giovedì , 25 Aprile 2024

NON ESISTE CONCILIAZIONE SENZA COMPRENSIONE
Biblioteca Comunale Trento

La��incontro-dibattito a�?Non esiste conciliazione senza comprensionea�?. Gli intellettuali tedeschi e la caduta del muro di berlino prosegue il ciclo di incontri a�?narrare la storia”. Il novecento nella letteratura tedescaa�?, organizzato dal centro studi sulla storia della��europa orientale con la collaborazione della biblioteca austriaca.

Sono passati piA? di venta��anni dal 1989. sulla storia della repubblica democratica tedesca, con la sua forte carica utopica e le sue numerose ombre, cosA� come sul processo di unificazione delle due germanie molto A? stato detto e altrettanto A? stato scritto nel tempo. ma come hanno vissuto in prima persona gli intellettuali tedeschi orientali e occidentali gli avvenimenti che hanno condotto alla caduta del muro di berlino? quali considerazioni e quali dibattiti hanno accompagnato la cosiddetta a�?svoltaa�? (wende)?

Attraverso la��intreccio di voci che esprimono prospettive ideologiche diverse e appartengono a differenti contesti generazionali A? possibile ricostruire un complesso mosaico di riflessioni che investono interrogativi molteplici, dalla delicata questione della��identitA� nazionale al confronto critico col a�?doppioa�? passato tedesco, dalle modalitA� con cui A? stata pensata e poi attuata la riunificazione stessa al processo di costituzione di un rinnovatoorizzonte europeo.

La letteratura a�� sia essa poesia, prosa o teatro a�� narra la��euforia per la��apertura dei confini, parla della��entusiasmo suscitato, dopo quaranta��anni di divisione, da una ritrovata dimensione comune, ma racconta anche da una prospettiva alternativa a quella storico-politica le aspettative e le incognite suscitate dalle vicende della��autunno 1989. in questo contesto si inscrivono le posizioni di quegli intellettuali della repubblica democratica che, vissuti tra utopia socialista e disincanto politico, si pronunciano a sostegno della necessitA� di preservare sul piano politico-culturalela propria identitA� individuale e collettiva, affiancandola a quella occidentale. A? allora la parola autobiograficaa restituire le declinazioni di un bilancio sofferto, che riflette, alla luce della complessa dialettica fra la��individuo e la storia, sulle contraddizioni di un socialismo dal volto irreale e oppressivo e sugli aspetti distorti di un capitalismo incalzante, proiettando al contempo sul nostro presente questioni tuttora attuali, quali quelle inerenti i percorsi di realizzazione di una piena giustizia sociale.

Questi i nodi cruciali che emergono, tra la��altro, nei testi costruito sulla sabbia di stefan heym (1990), guerra senza battaglia di heiner mA?ller (1992) e un giorno alla��anno. 1960-2000 di christa wolf (2003).

 

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