sabato , 27 Aprile 2024

ELEZIONI EUROPEE IN TRENTINO
Risultati ufficiali, e vota l’8,7% in meno dei trentini

bandiera-europeaSe pensiamo che l’exploit dell’UdC in Trentino A? costituito da un 8,15% di preferenze ottenute, e che quello ancora piA? eclatante dell’Italia dei Valori – sulla scia del risultato ottenuto nel resto d’Italia – A? pari al 6,76%, mentre i piccoli rimangono tutti ben lontani dalla soglia del 4% – Radicali 2,86%, Sinistra e LibertA� 2,50%, Rifondazione comunista e Comunisti italiani 1,71%, Mpa con la Destra, la��Alleanza di centro e i Pensionati 1 ,26% – beh, allora possiamo dire che quello dei trentini che non hanno ritenuto valesse la pena di votare vale quanto un partito ben consolidato: 8,7% sono stati gli elettori trentini in meno rispetto alle elezioni europee di cinque anni fa. A Trento ha votato il 58,85% contro il 67,87%, e a Rovereto il 61,67% contro 68,06% nel 2004.

E’ la conferma anche in Trentino di quelle che sono state le elezioni europee meno partecipate della storia: affluenza media in Europa stimata al 43% contro il 45,47% del 2004. Che sia l’Europa percepita come qualcosa di sempre piA? lontano? o una politica che ormai sembra farsi piA? a colpi di gossip che di programmi?
E’ forse questo il dato piA? preoccupante di un’elezione che nel frattempo A? capace – come quasi sempre in Italia – di dare modo a tutte le parti di sottolinerare l’aspetto positivo del proprio risultato: il PD in trentino tiene (27,84%) superando di un soffio un PDL che anche da noi non sfonda (26,28%) e che in qualche modo dovrA� pur fare i conti con un risultato della Lega che non sarA� travolgente ma nemmeno di poco conto (14,92%).

Nel frattempo in Europa scompaiono le estreme sinistre, ed euroscettici ed estrema destra emergono con risultati importanti, soprattutto in Olanda e Austria: perdono molti voti il partito socialista in Francia e Cdu ed Spd in Germania, ma in entrambi i Paesi sono in controtendenza e vanno bene i verdi.

Altro dato per noi significativo: nessun Trentino eletto in Europa. La nostra provincia resta dunque senza rappresentanti all’Europarlamento di Strasburgo.

Proviamo a dirlo… i fuochi della crisi si possono “spegnere” con i venti di destra, ma anche dando voce ad una necessitA� diA� ripensamento dei valori di sostenibilitA� e ambiente?

I risultati in Trentino (Commissariato del Governo ) >

Andrea Bianchi

Vedi anche

Emanuele Masi - Bolzano Danza - Ph Tiberio Servillo

Emanuele Masi – Le Arti e il futuro, verso la 35^ edizione del Festival Bolzano Danza

Riccardo Lucatti intervista Emanuele Masi, il funzionario della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, dal …

7 commenti

  1. lasciando perdere i pettegolezzi da campagna elettorale.. io faccio parte degli astenuti.. non credo nell’Europa nelle sue leggi, nel suo parlamento, nei suoi tecnici che emanano direttive dal loro palazzo di vetro di Bruxelles… io sono per l’indipendenza dei popoli e delle nazioni, piccole enclavi di libertà, Bruxelle è lontana e non conosce i nostri problemi… pensate alle quote latte o al caso del Parmesan… l’europa è l’ennesimo controllore e struttura sovranazionale… non ho votato perchè non crdo in questo sistema e non voglio legittimarlo…

    dimenticavo… Gli europarlamentari non contano una “cippa”… portano via solo soldi…. leggi e direttive sono tutte approvate dalle comminsioni di tecnici che nessuno di noi conosce o ha mai votato… e poi vi pare giusto che un erodeputato italiano prenda qualche decina di migliaio di euro al mese mentre un polacco ne prende 1400??? non c’è ugualianza neanche in quello…consiglio di documentarvi bene su come l’Europa limiti le nostre libertà e i nostri diritti di stato nazionale

  2. A me invece fa male la strada che stiamo percorrendo….Io che vivo in due paesi, che ho un figlio che vive in Italia e una figlia che ha deciso di crearsi una vita in Olanda – io che mi sento più europea che italiana o olandese – io posso identificarmi con un’Europa Unita. Andando in macchina, o anche in aereo, ci si accorge che l’Europa esiste … non ci sono più i confini e pago dappertutto – o quasi – con l’Euro; ho contatto con persone in quasi tutti i paesi dell’ Europa….lavoro a Vienna come a Praga……l’EUROPA c’è ….anche se le amministrazioni nazionali non ne vogliono sapere!

  3. Credo che il problema non sia l’Europa Unita come inizialmente concepita, ma l’apparato Europa come si è ormai consolidato. E’ per questo che ho deciso di esprimere il mio diritto di cittadina ed ho votato per chi ritengo abbia sempre (o quasi) agito in modo coerente con le idee ed i valori che professava. Purtroppo non è servito, perchè quel partito non è riuscito a superare la soglia, ma sono contenta di essermi espressa. L’indifferenza è pericolosa e contagiosa,ma non aiuta a cambiare le cose.
    Spesso reagire è faticoso, ma è l’unico strumento che abbiamo.
    Sento che potrei fare molto di più.

  4. Smettiamola, soprattutto da sinistra, di agitare lo spettro del qualunquismo e dell’indifferenza. Non votare e astenersi non equivale ad essere indifferenti…

    le persone piu intelligenti, informate e disincantate che conosco non votano da anni…

    io vedo la politica come una moneta… anno dopo annop lanciamo in aria questa monetina… una volta viene fuori testa poi quattro anni dopo croce, ma la moneta è sempre la stessa, cambiano solo le apparenze. Le leggi son sempre le stesse, come i politici sulle poltrone. Deve cambiare il sistema, non basta cambiare il nome del partito o del politico. Per non parlare del vuoto di proclami politici e promesse non mantenibili. La politica nazionale è ingabbiata dalle restrizioni e dai parametri europei, dal tasso di sconto della BCE, dalle direttive di chichessia politica e quando non ci si attiene alle direttive scattano le sanzioni. Solo sui dettagli possiamo scegliere qualcosina ormai.

  5. Forse non è lecito fare un paragone tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, però perché no? Mi sembra un equilibrata distribuzione di poteri e competenze tra stati e il governo a Washington. Gli USA hanno “qualche anno in più”, si, diamoci altri 50 anni e cerchiamo di VIVERE l’Europa il più possibile. Forse aiuta questo se i partiti nei quali speriamo, non riescono perora ad entrare a Bruxelles. Io comunque sono convinta che il futuro sta in EUROPA e non nei singoli stati. Un’altra cosa mi preme dire: di nuovo ho sentito che “tutto è colpa dell’Euro”; per dire la verità io mi sento sicura in Italia solo perché fa parte dell’unione monetaria.

  6. Grazie Andrea, colgo volentieri l’occasione per scrivere due righe a proposito di queste elezioni. Innanzi tutto ancora una volta il risultato ci da da intendere che i cittadini si affidano e affidano il loro voto ad un partito “grande” sia esso di destra che di sinistra. La cosa non mi fa piacere perchè io ho sempre creduto e ritenuto che i partiti piccoli non fossero una dispersione ma la ricchezza della pluralità che dovrebbe caratterizzare ogni democrazia. Il bipolarismo nella chiave della mia lettura risulta essere una forma di appiattimento e di disinteresse. L’astensionismo è un dato che io ho sempre considerato scontato, in America ci sono stati presidenti eletti con i voti del solo 40% della popolazione. Non che io lo approvi, lo considero semplicemente un male partorito dall’ignoranza. Purtroppo la gente non si rende conto dell’importanza del diritto a votare, se conoscessero un pò più a fondo la storia e l’educazione civica forse ce ne sarebbe meno. Sarò fissata ma io credo fermamente che la cultura è l’unica chiave per una democrazia pluralista ed equilibrata. Vengo al voto europeo. Ho fatto campagna elettorale per sinistra e libertà e con grande amarezza ho preso atto che l’Europa non esiste. Anche per i più illuminati l’europarlamento ha ed ha avuto funzioni prettamente economiche (leggi Euro). In Trentino è anche più complicato avendo noi un’idea e un concetto che ci viene dai privilegi dell’autonomia. Non riusciamo nemmeno a vedere le diversità politiche tra regione e regione, figuraimoci se possiamo pensare di condividere leggi e regolamenti in un’angolazione molto più allatgata! E’ per questo che sono convinta che la discussione debba partire da molto più lontana. Dobbiamo lavorare sulle generazioni future con grande onestà intellettuale e con grande pazienza. Dobbiamo seminare l’dea di Europa già nei bambini, non solo nell’ottica geografica come si fa da sempre, ma nei concetti più profondi. La scuola è lo strumento più importante e delegato a ciò quindi i
    nostri sforzi devono concentarsi tutti per far sì che i programmi scolastici e le attività vadano in questa direzione. I nostri figli e le future generazioni non devono più essere ostaggi di nazionalismi esasperati ma cittadini orgogliosi di essere cittadini prima di tutto cittadini d’Europa.

  7. l’europa va avanti solo in funzione dell’Euro è evidentissimo… conta solo la moneta…

    qualcuno si è mai chiesto perchè in inghilterra votano ma non hanno l’euro?? Gli inglesi e la banca d’Inghilterra non hanno regalato come tutti gli altri la propria sovranità monetaria alla Banca centrale Europea…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *