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MOSTRA D’ARTE CONTEMPORANEA AL MUSEO CAPRONI
esposte le opere provenienti dalla collezione privata di Maria Fede Caproni

wolf_nido-con-cardi.jpgSabato 25 agosto 2007, al Museo dell’aeronautica Gianni Caproni è stata presentata al pubblico una selezione di opere tratta dalla collezione privata di Maria Fede Caproni e dedicata in particolare a cinque artisti contemporanei: Remo Wolf, Ettore Sobrero, Piera Graffer, Edgar Allan O’Mill e Jorge Sicre.

Tratto unificante della selezione proposta è il tema del volo, declinato secondo le diverse sensibilità degli artisti: il volo degli esseri viventi e dei personaggi sacri (Wolf), il volo d’esplorazione degli spazi cosmici (Sobrero), il volo interpretato in chiave allegorica e simbolista (Graffer, Sicre), il volo quale conquista storica dell’uomo (O’Mill).

Gli artisti in mostra

Remo Wolf (1912)
Fra i più noti e prolifici artisti trentini contemporanei, Remo Wolf ottiene a Roma nel 1929 l’abilitazione all’insegnamento del disegno e della storia dell’arte. Dopo la parentesi bellica, si iscrive nel 1949 all’Accademia delle Belle Arti di Venezia e nel 1952 è fra i fondatori dell’Associazione Incisori Veneti. Dal 1976, concluso l’insegnamento nelle scuole, si è dedicato esclusivamente all’incisione.

Ha partecipato alle maggiori manifestazioni espositive in Italia e all’estero, impossibili da citare tutte nel dettaglio. La sua produzione spazia dal disegno al pastello, alla pittura ad olio, all’acquaforte ma soprattutto alla xilografia. Ugualmente vasta è la scelta dei temi, attinti alla mitologia così come alle leggende popolari, al repertorio sacro, al paesaggio e al mondo naturale, con una particolare predilezione per i soggetti ispirati alle montagne trentine.

In mostra è presentata una selezione scelta di undici opere fra xilografie ed acqueforti, che abbracciano idealmente l’intero periodo di produzione dell’artista, esteso dal 1930 al 2002.

Ettore Sobrero (1924)
La notorietà di Ettore Sobrero è legata soprattutto alle ricostruzioni in miniatura di sceneggiature, arredamenti, minilibrerie, nicchie, stipetti, vetrinette museali, angoli di arti e mestieri: minuscole e fedelissime ambientazioni che – come ha affermato Franco Maria Ricci – offrono allo spettatore “il piacere del piccolo, il piacere tranquillo e minimalista della nanità�.

Della sua prolifica attività di pittore e grafico appare in mostra un corpus di 11 incisioni su rame, realizzate fra il 1969 e il 1975 e tutte dedicate all’esplorazione dello spazio ed in particolare al primo sbarco della Luna, avvenuto nel 1969. Nelle opere esposte, concepite come altrettanti omaggi ai moduli lunari e ai protagonisti delle missioni, le forme di pianeti, satelliti, meteoriti immersi nella sconfinata oscurità dei cieli si trasfigurano in sagome astratte, comunicando quella che Italo Calvino, dinanzi alle opere di Sobrero, definì “la vertigine dell’infinito�.

Piera Graffer
Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo Prati di Trento, Piera Graffer ha frequentato i corsi di Arts Décoratives a Parigi e Ginevra per tre anni. Il quarto si è diplomata alla Central School of Arts and Crafts di Londra. Ha lavorato a Milano come grafico pubblicitario presso la Pirelli, come art director presso la Container Corporation of America, affermandosi infine come free lance. La passione per l’aviazione, nata nel frattempo, l’ha spinta al conseguimento del brevetto di pilota. Con lo pseudonimo di Sarabande ha esposto i suoi quadri a Sarajevo, Cape Town, Toronto, Fontainebleau, Londra, Roma, Bologna, Ravenna, Verona, Venezia, Milano, Porto Ercole, oltre che in molteplici sedi locali, come per esempio a Palazzo della Regione di Trento, Castel Toblino, Castel Drena, Castel Mareccio a Bolzano ecc.

Alla passione per la pittura Piera Graffer affianca quella per la scrittura. Oltre ad articoli e poesie ha pubblicato Il seme dell’apocalisse (Greco e Greco 1999) riedizione di Fammi volare (1997), Ars amatoria by internet (Spirali 1999); a quattro mani con Francesco Zuzic, Caucaso (Logisma 2000), premiato col ‘Fiorino d’Argento’ (Firenze 2001), col ‘Marengo d’Argento’ (Sestri Levante 2001), e il ‘Premio Mario Soldati’ (Torino 2002), poi tradotto in inglese col titolo di Caucasus (Logisma 2004)

I quadri esposti sono la sua ultima produzione.

Allan Edgar O’Mill (1946)
Pittore argentino di fama internazionale, Allan O’Mill è stato per molti anni pilota d’aeroplano, dapprima nell’esercito argentino ed in seguito in diverse compagnie aeree su voli interni ed internazionali. Nel 1987, interrotta l’attività in volo per motivi di salute, organizza la prima mostra personale di pittura, dedicata alla storia delle linee aeree argentine. Da allora i successi si susseguono, portando O’Mill a conseguire il titolo di Pittore Ufficiale dello Yacht Club di Monaco e della Marina Militare Italiana. La sua produzione si concentra principalmente su importanti momenti della storia del volo, rievocati all’interno di suggestivi scenari naturali.

Jorge Sicre (1958)
Nella visione di Jorge Sicre, artista di origini cubane attivo negli Stati Uniti, l’arte è un “mezzo per la comprensione dell’ignoto�. Attraverso la mescolanza delle diverse tecniche pittoriche, Sicre esplora le possibilità dei materiali nella resa di scene dai toni brillanti, dominate dalla figura umana declinata nelle sue più fantastiche varianti. Sicre si caratterizza come un pittore Neo-Simbolista che mira, come il Movimento Simbolista un secolo fa, all’esplorazione della psiche umana attraverso un repertorio di immagini attinto ad una molteplicità di fonti, dalla mitologia classica ai testi mistici ebraici alle tradizioni folkloristiche dei diversi continenti.

La mostra sarà visitabile fino a domenica 7 ottobre 2007.

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