venerdì , 19 Aprile 2024

TEATRO DELLE GARBERIE: Arriva a Pergine la commovente storia del manicomio di Mombello, Brianza, domenica 10 maggio alle 18

Rivive grazie a uno spettacolo di Paola Manfredi domenica 10 maggio alle 18 al Teatro le Garberie di Pergine la storia di Villa Mombello, in Brianza, per molti anni uno dei manicomi piA? grandi d’Europa. Per ridare voce e dignitA� a chi ha sofferto.

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Mombello era un paese dove ca��era tutto: i campi da calcio, la chiesa, la tipografia, la lavanderia, la sala del cinema. Mombello era un manicomio. 130 anni di storia, dal 1865 al 1995. Silenzio, urla e poi silenzio. Cosa rimane, oggi, di quasi 100.000 pazienti passati di lA�. Cosa rimane di loro, i malati, i matti, a�?uomini disparia�?. E cosa rimane del luogo, del verde acqua dei muri, oggi scrostati, vandalizzati. Echi. Lampi. Voci. Storie che ci riportano a un allora, a un dentro, con i suoi materassi e vasche verticali. Soldi sigarette Serenase. Con intento documentaristico abbiamo sezionato, scelto e poi rimontato parole e pensieri, per restituire la realtA� di uno dei manicomi piA? grandi da��Europa, alle porte di Milano: certamente luogo di sofferenza, ma anche,

insperatamente, di bellezza e di amore.

Chi oggi arriva a Mombello, vicino a Limbiate, e vede la��imponente Villa Pusterla-Crivelli, gioiello architettonico della Brianza con due braccia disposte a ferro di cavallo e un grande giardino interno, trova da un lato una struttura fatiscente di ciA? che resta della��ospedale psichiatrico piA? grande da��Italia (noto come A�colosso dei manicomi italianiA�, uno dei maggiori in Europa che negli anni Sessanta del Novecento arrivA? ad avere piA? di 3000 pazienti, tra cui il figlio illegittimo di Mussolini di cui si parla anche nel film di Marco Bellocchio, Vincere), dalla��altra nuove strutture, sorte dalle sue ceneri, due efficientissime scuole e una casa da��accoglienza.

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La regista Paola Manfredi, da tempo impegnata in un teatro dalla valenza sociale, come in I fiori nella ghisa sulla storia della��ex fabbrica Ceruti di Bollate, racconta come ha raccolto le testimonianza dei cittadini di Limbiate, che lavoravano come medici, infermieri, cuochi, assistenti sociali e alcuni pazienti: A�Abbiamo lavorato sul territorio dal 2012, formando trenta volontari per raccogliere interviste alle persone coinvolte direttamente nella casa di cura. Abbiamo anche tenuto due laboratori coinvolgendo gli alunni dei due istituti superiori per ricostruire esperienze legate alle malattie psichiche; gli studenti a loro volta hanno realizzato due spettacoli intensi, entrando in empatia con la��argomento. Le testimonianze raccolte dai volontari sono poi state risistemate da Loredana Troschel e Dario Villa, cosA� da costituire la voce collettiva della cittadinanza, anche se mediata dalla recitazione degli attori professionisti della nostra compagnia, Teatro Periferico. Nella prima parte di Voci di dentro gli spettatori, una cinquantina, stanno al buio come se fossero nel corridoio che unisce le stanze e sentono solo quello che accade dentro le camere, poi nelle seconda parte A? come se entrassero nelle stanze e vedessero i gesti ripetitivi dei malati e la loro sofferenza, in una sorta di documentario. Noi abbiamo ascoltato un luogo, le voci di una comunitA�, abbiamo voluto ridare vita alla��ospedale, oggi in gran parte distrutto, e vandalizzato, come se di questo luogo di sofferenza non ci possa essere oggi memoria. Il nostro desiderio A? stato proprio dare una voce invece a tanto dolore delle quasi centomila persone passate da Mombello dal 1865 al 1999A�.

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Mombello. Voci da dentro il manicomio

regia Paola Manfredi

testo Loredana Troschel e Dario Villa

con Giorgio Branca, Elisa Canfora, Antonello Cassinotti, Alessandro Luraghi, Laura Montanari, Raffaella Natali, Loredana Troschel, Lilli Valcepina, Dario Villa

una produzione Teatro Periferico

Domenica 10 maggio 2015 ore 18, Teatro delle Garberie, Piazza Municipio 4, Pergine

Ingresso libero

www.teatroperiferico.it

Una��iniziativa della Biblioteca della Fondazione Museo storico del Trentino e al contributo della Fondazione Caritro.

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