venerdì , 3 Maggio 2024

“SLAVA’S SNOWSHOW�
“il miglior clown del mondo”, a Trento con il suo spettacolo

Slava Snowshow - Palla di neve - Foto di Veronique VialDal 5 al 10 febbraio, il Teatro Sociale ospiterà “Slava Snowshow”, iniziativa nata ad opera della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto che ne sosterrà completamente i costi, come proseguzione della positiva collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara nel 2007, nell’ambito dell’iniziativa “Le cirque invisibleâ€?.

L’iniziativa ha una duplice finalità: portare a Trento uno spettacolo culturale di qualità ad un prezzo ridotto (12 euro per gli adulti e 3 euro per i bambini fino a 12 anni) e devolvere l’intero incasso degli spettacoli al Villaggio del Fanciullo SOS di Trento, realtà ben radicata nel territorio trentino che opera nel campo dell’assistenza ai minori in difficoltà familiare.

Slava Snowshow è stato definito dal Times di Londra come “un classico del teatro del XX secolo“. Nel 1993 Slava raccoglie le gag e gli sketch più famosi del suo repertorio in un unico spettacolo Slava Snowshow: un vero e proprio trionfo, tanto da valergli il Time Out Award. Come tutte le opere di Slava, Slava Snowshow dovrebbe essere descritto come “uno spettacolo in movimento”, in continua evoluzione di idee, innovazioni ed invenzioni.

La fama per Slava Polunin è arrivata inaspettatamente presto e da quel momento non lo ha più abbandonato. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che Slava non fa le cose “così, tanto per fare”. Tutto nella sua vita è ponderato e accuratamente soppesato, persino le imprese più pazze, più incredibili, più avventurose. E nel raggiungere i suoi scopi è concreto, tranquillo e imperturbabile.

Evidentemente è sempre stato così; da quando ha lasciato la sua nativa Novosil (una piccola città nella provincia di Orlovsk) per vedere la più bella città del mondo, Leningrado, fin ad allora immaginata attraverso le lezioni di geografia della sua insegnante; oppure quando ha lasciato l’Istituto di Ingegneria ed Economia di Leningrado non curante dell’aspettativa di sua madre di avere un figlio ingegnere; o ancora quando, in maniera autonoma, ha iniziato a lavorare nella pantomima, questa arte intrigante ricca di segreti.

La sua eccentrica pantomima, che lui amorevolmente definiva con ironia “idiozia espressiva” (“Expressive Idiotism”) gli è valsa una grande popolarità.

Dopo solo un anno, nasce Asisyai, il clown più famoso di Polunin: una figura commovente e ironica vestito di una tuta gialla da lavoro e con un paio di pantofole rosse soffici. Questo personaggio meditabondo, gentile e poetico è nato prendendo spunto dalla tristezza poetica dei clown di Leonid Engibarov, dalla raffinata filosofia della pantomima di Marcel Marceau, dall’umanità e dalla comica amarezza dei grandi film di Chaplin.

Slava li considera come i suoi maestri.

Nel corso dei suoi innumerevoli viaggi e tour, lo spettacolo ha ricevuto ovunque numerosi premi e ottenuto sempre grandi successi di pubblico e di critica, al limite della vera e propria adorazione. Una volta, una signora canadese ha inviato a Slava un appunto subito dopo lo spettacolo: “La tua neve scalda i nostri cuori. Grazie“.

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