente riscoperto dopo la Seconda guerra e vide un fiorire di pubblicazioni e di messe in scena negli anni Sessanta. Motivo forse non secondario di questa riscoperta fuori dal ristretto ambito accademico fu forse il fatto che molte tematiche espressioniste erano in sintonia con quella��altra rivolta generazionale che negli anni Sessanta coinvolse la��intero occidente e culminA? nella data simbolo del Sessantotto. Sono i temi del conflitto fra generazioni, che A? centrale soprattutto nel teatro espressionista e che si articola nella rivolta contro la��autoritarismo dei padri e delle figure ad essi riconducibili (professori, militari); nella rivolta contro la morale sessuale borghese e poi nel rifiuto della guerra.

Interviene Massimo Libardi. Introduce Fernando Orlandi.

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50 ANNI DOPO IVAN DENISOVICH Trento http://www.trentoblog.it/50-anni-dopo-ivan-denisovich-trento/ http://www.trentoblog.it/50-anni-dopo-ivan-denisovich-trento/#respond Sun, 05 Feb 2012 19:36:02 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=49589 MercoledA� 8 febbraio 2012
ore 17.30
Biblioteca comunale
Trento

50 anni dopo Ivan Denisovich
Solzhenitsyn e Shalamov

Incontro organizzato dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale.
Intervengono Fernando Orlandi e Piero Sinatti.
Introduce Massimo Libardi.

Ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario di un avvenimento straordinario, sotto il profilo letterario, ma soprattutto politico e storico: nel 1962 una prestigiosa rivista letteraria sovietica, Novyi Mir, alla��epoca diretta da Aleksandr Tvardovskii, apparve un romanzo breve dal titolo Una giornata di Ivan Denisovich a firma di Aleksandr Solzhenitsyn, allora sconosciuto insegnante di provincia.
In pochi giorni la rivista andA? esaurita e sul romanzo si concentrA? l’attenzione del pubblico sovietico e della stampa di mezzo mondo: per la prima volta veniva pubblicato in Unione Sovietica un testo che affrontava direttamente il tema, fino ad allora tabA?, dei campi di concentramento o lager, nei quali durante il lungo regime staliniano, erano stati deportati milioni di persone, non solo cittadini sovietici ma anche uomini e donne provenienti da paesi stranieri, emigrati antifascisti o deportati durante l’occupazione dell’Armata Rossa nel contesto della Seconda guerra mondiale. Una parte considerevole di essi vi trovA? la morte, per l’estrema durezza delle condizioni di vita e di lavoro e le frequenti repressioni al loro interno.
La pubblicazione del libro fu autorizzata personalmente dall’allora segretario del Partito Comunista della��Unione Sovietica Nikita Khrushchev nel quadro della lotta per il potere all’interno del gruppo dirigente post-staliniano e della sua denuncia del cosiddetto “culto della personalitA�” e dei crimini di Stalin, da lui iniziata al Ventesimo congresso del Partito nel febbraio 1956.
Il libro di Solzhenitsyn racconta una giornata di lager di un semplice contadino, Ivan Denisovich Shukov, condannato a dieci per un reato non commesso. L’autore fa risaltare il modo in cui Shukov riesce a sopravvivere in dure condizioni di lavoro e di prigionia, mantenendo intatta la sua dignitA� e la sua onestA�.
La pubblicazione suscitA? vasti consensi e grandi speranze emancipazione in URSS ma anche aspre polemiche e critiche nei confronti dell’autore, accusato di denigrare il paese e il suo sistema politico. Negli anni successivi Khrushschev fu rimosso dalla sua carica e Solzhenitsyn espulso dall’Unione degli scrittori.

Dalla seconda metA� degli anni Cinquanta, una volta tornati a casa milioni di deportati amnistiati, era fiorita tutta una letteratura del lager, soprattutto memorialistica, che circolava clandestinamente, senza perA? uscire ad essere pubblicata in Unione Sovietica, salvo rare eccezioni. Tra questa letteratura, in parte pubblicata in Occidente, spiccavano i racconti di un ex-deportato, Varlam Shalamov, reduce dalla piA? mortifera isola dell’Arcipelago Gulag, la regione della Kolyma, nell’estremo nord-est subartico del paese.
I suoi Racconti della Kolyma erano noti nel samizdat, giA� prima della pubblicazione della Giornata di Ivan Denisovich. La stessa Novyi Mir li aveva respinti, per motivi stilistici e di contenuto. Se la Giornata si concludeva con un’apertura alla speranza e alla redenzione, i Racconti kolymiani di Shalamov lo erano solo alla disperazione, al limite del nichilismo. Scritti tra gli anni Cinquanta e i primi Settanta, rispecchiavano una realtA� ben piA? crudele di quella raccontata da Solzhenitsyn. Tanto che Shalamov severamente criticA? la Giornata: egli aveva vissuto e raccontato l’ultimo cerchio dell’inferno concentrazionario. Solzhenitsyn soltanto “il primo” di quei cerchi infernali.
Tuttavia la gloria letteraria (e politica) toccA? a Solzhenitsyn, mentre la grandezza di Shalamov venne riconosciuta in Occidente solo alla fine degli anni Settanta, poco prima della sua morte (1982), mentre in patria lo si cominciA? a pubblicare solo negli ultimi anni di Gorbachev.
Oggi, cinquant’anni dopo, la gloria e la fortuna di Solzhenitsyn ha cominciato a declinare, senza niente togliere al significato rivoluzionario della Giornata negli anni Sessanta, quella di Shalamov A? cresciuta, al punto oggi lo si ritiene uno dei piA? grandi narratori del Ventesimo secolo.

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LA PIAZZA DI MOSCA. UN EVENTO NUOVO NELLA RUSSIA DI PUTIN? Trento http://www.trentoblog.it/la-piazza-di-mosca-un-evento-nuovo-nella-russia-di-putin-trento/ http://www.trentoblog.it/la-piazza-di-mosca-un-evento-nuovo-nella-russia-di-putin-trento/#respond Sun, 15 Jan 2012 19:46:34 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=49030 MercoledA� 18 gennaio 2012
ore 17.30
Biblioteca comunale
Trento

La piazza di Mosca. Un vento nuovo nella Russia di Putin?
Intervengono Bruno Grancelli e Fernando Orlandi.
Introduce Massimo Libardi.
Incontro a cura di CSSEO.

www.bibcom.trento.it

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MOSCA, IL VATICANO E L’UCRAINA Trento http://www.trentoblog.it/mosca-il-vaticano-e-lucraina-trento/ http://www.trentoblog.it/mosca-il-vaticano-e-lucraina-trento/#respond Mon, 09 Jan 2012 21:14:27 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=48696 MercoledA� 11 gennaio 2012
ore 17.30
Biblioteca comunale
Trento

Mosca, il Vaticano e l’Ucraina
Incontro-dibattito organizzato dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale.
Interviene Federigo Argentieri.
Introduce Fernando Orlandi.

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“UN’INFANZIA IN BESSARABIA” Biblioteca comunale di Trento http://www.trentoblog.it/uninfanzia-in-bessarabia-biblioteca-comunale-di-trento/ http://www.trentoblog.it/uninfanzia-in-bessarabia-biblioteca-comunale-di-trento/#respond Fri, 22 Oct 2010 07:26:57 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=40157 MercoledA� 27 ottobre
ore 17.30
Biblioteca comunale di Trento

Incontro-dibattito “Un’infanzia in Bessarabia
A cura del Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale
Con Roberto Keller e Davide Zaffi
Introduce Fernando Orlandi

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“LIU XIAOBO: UN NOBEL PER TIAN’ANMEN” Biblioteca comunale di Trento http://www.trentoblog.it/liu-xiaobo-un-nobel-per-tiananmen-biblioteca-comunale-di-trento/ http://www.trentoblog.it/liu-xiaobo-un-nobel-per-tiananmen-biblioteca-comunale-di-trento/#respond Mon, 18 Oct 2010 07:58:57 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=39879 Mercoledi 20 ottobre
ore 17.30
Biblioteca comunale di Trento

Incontro-dibattito
Liu Xiaobo: un Nobel per Tian’anmen
A cura del Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale
Intervengono Renzo Gubert e Fernando Orlandi
Introduce Massimo Libardi

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“IL CASO TRANSNISTRIANO NEL CONTESTO DEGLI ALTRI STATI DE FACTO DELLO SPAZIO POST-SOVIETICO” http://www.trentoblog.it/il-caso-transnistriano-nel-contesto-degli-altri-stati-de-facto-dello-spazio-post-sovietico/ http://www.trentoblog.it/il-caso-transnistriano-nel-contesto-degli-altri-stati-de-facto-dello-spazio-post-sovietico/#respond Mon, 11 Oct 2010 08:44:31 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=39488 MartedA� 12 ottobre
ore 14.30
FacoltA� di Sociologia
Trento

Il caso transnistriano nel contesto degli altri stati de facto dello spazio post-sovietico
Incontro-dibattito con Bruno Dallago (Preside della FacoltA� di Sociologia), Fernando Orlandi (Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale), Giorgio Comai (Osservatorio Balcani e Caucaso)
Modera Giovanni Cadioli (Master in Interdisciplinary Research and Studies on Eastern Europe, ForlA�)

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“DOVE VA L’UCRAINA?” Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale http://www.trentoblog.it/dove-va-lucraina-centro-studi-sulla-storia-della%ef%bf%bd%ef%bf%bdeuropa-orientale/ http://www.trentoblog.it/dove-va-lucraina-centro-studi-sulla-storia-della%ef%bf%bd%ef%bf%bdeuropa-orientale/#respond Tue, 05 Oct 2010 14:34:12 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=39037 GiovedA� 7 ottobre
ore 20.30
Biblioteca comunale di Civezzano

Dove va la��Ucraina?
Incontro-dibattito organizzato dal Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale
Interviene Fernando Orlandi
Introduce Massimo Libardi

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“LA GUERRA D’INVERNO”Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale – Trento http://www.trentoblog.it/la-guerra-dinvernocentro-studi-sulla-storia-della%ef%bf%bd%ef%bf%bdeuropa-orientale-trento/ http://www.trentoblog.it/la-guerra-dinvernocentro-studi-sulla-storia-della%ef%bf%bd%ef%bf%bdeuropa-orientale-trento/#respond Fri, 24 Sep 2010 08:13:59 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=38276 Mercoledi 29 settembre
ore 17.30
Biblioteca comunale di Trento

Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale
La guerra da��inverno
Una pagina sconosciuta della Seconda guerra mondiale: la��attacco sovietico alla Finlandia
Incontro-dibattito con Massimo Longo Adorno. Introduce Fernando Orlandi.

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“QUALE FUTUTO PER L’UCRAINA?”Biblioteca comunale di Trento http://www.trentoblog.it/quale-fututo-per-lucrainabiblioteca-comunale-di-trento/ http://www.trentoblog.it/quale-fututo-per-lucrainabiblioteca-comunale-di-trento/#respond Tue, 21 Sep 2010 07:47:59 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=37970 Mercoledi 22 settembre
ore 17.30
Biblioteca comunale di Trento

Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale
Incontro-dibattito “Quale futuro per la��Ucraina?”
Interviene Fernando Orlandi
Introduce Massimo Libardi

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MITTELEUROPA Mito, Letteratura, Filosofia http://www.trentoblog.it/mitteleuropa-mito-letteratura-filosofia/ http://www.trentoblog.it/mitteleuropa-mito-letteratura-filosofia/#respond Wed, 26 May 2010 07:50:36 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=31567 bluMercoledi 26 maggio, alle 17.30, a Trento, nella Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale organizza la��incontro-dibattito Mitteleuropa. Mito, Letteratura, Filosofia. Intervengono Fabrizio Cambi, Giuseppe Ferrandi, Enrico Franco, Massimo Libardi e Fernando Orlandi.

In occasione della pubblicazione di Mitteleuropa. Mito, Letteratura, Filosofia, di Massimo Libardi e Fernando Orlandi (Silvy edizioni)

La Mitteleuropa A? un termine che ricorre frequentemente nelle pagine culturali dei giornali o semplicemente nel lessico delle persone colte. Ad onta di tale frequenza il termine A? ben lontano dal designare qualcosa di preciso: designa piuttosto un che di sfuggente, di inafferrabile, di avvicinabile solo per approssimazioni, di non definibile compiutamente.
Cosa��A? la Mitteleuropa? Molte sono le possibili risposte: una��entitA� geografica; una��entitA� politica; un progetto; un ideale regolativo; una comunitA� intellettuale; una koinA� (e se sA�, da cosa A? definita?); una singolaritA� storica; una storia comune e via di seguito.
Ognuna di queste proposte A? stata avanzata come definizione della Mitteleuropa, ma nessuna in realtA� la definisce in modo congruo e compiuto. Un aneddoto riportato da Peter Pulzer, puA? dare idea di questa incertezza: a�?Al vecchio fu chiesta la storia della sua vita. Era nato, disse, a Czernowitz, era andato a scuola a Cernauti, aveva lavorato a Chernovitsy, ed era andato in pensione a Cernivtsy. a�?Avete viaggiato moltoa��, disse il suo interlocutore. a�?Per nientea��, replicA? il vecchio, a�?Ho passato tutta la vita nello stesso postoa��a�?.
In aggiunta, nella letteratura sulla Mitteleuropa esiste una vischiositA� di fondo: alcune interpretazioni considerate a torto o a ragione ormai canoniche, vengono ripetute pedissequamente; e su molte questioni esistono dei giudizi assodati che non corrispondono alla realtA�. In generale vi A? una notevole riluttanza ad andare alle fonti e verificarle. Mitteleuropa. Mito, Letteratura, Filosofia di Massimo Libardi e Fernando Orlandi A? nato dal desiderio di districare questo groviglio.
In questo volume, che non A? nA� una storia letteraria nA� la storia delle diverse entitA� che si sono succedute in una��area dai confini incerti, la Mitteleuropa, appunto, gli autori utilizzano diverse metodologie e approcci. Soprattutto utilizzano uno spettro vasto di fonti, dalla letteratura alla storia, dalla storia della cultura alle arti.
Il termine Mitteleuropa nasce nella��Ottocento alla��interno del lessico della��economia politica per indicare uno spazio economico che va dal confine francese a quello russo, dal Baltico alla��Adriatico e la sua diffusione A? dovuta al successo, nel 1915, della��omonimo libro di Friedrich Naumann. Quella che qui viene tracciata A? la storia della��idea di Mitteleuropa nel periodo 1848-1989.
Se questi sono i confini temporali, quelli geografici sono grossolanamente identificabili con le Alpi e il Danubio a sud, il Mar del Nord e il Baltico a nord, mentre poco definiti sono i limiti a oriente e a occidente. Dal punto di vista geografico A? il paesaggio antropico a definire la Mitteleuropa: alcuni dettagli architettonici, il giallo imperiale degli edifici governativi, ma soprattutto un difficilmente definibile senso di appartenenza, cosA� ben descritto in tanta letteratura, che segnava uomini e paesaggio.

Massimo Libardi e Fernando Orlandi dirigono, dal 1999, il Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale. Fra le altre cose, hanno organizzato numerosi convegni di studio e progetti di ricerca internazionali.
Massimo Libardi si occupa soprattutto di filosofia, di storia della Mitteleuropa e dello scrittore Robert Musil. Fernando Orlandi, invece, si occupa soprattutto di storia della��Europa centro-orientale, della��Unione Sovietica e della Guerra Fredda. Entrambi hanno al loro attivo numerose pubblicazioni.

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“HERTA MUELLER E IL PAESE DELLE PRUGNE VERDI” Incontro-dibattito alla Biblioteca di Trento http://www.trentoblog.it/herta-mueller-e-il-paese-delle-prugne-verdi-incontro-dibattito-alla-biblioteca-di-trento/ http://www.trentoblog.it/herta-mueller-e-il-paese-delle-prugne-verdi-incontro-dibattito-alla-biblioteca-di-trento/#respond Wed, 10 Mar 2010 14:11:45 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=26297 Mercoledi 17 marzo, ore 17,30, Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale di Trento: il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale organizza la��incontro-dibattito “Herta MA?ller e il paese delle prugne verdi“.
Intervengono Fabrizio Cambi, Roberto Keller e Fernando Orlandi.
Introduce Massimo Libardi.

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“L’OCCIDENTE DEVE TEMERE LA NUOVA RUSSIA?” Incontro-dibattito alla Biblioteca di Trento http://www.trentoblog.it/loccidente-deve-temere-la-nuova-russia-incontro-dibattito-alla-biblioteca-di-trento/ http://www.trentoblog.it/loccidente-deve-temere-la-nuova-russia-incontro-dibattito-alla-biblioteca-di-trento/#respond Tue, 01 Dec 2009 10:12:23 +0000 http://www.trentoblog.it/?p=18258 Mercoledi 9 dicembre, ore 17.30, Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale di Trento: incontro-dibattito “La��Occidente deve temere la nuova Russia?“.
Intervengono: Giovanni Bensi, Fabrizio Dragosei e Enrico Franco.
Introduce: Fernando Orlandi.
Organizza: Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale.

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