giovedì , 25 Aprile 2024

GIANNI MORANDI: vi spieghiamo perchA� non ha tradito i suoi fan e ci ha dato una lezione

Dietro la comunicazione social di Gianni Morandi si cela un professionista? E’ vero (in ogni caso), A? giusto ed A? auspicabile che da questa storia si prenda esempio.

di Andrea Bonetti

Nel pomeriggio di un sonnacchioso martedA� di novembre, Selvaggia Lucarelli afferma che il Re A? nudo. Il Re (dei social) A?, chiaramente, Gianni Morandi; il suo crimine, quello di aver postato su Instagram una foto contenente nella didascalia la misteriosa dicitura “mettila verso le 13 o le 14“. Vorreste dire che il vero e proprio fenomeno dei social network italiani nonchA� cantante di svariate generazioni osa farsi affiancare da un collaboratore? Buongiorno, sono le tre di pomeriggio dell’11 novembre 2015 e mi sembra abbiate dormito abbastanza a lungo.

mettila

Ricapitoliamo: Gianni Morandi, classe 1944 (etA�: 70 anni), cantante, conduttore, 2.100.000 fan su Facebook, 134.000 follower su Instagram, 1 moglie (Anna). Vero e proprio fenomeno social, Gianni delizia i suoi fan da anni con puntuali fotografie della sua vita quotidiana, il tutto condito da un tono sempre politically correct e accomodante in grado di dare il buon esempioA�a tutti coloro che utilizzano i social per vomitare sulla tastiera ettolitri di bile.

Un bel giorno Selvaggia Lucarelli, opinionista che ha trovato su Facebook e Twitter piA? fama di quella riservatagli dai tradizionali mezzi di informazione, annuncia che la famosa didascalia (ricordate? “Mettila verso le 13 o le 14“) svelerebbe l’arcano: dietro la pagina di Gianni Morandi si celerebbe un essere quasi mitologico chiamato “social media manager” con il compito di curare l’immagine e la comunicazione di Morandi.

gianni

Poche ore dopo, non prima che la gran parte delle testate nazionali desse risalto alla notizia (qui un esempio), Gianni interviene chiarendo che si fa aiutare dalla moglie Anna, conosciuta da ora in avanti nella tripla veste di compagna di vita, fotografa occasionale e social media manager a tempo pieno:A�”Ciao Selvaggia! Riguardo il tuo post di oggi… io non ho mai nascosto che gestisco fb e Instagram con Anna a�� ha spiegato Morandi – Ieri mi ha scattato 5 o 6 foto con il mio telefonino, sono partito per Milano di fretta poi le ho girato una delle foto, chiedendole di metterla su Instagram verso le due. Niente di speciale… Anna, nel copia incolla si A? sbagliata.A�Tu sei sveglia e attenta e hai ‘catturato’ subito! Sei forte! Ma ti confermo che per quanto riguarda Facebook e Instagram si tratta di una questione familiare e che tutti i post e i commenti ai fan sono miei senza nessun team di social“.

Interessante questo scambio, vero? No.A�Questo A? il punto. Da un lato, mi stupisco che qualcun altro si meravigli se un personaggio del calibro di Morandi si fa aiutare da un collaboratore. Attenzione, non intendo “del calibro di Morandi” in quanto persona(ggio) ma in quanto a numeri che A? in grado di muovere sui social network. Eppure, fra 5 o 6 “autoscatti” (geniale, altro che selfie) al giorno e decine di risposte ai commenti degli utenti, si potrebbe pensare che Gianni passi le sue giornateA�con lo smartphone in una mano e la tastiera nell’altra. Dall’altro, e qui mi preoccupo, sembra che una comunicazione efficace in quanto supportata da un professionista risulti meno meritevoleA�di una comunicazione apprezzata in quanto NON supportata da un professionista o da un team.

In sintesi, un Gianni Morandi che riversa sui social una popolaritA� costruita in mezzo secolo di carriera riuscendo a trovare nuova linfa, A? da apprezzare solo se “genuino” nel pubblicare amatorialmente (?) i suoi post. Passi che, come sostiene il diretto interessato, il famoso social media manager sia la moglie; passi che si cerca a tal punto la genuinitA� da condividere ogni giorni migliaia di notizie palesemente false o strumentali (bufale, per intenderci); passi che altre migliaia di utenti pubblichino imbarazzanti auto-dichiarazioni di tutela della propria privacy su Facebook senza conoscere le clausole che hanno accettato al momento dell’iscrizione o la validitA� pari a quella di una “banconota da 30 euro”A�delle dichiarazioni stesse; passi che si riscoprano interessati alla tutela della privacy dopo aver pubblicato le foto dello zio, della madre, del cugino, del parente, del figlio, del figlio neonato, del cane, della propria auto, della targa della propria auto, dell’indirizzo di casa, del codice del bancomat, della carta di credito; e passi che le aziende piA? amate dagli utenti, le stesse che vengono utilizzate da buontemponi e truffatori per post del tipo “condividi questa foto per vincere una macchina o uno smartphone” (condivisi da migliaia di utenti) abbiano costruito la propria reputazione con una comunicazione ultra-professionale e indirizzata ai propri target.

Insomma, passi tutto, ma non l’idea che non sia il vero Gianni a rispondere al proprio commento sull’ultima foto da (chi per) lui pubblicata. Non sarebbe accettabile pensareA�che il buon Gianni abbia di meglio da fare che passare ogni ora del giorno (e della notte) a rispondere ai commenti di migliaia di utenti, nA� che possa godersi il sole di un martedA� pomeriggio di novembre senza che nessun “cercatore di veritA�”, se volessimo parafrasare Karl Popper, o “cercatore di fama”, se volessimoA�apparireA�anche noi “genuini”, gridi al “popolo del web” che il Re A? nudo. Siccome i social sono in grado di mostrare le nuditA� di tutti noi,A�se “il Re A? nudo” allora “Viva il Re!”. Di fronte all’imperversare dell’improvvisarsi, della gloria musicaleA�rincorsaA�fra le scorciatoie dei talent show e della ricerca del click facile con il retrogusto di bufala, il “vecchio” Gianni non perde un colpo e ci insegna che una comunicazione efficace A? innanzitutto questione di metodo. Da persona che lavora in questo campo, mi rallegro per questo lampo nell’oscuritA� e sottolineo tre volte il concetto; oltre al fatto che, grazie a questa storia, Gianni Morandi ha incrementato ulteriormente il numero dei propri fan. Chapeau.

 

Andrea Bonetti – TrentoBlog.it

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