giovedì , 25 Aprile 2024

BUONCONSIGLIO IN BIANCO E NERO
Scatti d’epoca raccontano il castello

Dal 29 marzo al 30 giugno 2013 al Castello del Buonconsiglio sarA� in esposizione la mostra “BUONCONSIGLIO IN BIANCO E NERO: SCATTI Da��EPOCA RACCONTANO IL CASTELLO” le fotografie storiche della��archivio del museo raccontano la storia del castello dalla fine della��Ottocento al secondo dopo guerra.

A metA� della��Ottocento in molte cittA� da��Europa si aggirano strani personaggi che, dopo aver allestito nelle piazze piccoli set teatrali con semplici scenografie, invitano i cittadini a posare davanti a macchine montate su cavalletti, promettendo loro un veloce ed economico ritratto. Stava nascendo una nuova figura professionale: quella del fotografo.

I primi fotografi, visti come a�?stregonia�?, che tra la��altro avevano la��obbligo di lavorare al fianco di un chimico per ottenere la licenza per fotografare, raccolgono diffidenza, la gente pensa che quella misteriosa scatola possa portar via la loro anima. In piA? vengono visti male anche dai pittori perchA� sottraggono loro il lavoro, insomma non hanno vita facile. Ea�� in questo clima che il giovanissimo trentino Giovan Battista Unterveger si mette al servizio del fotografo prussiano Ferdinando Brosy: girando Austria e Germania carpisce i segreti della professione tanto da aprire nel 1854 il primo studio fotografico a Trento.

I primi tempi non furono facili, nel 1855 a Pergine il giovane fotografo trentino fu costretto a lasciare il paese perchA� fu minacciato da alcune persone che non potevano tollerare in paese una diavoleria simile. Alcuni scatti dello stesso Unterveger assieme ad una cinquantina di fotografie da��epoca saranno protagoniste della mostra a�?Buonconsiglio in bianco e nero: scatti da��epoca raccontano il Castelloa�?. Un corpus di fotografie originali e ingrandimenti raccontano la storia del castello dalla fine della�� Ottocento fino al secondo dopoguerra.

Guardandole il visitatore potrA� scoprire che, per esempio, negli anni Trenta del Novecento alcuni cervi vivevano nel giardino del Magno Palazzo, oppure ammirare le rudimentali impalcature in legno del restauro del 1911 dello sporto esterno di Sala Udienze, ed ancora scoprire che sulla facciata interna di Castelvecchio vi erano, fino al 1930, alcuni affreschi settecenteschi di Domenico Zeni, poi strappati, ora conservati nei deposti del Museo. Saranno esposte anche alcune fotografie fatte nel 1905 dai fratelli Alinari di Firenze quando fecero la campagna fotografica della cittA� di Trento.

Nelle sale del castello alcuni pannelli metteranno poi a confronto, grazie agli scatti da�� epoca, gli allestimenti di un tempo con quelli attuali. La��Archivio Fotografico del Museo ha come soggetto preponderante del fondo storico il Castello del Buonconsiglio, nel piA? ampio spettro delle sue accezioni storiche e culturali. Le vicende del manufatto vengono ripercorse attraverso una ricca documentazione fotografica che ne attesta la storia come monumento dalle forti connotazioni iconiche e simboliche, ma anche come sede istituzionale variamente destinata nel corso del Novecento: da comando militare, caserma, carcere, residenza commissariale, durante gli anni della grande guerra, a Museo Nazionale (1924) e quindi a Museo Provinciale da��Arte (1974).

Le stagioni dei grandi restauri del Buonconsiglio e della trasformazione di questa��ultimo in Museo sono ugualmente testimoniate da una variegata serie di materiali. La��originale ordinamento del fondo storico, che si A? conservato solo parzialmente, A? peraltro memoria tangibile della��attivitA� di tutela del patrimonio culturale regionale, svolta alla��interno del Castello in quanto sede di Soprintendenza, da grandi personalitA� come Giuseppe Gerola e NicolA? Rasmo. Particolare attenzione A? dedicata al patrimonio culturale alienato, disperso, restaurato, danneggiato o distrutto dagli eventi bellici o da altre attivitA� della��uomo.

La��ordinamento dei materiali, per lo piA? di tipo cronologico e tematico, risponde, nella maggior parte dei casi, alle necessitA� istituzionali della Soprintendenza italiana, principale committente delle suddette campagne fotografiche. Non mancano, tuttavia, preziosi materiali frutto della��attivitA� di numerosi studi fotografici sia trentini, sia italiani, sia stranieri (in particolare austriaci e tedeschi). La��inventario di consistenza ha individuato 30 album fotografici (formati 13 x 18, 18 x 24, piccoli formati), alcune migliaia di stampe fotografiche sciolte (vari formati) e circa 1200 negativi su vetro (soprattutto in formato 13 x 18 e 18 x 24) per un totale di 10.500 esemplari.

Vedi anche

“I Romani nelle Alpi”: incontro con la docente Elvira Migliaro

Mercoledì 29 maggio, alle ore 17.00, allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, in piazza Cesare …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *