mercoledì , 9 Ottobre 2024

VITA MACROBIOTICA 2 – IL CIBO INTEGRALE

Riso_Venere

“Il tutto non A? dato dalla somma delle parti ma dall’insieme delle stesse”.

Parafrasando laA�miaA�frase di oggi si potrebbe dire che INTEGRALE E’ MEGLIO.
PerchA�?

PerchA� ogni alimento andrebbe per quanto possibile, nella sua forma piA? completa; solo cosA� ci trasmette i nutrienti, l’energia, le informazioni e l’equilibrio che la natura gli ha fornito.

PerchA� ogni parte ha una sua funzione nel tutto. Prendiamo i cereali, visto che in una alimentazione a base vegetale questi dovrebbero rappresentare l’alimento principe e l’energia fornita dagli stessi A? consigliato che forniscaA�il 40-60% delle calorie introdotte giornalmente. A�Il chicco di cereale A? un esempio di perfezione ed equilibrio, a cominciare dal fatto che A? un seme ma anche il frutto della pianta omonima e giA� questo ha una forte valenza simbolica: rappresenta la forza, la continuitA� della vita, la ciclicitA�, l’impermanenza (il cambiamento continuo).
In quanto seme il chicco di ceraeale ha una funzione riproduttiva e contiene in se tutte le informazioni per creare nuova vita ma anche le risorse per alimentarla. Vediamo come A? composto:

  • dal germe, l’embrione della nuova pianta ricco di vitamine, sali minerali, proteine;
  • dall’endosperma – la parte intena piA? voluminosa ed a noi piA? nota perchA? A? quella con cui identifichiamo il chicco – che A? prevalentemente costituito da amido, pochi sali minerali e poche vitamine e rappresenta il carburante per la crescita;
  • dalla crusca, la parte esterna, lo strato protettivo, costituito principalmente da fibre vegetali, proteine, sali minerali e vitamine. Nella sua forma integrale il chicco ha una forza di resistenza ed un’energia vitale che possono durare anche per secoli.

Nell’alimentazione il chicco consumato integro ci trasmette quindi delle informazioni “sottili”, un imprinting si potrebbe dire, oltre a tutti quei nutrienti di cui abbiamo parlato. Non solo! Quei nutrienti si riditribuiscono nel nostro corpo in un certo arco di tempo. Le fibre infatti, oltre alla presenza di altri macro e micronutrienti, rallentando la digestione e l’assimilazione degli amidi (zuccheri complessi) ci offrono un’energia a medio-lungo termine.

L’agricoltura industriale, che utilizza concimi, diserbanti e varie tipologie di prodotti chimici al fine di ottenere raccolti abbondanti senza apparenti difetti ed i successivi processi di lavorazione che operano la separazione del chicco per giungere a prodotti (nb: prodotti non alimenti) sempre piA? raffinati, duraturi, adatti a certi scopi (vedi le farine 00 per una panificazione rapida con lievitazione abnorme) impoverisco gli alimenti non solo sotto il profilo nutrizionale, ma anche sotto il profilo di quell’energia di quella forza vitale e di tutte quelle informazioni che la solo la natura A? in grado di trasmettere e che sfuggendo ai normali test di laboratorio, non vengono considerati.

Ma volendo fare un parallelo con l’uomo e tornando all’affermazione dalla quale siamo partiti – il tutto non A? la somma delle parti ma l’insieme delle stesse – noi siamo forse solo la somma degli elementi di cui siamo composti?
O abbiamo piuttosto una serie di valori, aspirazioni, emozioni che ci contraddistinguono e che muovono i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni e che ci rendono unici?
E non sono forse questi che noi trasmettiamo ai nostri figli in forma di patrimonio genetico ma anche nella forma di esempi di comportamento, di un nostro modo di essere?

Il mondo ed il modo in cui cresciamo influenza il nostro percorso e contribuisce a creare ciA? che siamo; nella loro presunta maggiore semplicitA� gli animali come i vegetali sono il prodotto di ciA? a cui vanno incontro (e subiscono) nella loro vita. Ecco allora che ciA? che deriva da un’agricoltura in sintonia con la natura A? un alimento, ciA? che consegue ad un trattamento innaturale A? un prodotto.
Sintonizzarsi con la natura significa prima di tutto sintonizzarsi con l’ambiente in cui si vive, scegliere alimenti di stagione coltivati nel migliore dei modi, giunti sulla nostra tavola in tempi ragionevoli e consumati nella loro forma per quanto possibile integrale.

Questa A? macrobiotica=lunga vita, grande vita, vita piena.

Vi ricordo il primo appuntamento con la cucina Macrobiotica:
Corso di cucina Macrobiotica 1, 11 ottobre, ore 19.30 a Trento.
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