giovedì , 25 Aprile 2024

OETZI E IL METEORITE DI KOEFELS
Una nuova ipotesi

MercoledA� 19 ottobre alle ore 17.30 presso il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige si terrA� la conferenza del Dr. Mark Hempsell “A�tzi e il meteorite di Koefels (3123 a. C.). Una nuova ipotesi”.
Mark Hempsell, docente di astronautica alla Bristol University, insieme a Alan Bond, direttore di Reaction Engines, compagnia inglese specializzata nello sviluppo di sistemi di propulsione spaziale, nel loro testo A Sumerian Observation of the KA�fels’ Impact Event (2007) gettano le basi per una teoria completamente nuova, e anzi rivoluzionaria, a proposito della��Uomo del Similaun, il famoso a�?A�tzia�?, conservato presso il Museo Archeologico di Bolzano, di cui ricorre proprio questa��anno (1991-2011) il ventennale del ritrovamento.
Secondo la nuova teoria di Bond e Hempsell, infatti, A? possibile mettere in relazione la morte di A�tzi sullo Hauslabjoch con l’evento geologico di KA�fels, una frana di proporzioni gigantesche di cui si trovano le tracce cospicue nel fondovalle austriaco della A�tzthal, appena 40 km piA? a nord.
La frana di KA�fels, secondo Bond e Hempsell, sarebbe stata causata dalla��impatto di un grosso asteroide di circa 1300 metri di diametro, avvistato e segnalato dagli astronomi sumeri, che ce ne hanno infatti lasciato traccia in una tavoletta, la cosiddetta a�?Planisfera K8538a�?, conservata presso il British Museum, che ci permette di datare la��evento al 3123 a.C.: una datazione del tutto vicina alle date fin qui proposte dagli archeologi per determinare la��etA� di A�tzi, collocata verso la fine del IV millennio a. C.
Avvistato nei cieli della Mesopotamia, la��asteroide avrebbe quindi concluso il suo volo nel cuore delle Alpi, causando la frana a�� fin qui inspiegata a�� di KA�fels e anche la��ondata di calore estremo che causA? la morte e il successivo disseccamento di A�tzi.
Si tratta, come si puA? intuire di una ipotesi estremamente ardita, che contrasta apertamente con quanto fin qui sostenuto dagli archeologi e che perA? consente di rispondere a due quesiti fondamentali, e finora insoluti. Il primo riguarda le circostanze e le modalitA� della mummificazione subita da A�tzi, che risultano difficilmente spiegabili con riferimento al solo effetto della��ibernazione (i corpi che cadono nei ghiacciai, sia pure con modalitA� diverse, tendono comunque a decomporsi). Il secondo riguarda il perchA� della dispersione verso sud-sud-ovest della��intero corredo di A�etzi, il che appare interamente compatibile con la��impatto di una��onda da��urto proveniente dal fondovalle.
Lontani dai ranghi di ufologi e affini, e anzi dai banchi piA? rigorosi della scienza astronautica propriamente detta, Hempsell e Bond propongono una spiegazione del a�?caso A�tzia�? certamente ancora perfettibile, ma che farA� discutere per gli elementi di novitA� che essa porta, alla��interno di un dibattito un poa�� sonnacchiosamente attardatosi, a dispetto della��importanza del ritrovamento antropologico, sul solo specifico anatomo-patologico.
Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, forte del suo lavoro quarantennale di ricerca a tutto campo sulla��antropologia della��arco alpino, ereditata dal suo indimenticato fondatore Giuseppe A�ebesta, che fu anche archeologo, ospita volentieri la conferenza del dott. Mark Hempsell, onde offrire alla comunitA� scientifica regionale, nuovi elementi di interesse e di dibattito.

A venta��anni dal ritrovamento della��Uomo del Similaun, mercoledA� 19 ottobre alle ore 17:30, Mark Hempsell esporrA� la sua teoria presso il Museo di San Michele (Sala a gradoni della Biblioteca).

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