venerdì , 26 Aprile 2024

SULTAN BATHERY: in concerto all’albergo Ideal di Sarche

600La band vicentina SULTAN BATHERY sarA� la protagonista della serata/concerto presso la��albergo Ideal di Sarche, prevista per venerdA� 18 aprile alle ore 20:30. Il trio vicentino A? fresco della pubblicazione del primo omonimo long playing per la��etichetta americana Slovenly Records ed A? di passaggio in Trentino per la prima data del tour europeo primaverile che toccherA� Germania, Olanda, Belgio, Francia e Svizzera.

Senza dubbio una delle piA? frizzanti novitA� del panorama musicale italiano, in poco piA? di due anni di vita la band ha giA� pubblicato due singoli e il sopracitato LP ed A? stata al centro di una��attivitA� live a dir poco frenetica: tre settimane negli Stati Uniti e concerti in tutti i paesi europei, dalla Scandinavia al Benelux, dalla��est Europa alla penisola iberica, dalla��Inghilterra ai Balcani. Ciliegina sulla torta la partecipazione al prestigioso Primavera Sound Festival a Barcellona nel 2013, non considerando le innumerevoli date italiane in locali e grossi festival. I Sultan Bathery nascono nei primi mesi del 2012 a seguito di un viaggio in India, con la��obbiettivo di mescolare ascendenze indiane alla psichedelia di fine anni a��60 e le ultime suggestioni garage punk lo-fi della��odierna scena di San Francisco, Oh Sees e Ty Segall su tutti.

Nel loro ultimo lavoro, che sta riscuotendo un meritato successo e ottenendo numerose ed entusiastiche recensioni. Si possono sentire blues stomp in chiave psichedelica, riff a�?50s rocka��na��roll sporcati di modernitA�, proiettili punk sparati da una pistola arcobaleno, garage rock della miglior fattura, piccole deviazione verso le colonne sonore di horror B-movies da��altri tempi, acidi freak beat che rievocano la Carnaby Street londinese a. d. 1967, il tutto dovutamente sporcato con distorsori fuzz e reso abissale da fumosi riverberi e una registrazione satura e corposa. I Sultan Bathery sono Giovanni Ongaro (voce e chitarra), Federico Zotta (basso) e Matteo Muser (batteria). Il loro show inizierA� alle 23.

In apertura due nuove sensazioni del rock trentino, entrambe alla��esordio:
Gli Otterloop, un trio che suona indie rock a metA� tra Stati Uniti e Inghilterra, sulla falsariga di Arctic Monkeys, Black Keys e White Stripes. Rocka��na��roll apparentemente senza troppi fronzoli che nasconde in realtA� melodie pop, una sezione ritmica precisa e massiccia che non lesina in velocitA� e delle ottime canzoni che si prestano perfettamente al sing-along.

Gli Otterloop sono Daniel Sartori (voce e chitarra), Luca Bertoldi (batteria e voce) e Deris Altieri (basso e voce). Il loro show inizierA� alle 21;

le Magic Cigarettes, nate nel gennaio del 2014 da metA� della garage punk band the Meteopathics e da membri del gruppo fast-core Crop Circles. La band implementa il sound dei Meteopathics, rallentando leggermente i ritmi e migliorando e precisando la sezione ritmica. Le cavalcate punk rocka��na��roll lasciano ora spazio ad atmosfere che ricordato a tratti il garage rock revival degli anni a��80 di band come Gravedigger V e Chesterfield Kings, a tratti il folk rock di Byrds e i primi Crosby Still Nash, ma anche la psichedelia drogata di Syd Barrett e i primi Pink Floyd nonchA� dei Beatles post a��66. Le Magic Cigarettes sono Marcello Orlandi (voce e chitarra), Roberto Vivaldelli (chitarra e voce), Luca Sartori (basso) e Flavio Cavalieri (batteria e voce). Il loro show inizierA� alle 22.

Recensioni di Sultan Bathery – s/t (Slovenly Records, U.S.A. 2014) in italiano:

Luca Frazzi, da RUMORE
“Lo sticker sulla copertina di questo disco parla di garage-pop psichedelico ma nei fatti il trio veneto suona tanto sporco da sfuggire anche a questa catalogazione. Ci sono, sA�, elementi psichedelici e melodici, ma A? la componente garage a prevalere in un album che se fosse arrivato da una band americana avrebbe fatto gridare al miracolo, o quasi. Nei 12 brani che lo compongono ca��A? il solito calderone di Elevators + Morlocks + Oblivians, il tutto perA? filtrato attraverso la��anarchia dei primi Black Lips. Quello che emerge A? un rispetto per la storia che non sfocia mai nel nozionismo e, particolare non trascurabile, un approccio brutale alla materia capace di generare caos e garage-rock da manuale. Un esordio che ribadisce la��immortalitA� di un suono e ci consegna una nuova band capace di a�?preservarne il sensoa�?.”

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