venerdì , 26 Aprile 2024

Nell’orto Salewa a Bolzano, migranti e rifugiati coltivano verdura e integrazione sociale

Dallo scorso marzo una rete di solidarietA� tra aziende e volontari ha offerto a quindici tra rifugiati e migranti provenienti da diversi centri di accoglienza di Bolzano di essere impegnati nella coltivazione di un orto di 3.000 metri quadrati, per imparare le tecniche della��agricoltura biologica e produrre verdure e altri prodotti destinati, fra la��altro, anche a un ristorante stellato della��area bolzanina.

600 orto salewa

a�?Non avere niente da fare A? una delle cose peggiori, perchA� toglie alle persone dignitA� e speranza per il futuro – spiega Heiner Oberrauch, Presidente del Gruppo Salewa-Oberalp e fondatore della��Orto Salewa – Io ho provato a proporre alle associazioni e istituzioni locali delle attivitA� destinate ai rifugiati e migranti, ma non ho avuto successo. Penso che la politica non possa risolvere tutto e che sia dovere civile impegnarsi in prima persona. La��agricoltura A? parte integrante della cultura e della vita della nostra comunitA�, e cosA� A? nata la��idea della��Orto Salewa.a�?

Stephanie VA�lser, Executive Assistant del Presidente e responsabile del progetto, A? impegnata dalla��inizio del 2016 nel movimento Binario 1 di assistenza e supporto ai rifugiati e migranti che arrivano a Bolzano. Attraverso questa esperienza ha sviluppato la convinzione che la��integrazione si realizza solo se accompagnata da una��occupazione attiva. CosA� ha convinto il proprio Presidente a mettere a disposizione una��ampia area del terreno antistante la moderna sede del gruppo, una��azienda di oltre 600 addetti che da Bolzano produce e distribuisce abbigliamento e attrezzature tecniche per le attivitA� in montagna in tutto il mondo.

A partire dallo scorso Marzo quindi sono iniziati i lavori preparatori e ora nei 3.000 metri quadrati della��orto sono impegnati quindici rifugiati e migranti che coltivano oltre trenta qualitA� di verdure, erbe aromatiche, mirtilli e lamponi. La loro attivitA� A? seguita da alcuni volontari, come Caroline HohenbA?hel, che ha messo al servizio del progetto la propria esperienza nel movimento Binario 1, e Josef Zemmer, un maestro artigiano esperto in coltivazione che sta trasmettendo loro le tecniche della��agricoltura biologica.

Evidentemente il terreno della��Orto Salewa non era fertile solo per la��insalata, ma anche per fra sbocciare nuove partnership con alcune aziende locali, che hanno aderito al progetto creando attorno ai rifugiati e migranti una ampia rete di solidarietA�. Non appena A? cominciata a circolare la notizia del progetto, Gregor Wenter ed Egon Heiss, rispettivamente proprietario e chef stellato del ristorante Bad SchA�rgau a Sarentino, si sono fatti vivi per chiedere di diventare clienti dei prodotti della��Orto Salewa. Inoltre Egon Heiss ha procurato anche il fertilizzante organico che insieme al compost fornito gratuitamente da Bioenergia Trentino A? un elemento indispensabile per la coltivazione sostenibile del terreno.

La rete di solidarietA� A? cresciuta nel tempo. Gli attrezzi agricoli sono stati forniti gratuitamente dal Consorzio Agrario di Bolzano e attualmente sono depositati in un container messo a disposizione dalla ditta NiederstA�tter che si occupa di noleggio di materiali e attrezzature per la��edilizia. Inoltre, il Gardencenter Biasion si A? da subito appassionato al progetto offrendo tutte le piantine per la��orto. Infine, un requisito essenziale A? stato risolto dalla collaborazione con la cooperativa sociale OfficineVispa, che ha consentito di superare alcuni ostacoli di carattere burocratico integrando i rifugiati e migranti come soci della cooperativa.

Un aspetto speciale del progetto A? che anche i dipendenti del gruppo Salewa-Oberalp sono diventati essi stessi sostenitori della��iniziativa. Infatti ogni anno a Natale viene organizzata una lotteria aziendale di beneficienza che consente di scegliere tra quattro progetti sociali da finanziare. La��importo raccolto viene poi decuplicato dalla��azienda, e in questo modo sono stati raccolti oltre 7.000 euro destinati alla��Orto Salewa.

La��Orto Salewa ha cominciato ora a dare i primi frutti. I prodotti vengono consegnati, a fronte di una libera donazione, al Ristorante Bad SchA�rgau, al Bar Ristorante Salewa Bivac e ai dipendenti Salewa. Il ricavato delle donazioni A? destinato ai quindici rifugiati e migranti che si sono impegnati attivamente alla��interno della��Orto Salewa.

a�?La��aspetto di apprendimento delle tecniche agricole e quello economico sono ovviamente importanti a�� conclude Stephanie VA�lser – perchA� la dignitA� sociale passa anche attraverso una seppur parziale autonomia economica. Ma il maggior valore del progetto A? la possibilitA� di uscire dalla realtA� separata dei centri di accoglienza ed entrare in contatto con la comunitA� che li circonda. Non ci aspettiamo che questo progetto sia risolutivo ma speriamo che possa dare un contributo positivo alla vita di queste persone e forse anche essere di ispirazione per progetti simili.a�?
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Dati e numeri:
– Superficie: 3.000 mq circa
– Rifugiati e Migranti impegnati: 15 (Senegal: 6; Gambia: 3; Kurdistan: 2; Mali: 2; Congo: 2)
– Volontari: 5
– VarietA� coltivate: Insalata, Sedano, Rucola, Zucchini, Pomodori, Cetrioli, Basilico, Rosmarino, Erba cipollina, Menta, Prezzemolo, Mais, Zucca, Finocchio, Barbabietola rossa, Bietola, Fagioli, Patate, Cavolo, Cavolo rapa, Cavolfiore, Spinacci Cavolo riccio, Cipolla, Peperoni, Peperonicini, Melone, Lamponi, Bacche di Goji, Ribes , Mirtilli americani
– Consegna: giovedA� dalle ore 18:00 alle 19:00 presso la��orto accanto al Salewa Bivac, Bolzano

Partner:
– Salewa Oberalp Group, Bolzano
– Ristorante Bad SchA�rgau, Sarentino (BZ)
– Bioenergia Trentino, Faedo (TN)
– NiederstA�tter, Steg (BZ)
– Gardencenter Biasion, Bolzano
– Cooperativa Sociale OfficineVispa, Bolzano
– Consorzio Agrario di Bolzano

Profili:
Niang Balla, migrante
21 anni, A? arrivato in Alto Adige alla fine del 2016. Aveva giA� esperienza nel settore perchA� in patria ha lavorato nella coltivazione di fagioli e arachidi. Sta cercando un lavoro e spera che questa iniziativa possa aiutarlo a raggiungere questo obiettivo.
Egon Heiss e Gregor Werter, Ristorante Bad SchA�rgau, Val Sarentino
Rispettivamente lo chef stellato e il proprietario del Ristorante Bad SchA�rgau. Egon, 34 anni, A? uno dei cuochi emergenti del panorama italiano. Gregor, 39 anni, A? noto al grande pubblico per la sua partecipazione alla trasmissione televisiva La Prova del Cuoco.
Stephanie VA�lser, Coordinatrice Orto Salewa
25 anni, Executive Assistant di Heiner Oberrauch, Presidente del Salewa-Oberalp Group. Dal 2016 A? impegnata nelle attivitA� di Binario 1, un movimento di volontari che sostiente i rifugiati e migranti in Alto Adige: Stephanie insegna loro italiano.

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