sabato , 27 Aprile 2024

RAY CHEN SUONA
Stradivari a�?Lord Newlandsa�? del 1702

Nato a Taiwan e cresciuto in Australia, Ray Chen A? stato ammesso al Curtis Institute of Music, dove ha studiato con Aaron Rosand. Vincitore del Concorso Queen Elizabeth (2009) e dello Yehudi Menuhin (2008), A? ora uno dei violinisti piA? promettenti nel panorama musicale. Il suo album di debutto, Virtuoso, A? stato diffuso in tutto il mondo da Sony Classical e ha vinto il prestigioso a�?Echo Klassik Awarda�� nel 2011. In seguito al successo di questa incisione, The Strad e Gramophone hanno definito le sue esibizioni a�?da non perderea�?. La sua seconda registrazione con i Concerti di Caikovskij e Mendelssohn, A? stata il frutto della collaborazione con Daniel Harding e la Swedish Radio Orchestra. Ray Chen continua a riscuotere la��ammirazione di pubblico e giovani musicisti di tutto il mondo, passando con incredibile energia dal Festival di Verbier (con la Filarmonica della Scala) al Ravinia Festival, dalla Carnegie Hall al Musikverein.

14.RAY CHEN CREDIT CHRIS DUNLOP 2012  1

Ray Chen suona un violino Stradivari a�?Lord Newlandsa�? del 1702 per gentile concessione della Nippon Music Foundation.
Julien Quentin, nato a Parigi nel 1974, A? noto al pubblico quale musicista eclettico e sensibile, dotato di grande maturitA� ed eleganza. La sua straordinaria abilitA� musicale e la��estrema pulizia del suono abbinate a una tecnica impeccabile, lo rendono artista ricercato come solista e camerista. I suoi debutti in recital a Parigi (Salle Cortot), alla Conservatoire Hall di Ginevra e alla Bargemusic di New York sono stati dei grandi successi. Ma Julien Quentin A? anche uno straordinario musicista da camera e collabora con Emanuel Ax, Sol Gabetta, Nelson Goerner, Marie-Elisabeth Hecker.

Allievo di Alexis Golovine al Conservatorio di Ginevra nel 2002 ha conseguito il suo Artist Diploma nella classe di Emile Naoumoff presso l’Indiana University e nel 2003 si A? diplomato alla Juilliard School con GyA�rgy SA?ndor. Quentin vive a Berlino; ama esplorare nuovi confini artistici unendo le sue esperienze a quelle di vari esponenti della video-arte come Emanuela Lucaci, Kevork Mourad o Norman Perryman.

Il trionfale robusto tema alla��unisono con cui si apre la Sonata KV 305 di Wolfgang Amadeus Mozart non A? solo un gioioso tributo allo stile sinfonico scoperto durante il soggiorno a Mannheim, contestuale alla composizione della��opera nel febbraio 1778, bensA� anche una sorta di patente, di affermazione di complementaritA� tra violino e pianoforte, destinata a misurarsi sul campo di due deliziosi movimenti sonatistici, a discapito della dicitura a�?pour clavecin ou forte-piano avec accompagnement du violona�?, che identifica il gruppo di sonate sorelle numerate tra KV 301 e KV 306. Il salisburghese si entusiasma nella sperimentazione delle potenzialitA� conversative tra i due strumenti: cosA� il secondo tema del primo movimento esposto dal pianoforte viene poi trattato alternatim con il violino; nA� mancano brevi sortite solistiche, destinate alla��uno o alla��altro dei protagonisti. Ancor piA? a�?concertantea�? si rivela la concezione della��Andante, dove, in modo quasi teatrale, la prima variazione A? dedicata al solo pianoforte, la seconda al violino, quindi la quarta e la quinta intrecciano le rispettive linee in una sorta di duetto ricco di a�?graziaa�?, cioA? di eleganza e versatile inventiva.

Chiarezza nella tecnica e semplicitA� della forma: cosA�, secondo Prokofiev (in un articolo sulla a�?Isvetiaa�? del 1938) dovevano scrivere i compositori sovietici e cosA� il Prokofiev della Sonata n. 2 si disimpegna felicemente nel coniugare puntuali architetture sonatistiche classiche con la��identitA� russa di ritmi e melodie nonchA� con piccanti armonie, elaborate poi in cifre autonome ed originali. Distintiva della Sonata, forse in quanto proveniente dalla��originale per flauto (trasferita al violino per volontA� della��amico David Oistrakh, protagonista della prima esecuzione nel 1944), A? un procedere aereo e raffinato, non di rado sensibile al totale abbandono sentimentale (basti ricordare il secondo tema del primo movimento), come al puro gioco ritmico (particolarmente nella��ammiratissimo Scherzo).

Posta a chiusura della celebre silloge bachiana di Sonate e Partite per violino solo stampata nel 1720, la Partita n. 3 in Mi maggiore rappresenta un omaggio allo stile francese della suite, dove al maestoso Preludio a�� ripreso nella cantata BWV 120a, quasi a santificare il processo da��astrazione speculativa imposto alla��originaria funzione corporea del ballo a�� seguono sei movimenti di danza, poco corrispondenti alla tradizionale successione disposta altrove dal compositore. Tra il Preludio e la conosciutissima Gavotta, compare cosA� una rara Loure, specchio del gusto arcadico caro alla corte del Re Sole.

Finale alla��insegna della��esotismo, poichA� Habanera e Pleyera, pur essendo danze spagnole, rimandano alle modalitA� mitteleuropee di rileggere il folklore. Pablo Martin Meliton de Sarasate y NavascuA?z era invero iberico autoctono, ma parigino da��educazione, approdato nel 1856 nella capitale francese come giovane promessa del violinismo concertistico. Le sue a�?danzea�? accomunano la Spagna, altrettanto romantica, del Bizet di Carmen alla��Ungheria di Liszt o di Brahms, attraverso il comune denominatore del virtuosismo violinistico, di quello stile tzigano a�� oscillante tra patetismo melodico e sfrenatezza acrobatica a�� coltivato da Vieuxtemps, Volkmann, Tausig, Massenet, Strauss jr. o dagli stessi ungheresi Joachim, Goldmark, Poldini, LehA?r.

 

Programma:

MartedA� 29 ottobre

Trento, Sala SocietA� Filarmonica a�� ore 20.45

Ray Chen, violino

Julien Quentin, pianoforte

W.A. Mozart

(1756-1791)

Sonata per violino e pianoforte in La magg. K 305

Allegro molto – Tema con Variazioni – Andante grazioso

S. Prokofiev

(1891-1953)

Sonata n. 2 in Re magg.

Allegro ma non troppo. PiA? mosso. Tempo primo – Scherzo. Allegro marcato – Andante – Vivace. Moderato. Vivace

__________

J.S. Bach

(1685-1750)

Partita n. 3 in Mi magg.

Preludio – Loure – Gavotte en Rondeau – Menuett I – Menuett II – BourrA�e

P. de Sarasate

(1844-1908)

Habanera, op. 21 n. 2

Playera, op. 23 n. 5

Zigeunerweisen, op. 20

 

Annely Zeni

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