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A�AFFIDARSI AL CIELOA� Arte e devozione a Montagnaga di PinA� e al Museo Diocesano Tridentino – 25 aprile – 7 settembre 2015

Due sedi e due tappe per una��iniziativa nata dalla collaborazione tra laA�Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento e il MuseoA�Diocesano Tridentino.

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Si tratta di due distinti percorsi espositivi che sono statiA�illustrati oggi a Trento nel corso di una conferenza Stampa a�?Cultura Informaa�? dalA�dirigente della Soprintendenza, Sandro Flaim, e da Domenica Primerano, direttoreA�del Museo Diocesano.

VenerdA� 24 aprile alle ore 18.00 sarA� inaugurata presso il Museo DiocesanoA�Tridentino la mostra Affidarsi al cielo. Arte e devozione a Montagnaga di PinA�. A�GliA�ex voto, prima tappa di questa iniziativa espositiva nata dalla collaborazione tra ilA�Museo Diocesano Tridentino e la Soprintendenza per i Beni culturali della ProvinciaA�autonoma di Trento.

La mostra intende valorizzare la storia e il patrimonio di fede e di cultura delA�principale santuario mariano della Diocesi di Trento, depositario del piA? corposoA�nucleo di ex voto del Trentino. Il percorso prenderA� avvio il 24 aprile 2015 presso laA�sede del Museo Diocesano Tridentino con l’inaugurazione della sezione espositiva

dedicata agli ex voto, qui restituiti alla fruizione pubblica dopo la vasta campagna diA�restauro che ne ha ripristinato la migliore leggibilitA�. Il 3 luglio in Torre Vanga verrA�A�aperta la sezione curata dalla Soprintendenza per i Beni culturali della ProvinciaA�Autonoma di Trento, incentrata sul santuario e sulla sua tradizione devota.

Le origini del santuario risalgono alla fine del terzo decennio del XVIII secolo,A�quando il racconto delle cinque apparizioni della Madonna a Domenica Targa, tra iA�prati e la chiesetta di Montagnaga, impresse un formidabile impulso alla devozione perA�la Vergine di Caravaggio, giA� radicata tra gli abitanti del paese. Il piccolo villaggio diA�case sparse tra i boschi della��altopiano di PinA� si avviA? allora a diventare un veneratoA�luogo di culto mariano, meta di pellegrini provenienti da tutto il Trentino e dal Veneto.

Al posto della��antica cappella alpestre, sorse presto una nuova chiesa intitolata aA�Santa��Anna, destinata a successivi ampliamenti in parallelo con il crescente ‘concorso diA�popolo’; nel tempo, inoltre, un articolato sistema di edifici e monumenti venne a legareA�i luoghi delle diverse apparizioni in un eloquente percorso di arte e devozione,A�alimentato da incessanti notizie di guarigioni ed eventi miracolosi. Fin dal settembreA�del 1729, nella chiesa di Santa��Anna, il nuovo altare consacrato in onore della MadonnaA�di Caravaggio si presentava adorno di ex voto, offerti dai pellegrini quale pubblicaA�attestazione di gratitudine per una grazia ricevuta. La raccolta, cresciutaA�ininterrottamente negli anni, conta oggi piA? di un migliaio di esemplari: di questi, 413A�ex voto sono stati riconosciuti di interesse culturale, catalogati e restaurati a cura dellaA�Soprintendenza per i Beni culturali. La��esposizione allestita presso il Museo DiocesanoA�Tridentino proporrA� una significativa selezione di quest’importante raccolta, oraA�pienamente leggibile nei suoi aspetti materiali, figurativi e simbolici. La mostra, inoltre,A�intende proporre al pubblico una lettura su piA? livelli degli ex voto, fonte privilegiataA�per la storia della devozione, del costume e delle attivitA� umane. Al termineA�dell’esposizione, le tavolette votive saranno nuovamente collocate nella loro originariaA�ubicazione presso il complesso della Madonna di PinA�. La��esposizione afferente gli exA�voto sarA� corredata da una��agile guida di taglio divulgativo a cura del Museo DiocesanoA�Tridentino. I contenuti della doppia mostra saranno approfonditi attraverso unA�catalogo a cura della Soprintendenza per i Beni culturali.

La sezione del Museo Diocesano Tridentino – Gli ex voto

Il percorso espositivo allestito presso il Museo Diocesano Tridentino A? articolatoA�in quattro sezioni e ospita 235 ex voto, di diversa tipologia ed epoca. Le opere esposte,A�che coprono un arco cronologico che spazia dal XVIII al XX secolo, propongono alA�visitatore una��esauriente panoramica della tradizione votiva pinetana. Il percorso,A�inoltre, consente di accostarsi a queste preziose testimonianze di fede attraversoA�una��analisi interdisciplinare capace di mettere in luce sia la storia della pietA� popolareA�che questi manufatti sottendono, sia gli aspetti artistici e socio economici connessi allaA�Trasposizione di un culto lombardo in terra trentina

La prima sezione, di carattere introduttivo, intende rievocare il contesto storico,A�culturale e religioso di riferimento delle tavolette esposte: saranno qui forniti sinteticiA�elementi conoscitivi relativi alla propagazione in Trentino, ed in particolare aA�Montagnaga di PinA�, del culto per la Madonna di Caravaggio. A? ospitato in questaA�sezione il piA? antico ex voto di PinA�, datato 1725, e alcune tavolette realizzate negliA�anni immediatamente successivi, tra il 1730 e il 1741. In queste opere il nascente cultoA�per la Vergine di Caravaggio appare associato a devozioni locali (il Simonino, SanA�Vigilio, San Romedio, Santa��Anna), a santi molto popolari (Santa��Antonio di Padova, SanA�Francesco, San Floriano, San Giovanni Nepomuceno) o a classiche e rassicurantiA�immagini sacre (Cristo in croce con la Vergine e San Giovanni).

‘Rappresentare la grazia’

La successiva sequenza di ex voto focalizza l’attenzione sul rapporto che laA�tavoletta votiva stabilisce tra piano umano e piano divino, tra terra e cielo. InA�particolare la sezione propone opere nelle quali la��incontro tra presenza umana e divinaA�appare ambientato entro diversi scenari: un paesaggio rurale, lo spazio domestico, leA�pareti della chiesa. La��occhio A? invitato a muoversi tra camere da letto, sentieri diA�montagna, pascoli e case, tutti luoghi in cui la grazia divina si manifesta ora avvolta da una fitta coltre di nubi ora raffigurata sullo stesso piano della��offerente. Talvolta A?A�presente in questi ex voto un artificio scenico che separa e definisce la sfera celesteA�dalla vita quotidiana: una tenda-quinta che, come un sipario, viene sollevata a latoA�dell’immagine per consentire al riguardante di accedere al miracolo. In questa parte diA�mostra trova spazio anche un approfondimento dedicato ai committenti degli ex voto.A�Contrariamente a quanto si pensa, il ringraziamento espresso attraverso il dono di unA�oggetto o di una tavoletta votiva non era di esclusivo appannaggio del ceto popolare.A�Una buona percentuale di ex voto fu infatti commissionata da appartenenti a ceti elevati, come attestano gli abiti che indossano i personaggi raffigurati. La sezioneA�propone una carrellata di tavolette che, oltre a presentare l’abbigliamentoA�puntualmente descritto dei personaggi ritratti, affronta il tema dello status socialeA�degli offerenti attraverso l’analisi dell’arredamento della dimora e, nello specifico,A�della camera da letto.

La sezione cerca infine di dar conto delle diverse tipologie di ex voto presenti nelA�santuario pinetano: oltre ai piA? comuni ex voto dipinti, dei quali vengono presentati iA�formati alternativi a quello rettangolare, la mostra prende in esame anche gli ex votoA�fotografici e un nutrito gruppo di ex voto tessili. Chiude questa sezione un focusA�relativo agli esecutori degli ex voto, autori spesso anonimi di opere che sannoA�tramandare scorci, emozioni e suggestioni di una quotidianitA� antica, tutta da scoprire.A�In alcune, rare, circostanze, A? invece possibile identificare il pittore (come nel caso diA�Leonardo Campochiesa) o ricondurre un gruppo di opere ad un’unica mano sulla baseA�di analogie stilistiche.

Il ruolo della donna come mediatrice della grazia

Il focus di questa parte di mostra, ospitata nella seconda sala del piano terra, A?A�centrato sulla figura della donna. Spesso ritratta piA? come richiedente che destinatariaA�della grazia, la figura femminile A? qui analizzata nel suo ruolo di intermediaria tra coluiA�che si rivolge al cielo e la sfera divina. Accanto alle tavolette votive viene espostaA�un’antica culla simile a quelle ricorrenti nei dipinti votivi, un elemento evocativo siaA�del ruolo della donna, sia di una delle piA? frequenti circostanze per cui si invocava laA�grazia: la salute bambini e la salvezza delle anime dei neonati.

La grazia invocata

L’ultima sezione, suddivisa a sua volta in alcune sottosezioni tematiche, riguardaA�le differenti occasioni per le quali viene chiesta la grazia: per una malattia, per ilA�bestiame, per un incidente capitato durante un viaggio o al lavoro, per essere scampatiA�alla guerra o a un’ingiusta carcerazione ecc. SarA� presente anche un piccolo nucleo diA�ex voto collettivi offerti da gruppi di persone e piccole comunitA�. Testimoni di una fedeA�profonda, autentica, le tavolette votive raccontano con vivace immediatezza e secondoA�una ricorrente struttura narrativa la capacitA� della��uomo di affidarsi con fiducia a chi,A�dal cielo, puA? offrire sostegno e conforto nei momenti difficili della vita.

 

La sezione di Torre Vanga – Il Santuario

La��indissolubile nesso esistente tra gli oggetti votivi e il santuario pinetano, loroA�dimora a�?naturalea��, sarA� invece indagato nella sezione di Torre Vanga che curata daA�Katia Malatesta con l’allestimento di Michelangelo Lupo. La mostra potrA� essereA�visitata dal 4 luglio al 27 settembre 2015. Attraverso una sfaccettata selezione diA�dipinti, manufatti tessili e suppellettili provenienti dalla parrocchia di Montagnaga,A�sarA� possibile ripercorrere la��evoluzione del complesso cultuale pinetano, seguendoA�anche il codificarsi della��iconografia delle apparizioni e della��immagine del santuarioA�attraverso cartoline e fotografie storiche, poste a confronto con le testimonianzeA�offerte dagli stessi ex voto.

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