sabato , 27 Aprile 2024

CONTRO I MITI ETNICI
Alla ricerca di un Alto Adige diverso

Mauro Fattor e Stefano Fait nel loro libro Contro i miti etnici” pubblicato dalla Raetia, un libro che appena uscito sta giA� facendo discutere tutto il Trentino Alto Adige, mettono in luce le contraddizioni e le aberrazioni del modello altoatesino, la presunta “migliore autonomia del mondo”, indicata ad esempio per risolvere i conflitti interetnici in Iraq, Israele, ex Jugoslavia, Tibet e cosA� via, con un’abbondante dose di narcisismo auto-promozionale e di astrazione dalla realtA�. Il libro verrA� presentato giovedA�, 28 ottobre, presso la biblioteca comunale di Trento alle ore 17.30.
Ogni conflitto etnico A? un caso a parte e richiede misure specifiche e necessariamente provvisorie, se si vuole sanarlo e non semplicemente occultarlo o anestetizzarlo. Il libro di Fait e Fattor analizza la menzogna socialmente concordata, riconosciuta come utile a sostenere ed organizzare la vita associata in Alto Adige – quella per cui le buone staccionate fanno i buoni vicini – ed attacca la concezione patrimoniale della cultura, originatasi nella mentalitA� contadina del Bergbauer e dell’immigrato italiano. Una concezione che prescrive che cose, idee, energie e coscienze non vadano condivise, perchA� tutto dev’essere di proprietA� di qualcuno e ciascuno deve proteggere gelosamente ciA? che A? suo. Un’opera che arriva sugli scaffali delle librerie proprio in corrispondenza con il fatidico via libera da parte della Corte di Giustizia dell’Aja all’indipendenza del Kosovo e con la tragicomica vicenda della segnaletica e della toponomastica. Una controversia che evidenzia una volta di piA? la virulenza delle appartenenze radicate, dell’amor di sA� patologico, della disonestA� sfrontata, dell’auto-inganno che compromette ogni possibilitA� di esaminare obiettivamente la realtA� da una parte e dall’altra, del tribalismo armato di parole, sentenze, ricatti, ultimatum, appelli populistici, ecc.
Un’opera che invita chi abita ed ama l’Alto Adige a dire no a questo sistema, a non attendere le grandi riforme strutturali discese dall’alto, perchA� queste non giungeranno, a cominciare a cambiare le cose dal basso, riducendo le proprie pretese e mettendosi nei panni altrui. PerchA�, come scrive Michele Serra, il significato del nostro stare al mondo “non sta nella sopraffazione reciproca o nella prestanza bellica, ma nella misura, nella socialitA�, nella gentilezza e perfino nell’eleganza, che non A? una colpa ma una disciplina”. L’intento degli autori A? quello di creare con il loro libro una discussione costruttiva e tutti sono invitati a scrivere commenti ed a dibattere su http://fanuessays.blogspot.com, il blog di Stefano Fait.

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