giovedì , 25 Aprile 2024

SOCIAL BULLISMO: una serata per parlarne e affrontarlo

600Social Bullismo: quando il bullismo entra nella rete. Il prossimo 9 maggio in Sala Wolf, a Trento in team di esperti aiuteranno genitori ed educatori ad affrontare il fenomeno del bullismo nella rete.

Mamma posso farmi un account su un social network” aspetto con terrore quel momento, e so che prima o poi arriverA�. E non importa quanto un ragazzo sia maturo e responsabile: cadere nella rete del social bullismo A? un attimo. Una cosa detta nel modo sbagliato, un atteggiamento diverso dalla massa o semplicemente un colpo di sfortuna le cause possono essere molteplici.

E’ per questo motivo che il prossimo 9 maggio 2014 nella Sala Wolf della Provincia autonoma di Trento (Piazza Dante), si terrA� dalle 20.30 alle 22.30 una serata informativa rivolta a genitori ed educatori per combattere il fenomeno crescente del social bullismo.

Introdurranno la serata Tiziana Pagnozzi, dirigente Polizia postale di Trento, Luciano Malfer, dirigente Agenzia provinciale per la famiglia, la natalitA� e le politiche giovanili, Mauro Berti, Polizia postale.
Tra i relatori ci sarA� Michele Facci, psicologo e formatore del Centro Studi Erickson di Trento, sul tema A�Una vita da e con i social? Mamma e papA�, facebookiamoci!A�

Intitolata A�A�Una vita da socialA� fa parte di una campagna nazionale di sensibilizzazione e denuncia contro questo fenomeno. I giovani devono poter accedere ad una rete sicura, i loro genitori ed educatori devono aver a disposizione i mezzi per renderla tale: sensibilizzare opinione pubblica A? una cosa indispensabile.

In concomitanza con la serata, nelle giornate del 9 e 10 maggio un TIR attrezzato ad aula didattica sarA� a disposizione degli studenti in piazza Mostra di Trento, per poter parlare di ciber bullismo

Nell’aula viaggiante saranno presenti anche dei laboratori offerti da membri del Tavolo di lavoro per l’educazione alla cittadinanza digitale nell’area limitrofa alla piazza.

Sul territorio provinciale l’evento promosso dalla polizia di stato A? stato possibile anche grazie alla collaborazione dell’Agenzia provinciale per la famiglia e il Centro Studi Erickson.

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