venerdì , 26 Aprile 2024

MUSE: Anche la Val dei Ronchi ha il suo Triassic Park

Triassic Park in Val dei Ronchi: Orme di rettili preistorici scoperte in Trentino meridionale dai ricercatori del MUSEA�grazie alla collaborazione con i collezionisti locali

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Una��indagine paleontologica, condotta dai ricercatori del MUSE, in collaborazioneA�con i collezionisti locali in alta Val dei Ronchi (nei pressi di Ala), ha svelato laA�presenza di orme di rettili preistorici simili a lucertole e coccodrilli vissuti circa 240A�milioni di anni fa.

Solo pochi anni fa, lo stesso gruppo di ricerca aveva scoperto nella��alta Vallarsa le primeA�orme di rettili immediatamente precedenti la comparsa dei dinosauri trovate in provincia diA�Trento. A? proprio grazie allo studio dei livelli rocciosi esposti a monte del paese diA�Speccheri, in Vallarsa, che gli studiosi del MUSE stanno ora svelando i segreti delle ormeA�fossili rinvenute in livelli rocciosi corrispondenti affioranti nella piA? meridionale Valle deiA�Ronchi.

Le orme rinvenute consentono di migliorare le conoscenze relative alla ricostruzioneA�degli antichi ambienti della��Italia settentrionale in un periodo, il Triassico medio, nel qualeA�la paleogeografia, ovvero la distribuzione delle terre emerse e dei bracci di mare che leA�circondavano era particolarmente complessa. a�?La scoperta di questo nuovo sito fossiliferoA�a�� precisa Massimo Bernardi, paleontologo del MUSE a�� si deve alle segnalazioniA�della��attento collezionista locale Vladimiro Cozza che, riconosciute rocce dalle anomale fattezze in valle, ha contattato il museo per verificare se potessero contenere dei fossiliA�simili a quelli rinvenuti nella vicina Vallarsaa�?.

GiA� nel corso di un primo sopralluogo, avvenuto nella��estate del 2014, gli esperti del MUSEA�avevano trovato evidenza della presenza di orme fossili, dato che A? stato confermato pocoA�prima del recente periodo natalizio.

Le orme fossili, grandi fino a 15 centimetri, lasciate da animali differenti, sono conservateA�su lastre di roccia messe in luce dalla��erosione di alcuni torrenti che incidono il fiancoA�occidentale delle Piccole Dolomiti, in una zona particolarmente impervia e difficilmenteA�raggiungibile. Lo studio scientifico delle rocce e dei fossili rinvenuti A? tuttora in corso. a�?LaA�continuitA� laterale degli strati rocciosia�?, sottolinea Riccardo Tomasoni, geologo del MUSE,A�a�?permette interessati confronti con altre zone del nostro territorioa�?.

I ricercatori del MUSE sottolineano come la scoperta dimostri una volta di piA? il preziosoA�lavoro che gli appassionati di natura e i collezionisti svolgono sul territorio. Una passione,A�quella per la ricerca di fossili, minerali e rocce che puA? essere coltivata richiedendo unA�permesso presso il Servizio Geologico della Provincia di Trento, ente cui A? demandata laA�tutela dei beni geo-paleontologici nel nostro territorio e che si avvale della collaborazioneA�del Museo delle Scienze per lo studio dei reperti e la valorizzazione delle scoperte:

a�?Una possibilitA� unica, concessa dalla nostra Provincia, mentre nel resto da��Italia ogniA�attivitA� di raccolta A? considerata illegalea�? precisa il responsabile della sezione di geologiaA�del MUSE, Marco Avanzini. Gli esperti del MUSE sono sempre a disposizione degliA�interessati e possono essere contattati per ricevere consigli e consulenza. a�?La ricerca sulA�campo A? certamente una delle fasi piA? entusiasmanti della��attivitA� del paleontologo,A�professionista o amatore che sia a�� aggiungono dal MUSE a�� ma un fossile A? spesso unA�oggetto di difficile interpretazione e la guida di un esperto aiuta ad attribuire un significatoA�ai reperti rinvenuti. Il caso delle orme di rettili della Val dei Ronchi A? emblematico: laA�segnalazione di Valdimiro Cozza, che ha anche contribuito a tutte le successive fasi diA�ricerca, ha permesso di dare un inedito contributo alla conoscenza della Valle e dunqueA�del nostro territorio. Una conoscenza che deva��essere messa a disposizione di tutti perchA� iA�fossili, come ogni altro bene naturale, fanno parte di un patrimonio condiviso,A�appartengono alla collettivitA�a�?.

Le nuove orme sono ora in fase di preparazione, ovvero di pulitura, consolidamento eA�inventariazione nei laboratori di ricerca del MUSE. Il museo sta inoltre approntando perA�queste e per altre nuove acquisizioni – da ricerca diretta o donazione – un nuovo spazioA�espositivo che permetta ai visitatori di rimanere sempre aggiornati sui progressi dellaA�ricerca naturalistica sul territorio.

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