lunedì , 29 Aprile 2024

LA PACE DI VERSAILLES

Pace di VersaillesMercoledì 22 novembre, alle 17.30, a Trento, nella “Sala Manzoni” della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale organizza una conferenza del ciclo “Momenti di storia mitteleuropea”. Francesco Caccamo (Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti- Pescara) interverrà su "La pace di Versailles”. Introduce Massimo Libardi. La conclusione della Prima guerra mondiale e la conferenza della pace di Parigi rappresentarono un momento di eccezionale importanza per la regione compresa tra il mare Baltico a nord e l’Adriatico e l’Egeo a sud, tra il mondo germanico e italiano a ovest e quello russo a est. Alle grandi formazioni dinastiche e multinazionali che per secoli avevano esteso il loro dominio sulla regione, gli imperi degli Asburgo, degli Hohenzollern, dei Romanov o degli Ottomani, subentravano una serie di stati nuovi o comunque radicalmente modificati, i quali reclamavano una legittimazione sulla base del diritto di autodeterminazione dei popoli e del principio di nazionalità, ma non esitavano ad avanzare anche rivendicazioni di carattere storico, strategico ed economico. Numerosi uomini politici, diplomatici o giornalisti avrebbero esaltato questo processo di cambiamento coniando il termine di “nuova Europa” (la novA? Evropa di Tomas Masaryk o la new Europe dei pubblicisti inglesi Henry Wickham Steed e Robert William Seton-Watson, contrapposte alla Mitteleuropa filogermanica di Friedrich Naumann); ma già di lì a breve questa visione sarebbe stata stigmatizzata come artificiosa dai critici della “Europa di Versailles”. In realtà era nata l’Europa centro-orientale, una creatura che, con tutte le sue debolezze e contraddizioni, sarebbe sopravvissuta alle grandi sfide del totalitarismo nazista e comunista, fino ai grandi mutamenti del 1989.

Francesco Caccamo ha pubblicato L’Italia e la nuova Europa (Luni 2000)

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Un commento

  1. Parigi rappresentò senza dubbio alcuno l’iposizione della teoria idealista delle relazioni internazionali attraverso le questioni fondamentali trattate dai quattordici punti di Wilson. Le considerazioni del presidente americano sono precise affermazioni sulle quali si basano le filosofie del diritto internazionale e degli organi internazionali di pace e cooperazione come l’ONU. Ricordiamo tra l’altro che a Parigi nacque la Società delle Nazioni, embrione di un organizzazione mondiale di stati, poi naufragata dovuto alla scarsità numerica dei suoi membri.
    Certo la Mittel europa sorse da questo laboratorio politico, ma ogni equilibrio basico di potere fu ignorato creando sin da quel giorno le basi per la genesi di un conflitto ancor piu brutale della Grande Guerra.
    La stessa questione irredentista degli anni 30 è la prova che Parigi creò un ordine instabile e facilmente abbattibile in un Europa relativamente debole.

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