sabato , 20 Aprile 2024

LE RIFORME DI MARIA TERESA
la quarantennale attività e le riforme di un “sovrano illuminato�.

Maria Teresa a quindici anni - fonte:wikipedia Questa sera, mercoledì 14 marzo, alle 17,30, a Trento, nella “Sala degli Affreschi” della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale organizza una conferenza del ciclo “Il Trentino e la Mitteleuropa”. Giuseppe Osti (Accademia Roveretana degli Agiati) interviene su “Le riforme di Maria Teresa”. Introduce Massimo Libardi. Maria Teresa d’Austria (1717-1780), imperatrice (1745-1780), regina di Ungheria e di Boemia (1740-1780), granduchessa di Toscana (1737-1780), durante il suo regno quarantennale si dedicò a un’intensa attività riformatrice. Proprio per le numerose riforme che intraprese nell’Impero Absburgico, Maria Teresa è considerata l’incarnazione del “sovrano illuminato”. Figlia di Carlo VI, Alla morte del padre difese efficacemente il suo diritto al trono imperiale nella guerra di successione d’Austria. Dovette tuttavia cedere la Slesia alla Prussia. Subito dopo la pace di Dresda del 1745, sotto la direzione del conte Haugwitz fu realizzata una fondamentale riforma dello stato, anticipata dalle molteplici misure adottate durante la guerra, soprattutto nel settore militare. I principali risultati della riforma furono la costruzione di un apparato amministrativo centralizzato per i territori austro-boemi e l’esclusione dei ceti territoriali dalle finanze e dal governo. Negli anni Sessanta furono inoltre avviate le riforme ecclesiastiche. L’imperatrice appoggiò la politica estera del Cancelliere Kaunitz, che si alleò in funzione antiprussiana con la Francia e con la Russia, rovesciando le relazioni diplomatiche preesistenti. La guerra dei Sette anni comunque non le consentì nA� la riconquista della Slesia, nA� il ridimensionamento della potenza prussiana. Nel 1774 introdusse l’istruzione primaria obbligatoria (come già era avvenuto in Prussia), e finanziò le spese dell’istruzione pubblica con i beni requisiti alla Compagnia di Gesù, soppressa qualche tempo prima. Diminuì i poteri del clero: la censura passò nelle mani dello stato, l’Inquisizione venne gradualmente abolita e fu vietato di prendere i voti monastici prima dei 24 anni. Riorganizzò anche gli studi superiori, tanto che la scuola viennese di medicina acquistò fama europea. Le riforme di Maria Teresa furono decisive per lo stato austriaco. Fondate sui principi del giurisdizionalismo, videro la divisione dei poteri finanziario e amministrativo da quello giudiziario, l’accentrazione dell’amministrazione statale in sei dipartimenti e il conferimento ad un Consiglio di Stato del ruolo di coordinamento. Maria Teresa promosse inoltre la costituzione del catasto, che sarebbe stato imitato in molti altri paesi, col quale si potevano tassare anche le terre dei nobili (e il cui lascito è ancora ben funzionale in Trentino). L’imperatrice fece di Vienna una grande capitale culturale, con la corte meta di intellettuali e artisti, fra i quali si ricordano i musicisti Franz Joseph Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart e i letterati Pietro Metastasio e Vittorio Alfieri. Dal 1765 Maria Teresa associò al trono il figlio Giuseppe, che alla sua morte nel 1780 le succedette con il nome di Giuseppe II.

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