giovedì , 25 Aprile 2024

RICORDA CON RABBIA
Stefania Rocca e Daniele Russo all’Auditorium

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Prosegue con un testo drammatico del commediografo britannico John Osborne la Stagione di Prosa 2013-2014 organizzata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara. In scena giovedA� 28 novembre al Teatro Auditorium A�RICORDA CON RABBIAA� nell’allestimento firmato da Luciano Melchionna, con Stefania Rocca e Daniele Russo. Si replica venerdA� 29 novembre (ore 20,30), sabato 30 (ore 21,00) e domenica 1 dicembre (ore 16,00).

Dopo il positivo debutto che ha portato sul palcoscenico del Teatro Sociale A�La��officina a�� Storia di una famigliaA�, spettacolo progettato e realizzato dal Teatro Stabile di Bolzano e dal CSC – Centro Servizi Culturali S. Chiara, la Stagione di Prosa di Trento si trasferisce al Teatro Auditorium dove da giovedA� 28 novembre a domenica 1 dicembre sarA� in scena la Compagnia della A�Fondazione Teatro di NapoliA� con A�RICORDA CON RABBIAA� di John Osborne.

Ci sono testi che riescono a sopravvivere al tempo che passa. Sono passati, infatti, quasi sessant’anni dalla prima rappresentazione, ma Look back in anger, il dramma che ha decretato il successo del commediografo londinese John Osborne, A? ancora attuale. A�RICORDA CON RABBIAA� A? la storia di un triangolo amoroso tra Jimmy, un giovane di origina proletaria, intelligente ma insofferente e stizzoso (Daniele Russo); sua moglie Alison, figlia di un generale, che A? invece di estrazione borghese (Stefania Rocca); e la migliore amica di lei, Helena (Sylvia De Fanti). Fra loro, Cliff (Marco Mario de Notaris), amico di Jimmy e suo pensionante, che tenta di mantenere la pace familiare.

A�In Ricorda con rabbia a�� scrive il regista, Luciano Melchionna a�� sono in scena le vicissitudini di un gruppo di ragazzi, le loro vicende personali e la storia da��amore dei due protagonisti, ma la tragedia umana ‘privata’ diviene paradigmatica di un’intera generazione. Una��inquietudine profonda, la frustrazione e il senso da��impotenza sono temi che ogni spettatore puA? riconoscere come propri, o in chi gli vive accanto, o nello sconosciuto che tutti i giorni prende con lui la��autobus e che improvvisamente esplode nella furia omicida. E’ la��uomo a�?controa�?, che non distingue piA? i confini della sua rabbia, A? contro le campane che irrompono nella discussione, A? contro la padrona di casa, A? persino contro la pioggia. Ricorda con rabbia A? apologia della rabbia irruenta, disperata, generalizzata, quella che ci circonda ora, rabbia verso una realtA� che va liquidata, rivista alle radici.A�

In una scena invasa da frigoriferi e lavatrici (siamo nel magazzino di un negozio di elettrodomestici) i quattro protagonisti vivono una solitudine individuale che si fa collettiva. E’ la tragedia dell’incomunicabilitA� pressochA� totale di generazioni ormai prive di slancio e di riferimenti culturali forti cui aggrapparsi.

A�A suo tempo a�� ricorda il regista a�� la piA?ce venne definita a�?manifesto di una generazionea�?: oggi potremmo dire che ha preannunciato i nostri tempi ed A? ancora il manifesto di chi si scontra con una societA� indifferente. Ea�� la��ira di chi affronta con furia chi si trincera nella sua cittadella a difesa della��arroganza e della nebulositA� dei suoi finti moralismi, di convenzioni e ipocrisie sociali, che non lasciano spazio nA� consolazione agli altri. La��uomo a�?controa�? A? ucciso dalla noia, dalla ripetitivitA� delle cose quotidiane e in particolare dalle domeniche, urla perchA� gli altri si risveglino dall’indolenza e riscoprano un qualche entusiasmo, un qualche interesse nel presente che ai suoi occhi appare orripilante e disgustoso, anche nei giornali e nelle cronache culturali. Oggi, a quasi sessanta anni dalla prima rappresentazione del 1956 al Royal Court Theatre di Londra, il testo di Osborne A? quanto mai attuale, A? la tragedia di una solitudine individuale che si fa collettiva, in una incomunicabilitA� pressochA� totale, in una micro collettivitA� giovanile totalmente priva di entusiasmo e stimoli, senza riferimenti culturali forti. [a��] La��ansia per una societA� piA? giusta sembra riaffacciarsi in questa epoca cosA� sciatta nel sentire, cosA� incapace di empatia, cosA� prossima al collasso. Cosa A? cambiato da quel lontano 1956? Per ora la risposta A? ancora la rabbia.A�

Per il pubblico trentino l’occasione di scoprire un autore, John Osborne, mai rappresentato fino ad ora in Stagione. Drammaturgo e sceneggiatore londinese, Osborne (1929 a�� 1994) seppe creare personaggi dalla forza dirompente, insofferenti delle regole e delle imposizioni sociali. Molte delle sue opere teatrali, improntate ad uno spirito ribelle e anticonformista, sono state oggetto di trasposizione cinematografica.

SarA� al debutto sul palcoscenico dell’Auditorium Stefania Rocca, attrice di solida formazione accademica (Centro Sperimentale di Cinematografia e Actor’s Studio) con esperienze teatrali sotto la guida di registi quali MemA? Perlini, Alessandro Baricco e Gabriele Vacis, e una brillante carriera cinematografica (Giulio Base, Gabriele Salvatores, Dario Argento, Carlo Verdone, Cristina Comencini). E’ conosciuta e amata dal pubblico televisivo per aver interpretato personaggi di primo piano in alcuni fortunati serial quali Il Maresciallo Rocca, Tutti pazzi per amore e Una grande famiglia.

Daniele Russo, invece, ha giA� avuto modo di farsi apprezzare dal pubblico di Trento qualche anno fa, quando figurava fra gli interpreti di Napoli Hotel Excelsior di Raffaele Viviani nell’allestimento diretto dal padre, Tato Russo, al fianco del quale ha potuto avviare, verso la metA� degli anni Novanta, un’intensa carriera teatrale che lo ha visto passare dai testi classici (Aristofane, Plauto, Shakespeare) al musical (Oh Calcutta, Il ritratto di Dorain Gray). Recentemente ha interpretato il personaggio dell’avvocato Nicola Sorrentino nella serie televisiva Il clan dei camorristi, in onda su Canale 5. E’ reduce da fortunate esperienze televisive anche Sylvia De Fanti (Incantesimo e Don Matteo), cosA� come Marco Mario de Notaris (R.I.S. Roma a�� Delitti imperfetti).

Si sottoporrA� per la prima volta al giudizio del pubblico trentino anche Luciano Melchionna, regista le cui opere sono caratterizzate da una cifra stilistica dominata da una spiccata capacitA� visionaria di derivazione espressionista.

A�RICORDA CON RABBIAA�, presentato con successo nel corso della passata stagione in alcuni fra i maggiori teatri italiani, A? prodotto da Fondazione Teatro di Napoli, Teatro Nazionale del Mediterraneo e Bellini Teatro Stabile di Napoli. Nell’allestimento dello spettacolo Luciano Melchionna si A? avvalso della collaborazione di Francesco Ghisu (scene), Camilla Piccioni (luci) e Michela Marino (costumi).

GiovedA� 28 e venerdA� 29 novembre il sipario del Teatro Auditorium si alzerA� alle 20,30. Sabato 9 l’inizio dello spettacolo A? previsto invece per le ore 21, mentre domenica 1 dicembre A? in programma alle ore 16,00 la recita pomeridiana. (F. L.)

VenerdA� 29 novembre appuntamento con A�FOYER DELLA PROSAA�

Proseguono presso la Sala Medievale di Palazzo Festi (Teatro Sociale) i A�FOYER DELLA PROSAA�, incontri di approfondimento, discussione e dibattito curati, in collaborazione con il Centro Servizi Culturali S. Chiara, dalla professoressa Sandra Pietrini e dal dott. Michele Flaim del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’UniversitA� di Trento e rivolti, oltre che agli studenti, a tutte le persone interessate al teatro e alla comunicazione culturale.

VenerdA� 29 novembre alle 16.30, a margine della rappresentazione del dramma di John Osborne Ricorda con rabbia, A? previsto un incontro/dibattito con la partecipazione di Stefania Rocca e Daniele Russo, coordinato dal prof. Andrea Binelli dell’UniversitA� di Trento.

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