giovedì , 18 Aprile 2024

FRAMMENTI DI UN PAESAGGIO SMISURATO: montagne in fotografia 1850-1870, inaugurazione venerdA� 17

FRAMMENTI DI UN PAESAGGIO SMISURATO:A�MONTAGNE IN FOTOGRAFIA 1850-1870A�A Palazzo Roccabruna, dalA�18 aprileA�a��al 10 maggio 2015; inaugurazione vnerdA� A�17 aprile, alle oreA�18.00

600-152

La relazione tra fotografia e paesaggio A? una relazione centrale per la cultura italiana e nonA�solo. Attraverso il paesaggio si costruisce e si A? costruita la��identitA� nazionale dei singoli PaesiA�e delle singole culture, legate al concetto di confine non solo fisico e politico, ma anche nellaA�sua accezione di limite, che trova trasposizione fisica e concettuale nella montagna. OstacoloA�naturale, ma anche frontiera-cerniera tra realtA� contrapposte, questa si fa perfetta interpreteA�della relazione natura/cultura.

La cultura positivista del XIX secolo, con la sua fiducia nella scienza e nei progressi tecnologici,A�caratterizzata dall’ascesa della nuova classe borghese al potere politico e dalla nascita delA�capitalismo moderno con la rivoluzione industriale, ha trovato nella fotografia e nella suaA�pretesa oggettivitA� lo strumento piA? adeguato ed efficace per soddisfare le crescenti necessitA� diA�una conoscenza analitica del mondo.

Queste considerazioni sono alla base del percorso espositivo che, attraverso preziose immagini,A�propone le origini della montagna in fotografia e la costruzione del suo immaginario, attraversoA�frammenti di un paesaggio smisurato di terre alte.

Nella mostra FRAMMENTI DI UN PAESAGGIO SMISURATO. MONTAGNE IN FOTOGRAFIA 1850-A�1870 a�� curata da Veronica Lisino con il coordinamento di Aldo Audisio e che sarA� inaugurataA�venerdA� 17 aprile ad ore 18.00 a Palazzo Roccabrunaa�� sono esposti circa 150 pezzi deiA�fotografi primitivi, tutti notissimi. Tutti provenienti dalle collezioni del Museo Nazionale dellaA�Montagna di Torino: stampe di grande formato, sciolte e in album, dei fratelli Bisson o A�douardA�Baldus, Samuel Bourne e Francis Frith, da Victor Muzet a Giacomo Brogi, solo per citarne alcuni.

Immagini suggestive per contenuto, composizione, formato e qualitA�, impressionante per tecnicaA�e resa, affascinante come solo quella ottocentesca degli inizi puA? essere. Al centro la relazione traA�paesaggio e fotografia negli anni 1850-1870, parte di quella piA? ampia tra uomo e ambiente.

Nelle sale di Palazzo Roccabruna a�� dove da anni si rinnova una stretta e costruttivaA�collaborazione tra il Museomontagna torinese e la Camera di Commercio trentina a�� A? espostaA�una selezione di grandi formati del Fondo Fotografi delle origini a�� raccolta di 350 fototipi degliA�anni Cinquanta e Sessanta della��Ottocento, fino ai primi anni del decennio successivo a�� conservatoA�nella Fototeca del Museomontagna. Costituito a partire da una significativa acquisizione delA�2004 di una ventina di stampe di grande formato presentate al pubblico lo stesso anno a��A�recentemente incrementato con un lavoro di acquisizioni presso antiquari, collezionisti ed asteA�internazionali, curato da Aldo Audisio a��, il Fondo A? composto da stampe di diverso soggettoA�e autore, rappresentativo delle origini della fotografia per datazione, tecniche e linguaggio,A�con l’avvio di pratiche e forme che oggi le riconosciamo proprie. Ai nomi notissimi di Baldus,A�Marville, Stewart e Vialardi, si sono aggiunti via via fototipi di altro soggetto o autore, come iA�sempre noti Du Camp, Frith, Maxwell Lyte, McDonald e i piA? rari Hammerschmidt, JeanrenaudA�e SachA�. Dalla documentazione delle Alpi (italiane, francesi, svizzere, tedesche, slovene) aiA�Pirenei, dalle montagne sacre del Sinai a quelle himalayane, seppur senza pretese di esaustivitA�,A�la raccolta A? preziosa per la storia della montagna e della sua rappresentazione cosA� come perA�quella della fotografia, con un ampio panorama di singole e specifiche storie.

Il titolo della mostra, che riprende una citazione del filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein, haA�riferimenti molteplici che trovano corrispondenza, a piA? livelli, nella concezione del paesaggioA�e della fotografia. La proposta espositiva a�� realizzata dal Museo Nazionale della Montagna diA�Torino, con la Regione Piemonte e la Camera Di Commercio Industria Artigianato e AgricolturaA�di Trento, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e con la collaborazione della CittA� diA�Torino e del Club Alpino Italiano a�� A? una��occasione unica per soffermarsi ad ammirare stampe diA�grande qualitA�, difficilmente riunite insieme, in un mondo contemporaneo di immagini che siA�consumano in poche ore.

La mostra a Trento, a Palazzo Roccabruna a�� evento inserito nella programmazione del TrentoA�FilmFestival a��, resterA� aperta al pubblico dal 18 aprile al 10 maggio 2015.

SeguirA� il lungo allestimento a Torino, nella Sede del Museo Nazionale della Montagna dal 22A�maggio al 15 novembre 2015.

Un volume di 264 pagine, edito nella collana dei Cahier Museomontagna, accompagna laA�mostra. Qui, dopo un testo introduttivo di Veronica Lisino, si susseguono 214 riproduzioni, perA�approfondire ulteriormente il viaggio attraverso la fotografia di montagna delle origini.

Una collezione del Museo Nazionale della Montagna – CAI-Torino

In allegato alcune immagini

Ingresso libero; orari di apertura

al mattino: da martedA� a venerdA� dalle 9.00 alle 12.00;

al pomeriggio e sera: martedA� e mercoledA� dalle 15.00 alle 17.00; giovedA� e venerdA� dalle 15.00 alle 20.00;

sabato dalle 17.00 alle 20.00;

lunedA� chiuso

Vedi anche

Emanuele Masi - Bolzano Danza - Ph Tiberio Servillo

Emanuele Masi – Le Arti e il futuro, verso la 35^ edizione del Festival Bolzano Danza

Riccardo Lucatti intervista Emanuele Masi, il funzionario della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, dal …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *