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L’ESPRESSIONISMO COME RIVOLTA GENERAZIONALE
Trento, 20 giugno 2012

Il Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale, in occasione della pubblicazione di Paolo Chiarini, L’Espressionimo tedesco, Hermann Bahr, Espressionismo e Antonella Gargano, Progetto metropoli. La Berlino dell’Espressionismo, organizza a Trento, mercoledA� 20 giugno, alle ore 17,30, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55), la��incontro-dibattito L’Espressionismo come rivolta generazione.

La generazione espressionista nasce negli anni dal 1880 al 1890 e cronologicamente il movimento, che a differenza di altri A? privo di un manifesto di fondazione, viene fatto iniziare attorno al 1907 e finire piA? o meno nel 1926.

La��espressionismo A? quindi un movimento di giovani, talvolta di adolescenti. Come scrive Ladislao Mittner a proposito della lirica, si tratta di una generazione di scrittori a�?che si sentivano poeti in quanto erano giovani ed avevano un irrefrenabile bisogno di ribellarsi ai vecchi, al passato, a tutto il passato. a�?Invecchiare A? inganno o cinismoa�� spiega Ludwig Rubiner, perchA� i vecchi negano o almeno cercano di differire la rivoluzionea�?.

La��espressionismo era animato da una forte carica antiautoritaria che coinvolgeva diverse figure ed istituzioni. La prima ad essere messa in discussione A? la figura del padre. Essere padri A? una condizione ontologica irrimedibile: a�?Quando sarA� padre a sua volta, diverrA� come lui. Il padrea�� A? il destino del figlio. La favola della lotta per la��esistenza non ha piA? senso: nella casa paterna si accendono il primo amore ed il primo odioa�? a�� declama il Figlio al Precettore. E prosegue: a�?se lei avrA� una volta un figlio, lo abbandoni, o muoia prima di lui. Tanto verrA� il giorno in cui sarete nemici, lei e suo figlio. E allora Iddio abbia pietA� del vintoa�?.

Si tratta di un clima diffuso: a�?Erano anni quelli in cui il conflitto tra padre e figlio si esigeva da ogni giovane autore promettentea�?, scrive Carl Zuckmayer. E nel 1919 Franz Kafka inizia cosA� la sua lunga lettera al padre che non consegnerA� mai: a�?Caro papA�, recentemente ti A? capitato di chiedermi perchA� affermo che avrei paura di te. Come al solito non ho saputo risponderti, in parte appunto per la paura che mi incuti, in parte perchA� motivare questa paura richiederebbe troppi particolari, piA? di quanti riuscirei a riunire in qualche modo in un discorsoa�?. In questo scritto la figura paterna A? sotto il segno della paura e del dispotismo: a�?ai miei occhi assumevi la��aspetto enigmatico dei tirannia�?.

Ma il Padre A? solo un rappresentante di una schiera di figure autoritarie e la famiglia solo uno dei luoghi vissuti come inferni. Il loro mondo A? il mondo della Kinderstube, retto dai numi tutelari del Padre e della Madre. La��uscita da questo mondo li getta nella��inferno dei collegi, della scuola e poi in quello ben piA? terribile delle trincee.

Il successo di pubblico della��espressionismo, soprattutto per quanto riguarda il teatro e il cinema, data la��immediato dopoguerra. Poi subentrerA� la Neue Saclichkeit e dalla presa del potere del nazismo vi sarA� una cancellazione del movimento fino al culmine del 1937 quando le loro opere furono epurate dai musei e divennero a�?arte degenerataa�? (entartete Kunst), come recitava il titolo di una grande mostra itinerante. Il numero di coloro che si suicideranno A? quasi impressionante come quello dei caduti nelle trincee: Ernst Toller (1893-1939) in America nel 1939; Reinhard Goering nel 1936; Walter Hasenclaver e Carl Einstein nel 1940; mentre Stefan Zweig (1881-1942) si suicidA? in Brasile insieme alla sua seconda moglie.

La��espressionismo fu letteralmente riscoperto dopo la Seconda guerra e vide un fiorire di pubblicazioni e di messe in scena negli anni Sessanta. Motivo forse non secondario di questa riscoperta fuori dal ristretto ambito accademico fu forse il fatto che molte tematiche espressioniste erano in sintonia con quella��altra rivolta generazionale che negli anni Sessanta coinvolse la��intero occidente e culminA? nella data simbolo del Sessantotto. Sono i temi del conflitto fra generazioni, che A? centrale soprattutto nel teatro espressionista e che si articola nella rivolta contro la��autoritarismo dei padri e delle figure ad essi riconducibili (professori, militari); nella rivolta contro la morale sessuale borghese e poi nel rifiuto della guerra.

Interviene Massimo Libardi. Introduce Fernando Orlandi.

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