giovedì , 25 Aprile 2024

TRENTO FILM FESTIVAL
Le a�?Serate Eventoa�? 2013

La 61a edizione del Trento Film Festival cade in un 2013 ricco di ricorrenze importanti per la storia della��alpinismo ed A? su queste ricorrenze che saranno giocate anche le serate evento dedicate al grande alpinismo.

IA�60 anni dalla prima conquista della��Everest,A�50 dalla prima grande impresa degli alpinisti americanieA�40 dalla prima salita tutta italiana, iA�150 anni dalla fondazione del Club Alpino Italiano. E poi un ospite da��eccezione, per la prima volta al Trento Film Festival, la��alpinista britannicoA�Mick Fowler, mentreA�Maurizio NichettiA�ripercorrerA� le tappe significative di 150 anni di storia del CAI.

E ancora la��omaggio alle DolomitiA�e ai grandi alpinisti che oggi come ieri sono stati stregati dalle grandi pareti che si accendono al tramonto di rosso fuoco, ilA�secondo forum degli alpinisti a Castel Firmiano, per discutere conA�Reinhold MessnerA�sul futuro della��alpinismo professionistico e su alcuni aspetti sociali ad esso legati.

Il mito della��Everest al Trento Film Festival
1953, 1963, 1973: tre date con un comune denominatore, la��Everest, il terzo polo del pianeta, la��ultimo in ordine di tempo ad essere raggiunto dalla��uomo, sessanta anni fa da Tenzing e Hillary.
Ea�� a partire da queste ricorrenze che Reinhold Messner, primo uomo ad aver salito il tetto del mondo senza uso di ossigeno (1978) e il primo ad averlo salito in solitaria (1980) costruirA� la serata alpinistica piA? attesa al 61A� Trento Film Festival dal titolo emblematicoA�a�?La��Everest era una volta in Americaa�?A�in programmaA�venerdA� 3 maggioA�alla��Auditorium S. Chiara di Trento.

Una citazione a�?quasi cinematograficaa�? per rendere omaggio per la prima volta al Trento Film Festival alla��alpinismo americano che, proprio cinquanta��anni fa, stupiva il mondo con una impresa senza precedenti, la prima attraversata del tetto del mondo da parte di un agguerrito team di alpinisti saliti dalla inviolata cresta ovest e successivamente scesi dalla via del Colle Sud, percorsa dieci anni prima da Hillary e Tenzing.
Preceduta nei primi anni a��50 dai tentativi di Charles Houston al K2, fu questa la prima importante affermazione della��alpinismo a stelle e strisce sugli ottomila, dopo i successi di francesi, britannici, italiani, tedeschi, svizzeri, austriaci e giapponesi.
In un paese giA� proiettato nella conquista dello spazio e della luna il successo del team americano riportA? la��attenzione sul fattore umano e gli alpinisti furono accolti trionfalmente al loro rientro in patria e ricevuti con tutti gli onori alla Casa Bianca dal presidente John Fitzgerald Kennedy.

In questa serata, partendo da questa impresa che fece sensazione e che rivivrA� nei ricordi dello stesso capo spedizione, la��alpinista e cineastaA�Norman G. Dhyrenfurth, Reinhold Messner ripercorrerA� alcune delle piA? importanti tappe della��alpinismo americano, da allora piA? che mai legato alle imprese sulla��Everest.
Tra i protagonisti della serata ci sarA� la��alpinistaA�Ed Webster, autore nel 1988 insieme a Robert Anderson anche lui americano, alla��inglese Stephen Venables e al canadese Paul Teare della prima salita della Parete Kangshung della��Everest incombente sul versante tibetano, alla��epoca la��ultimo grande problema alpinistico rimasto insoluto sul tetto del mondo.
E ancoraA�Conrad AnkerA�la��uomo che ha legato il suo nome alla��eccezionale ritrovamento nel 1999 del corpo della��alpinista George Mallory sulla parete nord della��Everest a 8200 metri di quota. Ritrovamento che non ha potuto sciogliere il piA? grande mistero che aleggia sulla storia della��alpinismo: se cioA? Mallory con Irvine raggiunsero la vetta della��Everest ancora nel 1924.

Ma anche la��alpinismo italiano si ritaglierA� una presenza nella serata della��Everest per ricordare quaranta��anni dopo la prima salita italiana al Tetto del Mondo, con la spedizione capeggiata dalla��esploratore Guido Monzino, alla quale prese parte la��alpinistaA�Mario CurnisA�con il quale Messner ripercorrerA� la, per alcuni aspetti, la controversa spedizione italiana del 1973.

Mick Fowler, a�?scalatore tra gli scalatoria�? racconta la sua impresa sullo Shiva
Per la prima volta al Trento Film Festival la��alpinista ingleseA�Mick FowlerA�racconterA� al pubblico di Trento a�?la normalitA� delle imprese straordinariea�? di cui si A? reso protagonista, pur non praticando la��alpinismo da professionista. Fowler infatti non ha infatti mai rinunciato alla propria quotidianitA� e alla propria a�?normalitA�a�? a�� lavoro, famiglia, figli a�� riservando alla��alpinismo esclusivamente il suo tempo libero: le sue vacanze e le festivitA�, occasioni in cui si libera di giacca e cravatta per aggrapparsi a qualche parete impossibile per realizzare imprese straordinarie. Nella serata finale del 61A� Trento Film Festival alla��Auditorium S. Chiara sabato 4 maggio, al termine della cerimonia di consegna delle a�?Genzianea�?, Mick Fowler proporrA� a�?The Prow of Shivaa�?, il racconto della sua impresa piA? recente, la prima ascensione della cresta nord dello Shiva. 6.142 m, nella��Himalaya indiano, impresa compiuta con Paul Ramsden nel 2012. Per Fowler la salita piA? bella in 30 anni di alpinismo himalayano e che gli A? valsa la a�?nominationa�? ai Piolets da��Or 2013, gli a�?Oscara�? della��alpinismo internazionale, che saranno assegnati il prossimo 5 aprile a Courmayeur.

A 57 anni la��inglese Mick Fowler, attuale presidente del prestigiosoA�Alpine ClubA�di Londra, A? uno dei piA? forti alpinisti in attivitA�. The Observer la��ha nominato a�?scalatore tra gli scalatoria�?. Non ha mai scalato un 8000 per non assentarsi troppo a lungo dal lavoro, ma non ha mai rinunciato a spingersi in aree poco esplorate del mondo: Taulliraju (PerA?), Changabang (India), Tawoche (Nepal), Spantik (Pakistan), Ushba (Russia), Kennedy (Yukon), Siguniang (Sichuan) e Kajaqiao (Tibet). La��ascensione della parete nord dello Siguniang in Cina con Paul Ramsden del 2002 gli A? valsa il Golden Piton e il Piolet da��Or. Nella��ottobre 2012 la coppia Fowler a�� Ramsden, una delle piA? longeve e famose cordate del Regno Unito hanno aperto una difficile via sulla cresta nord ovest del Mt. Shiva, 6142 m nella��Himalaya Indiano.

Con Maurizio Nichetti attraverso i 150 anni del Club Alpino Italiano
Nel 2013 il Club Alpino Italiano, socio fondatore del Trento Film Festival, celebra 150 di storia e si affida alla verve di Maurizio Nichetti, direttore della rassegna trentina dal 2004 al 2009, per raccontarne i momenti salienti in una serata alla��Auditorium S. Chiara giovedA� 2 maggio.
Con letture, musiche e filmati Nichetti ripercorrerA� questa lunga storia, che si intreccia a doppio filo con la storia del nostro paese. Una storia che attraversa tre secoli e che ha visto il Club Alpino Italiano nascere in un contesto totalmente diverso da quello attuale (la spedizione dei a�?Millea�? si era svolta solo tre anni prima). La serata ripercorrerA� le origini del CAI, i primi passi di una neonata associazione in un Paese neonato, le trasformazioni culturali e sociali alla��interno del CAI stesso, come il passaggio ad un alpinismo a�?per tuttia�?, il dramma di due guerre mondiali, le trasformazioni della��alpinismo stesso con la��epopea degli ottomila, i suoi eroi, scoperti anche dai media.

E poi le nuove sfide degli anni a��70, per un alpinismo nuovo, la��emergere di una coscienza ambientalista, fino alle sfide lanciate dal mercato globale e della rete, che il CAI ha raccolto pensando agli uomini di domani. PerchA� il CAI A? un sodalizio che deve necessariamente vivere il presente e proiettarsi verso il futuro con la sua anima piA? moderna ma senza perdere la��obiettivo principale della divulgazione e della conoscenza della montagna in tutti gli strati della popolazione e soprattutto ai piA? giovani, quelli che raccoglieranno il testimone del CAI negli anni a venire.

a�?Dolomitichea�?: omaggio alle montagne e agli alpinisti a�?di casaa�?
Questa serata, ideata e condotta daA�Alessandro BeberA�a�� guida alpina di Trento e ideatore del tour itineranteA�a�?Dolomitichea�?, insieme al giornalista e scrittoreA�Marco Albino FerrariA�a�� direttore di Meridiani Montagne, vuole essere un omaggio alle montagne a�?di casaa�? e agli alpinisti locali che le hanno valorizzate con le proprie salite e con le proprie imprese.

Sul palco della��Auditorium Santa Chiara domenica 28 aprile saliranno molti dei principali protagonisti della��alpinismo dolomitico dagli anni a��50 in poi, nella��intento di offrire al pubblico una panoramica inter-generazionale e rappresentativa dei diversi stili ed approcci che si sono succeduti sulle pareti delle Dolomiti.

In totale saranno circa 30 gli alpinisti coinvolti e ognuno avrA� un proprio spazio. Tutti insieme sul palco i protagonisti della serata daranno vita ad una sorta di salotto conviviale dove si intrecceranno opinioni, impressioni, ricordi personali e aneddoti.

A Bolzano il secondo forum Quo CLIMBis?
Anche in occasione del 61A� Trento Film Festival, Bolzano ospiterA� la��appuntamento Quo CLIMBis?, la��incontro tra alpinisti di tutto il mondo promosso da Trento Film Festival con Reinhold Messner, International Mountain Summit di Bressanone e Messner Mountain Museum.
Dopo la prima edizione che ha affrontato il tema del futuro della��alpinismo, domenica 5 maggio al Museo Messner di Castel Firmiano Reinhold Messner riunirA� alpinisti, giornalisti e rappresentanti dei Club Alpini per confrontarsi su una tema sociale e precisamente quali possono essere i possibili scenari e gli sbocchi professionali per quanti hanno fatto della��alpinismo di punta una professione, totalizzante e coinvolgente, una volta che dovranno necessariamente lasciare questa attivitA�.

Info:A�www.trentofestival.itA�

Fonte:A�www.mountainblog.it

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