Il piacere della conversazione

pubblicato da: Mirna - 10 Dicembre, 2013 @ 9:21 am

Sicuramente per me una buona conversazione non può fare a meno dell’arte, della letteratura, della musica come appigli per le nostre disquisizioni e riflessioni. Per questo amo i cosiddetti gruppi-lettura perchè partiamo con  altri alti  pensieri oltre i nostri. E non siamo distratti dai pettegolezzi, dalle frivolezze, dal tempo metereologico che rientreranno poi in altri contesti di incontro .

Ed anche ieri pomeriggio al Controvento tra noi sei  amici lettori si è  parlato tanto, di libri, ovviamente,  ma anche di donne, di poesia, di incontri .

Di grandi donne famose o meno. Daria ci presenta

Tina” di Pino Cacucci: (Feltrinelli) è la biografia di Tina Modotti  diventata un’attivista del movimento socialista negli Usa, modella, fotografa.

Tina si chiamava Assunta Adelaide Luigia Modotti. Era
nata a Udine nel 1896, da un’umile famiglia. Il padre era un muratore di idee
socialiste, lei dovette ben presto lasciare la scuola e lavorare per aiutare la
famiglia, poi emigrò negli Stati Uniti dove stavano crescendo i grandi movimenti
sindacali. La vita culturale e artistica in fermento a San Francisco, Los
Angeles, Hollywood e a Città del Messico le dischiusero la via prima del teatro
e del cinema, poi della fotografia. Donna appassionata, si dedicò alla causa
rivoluzionaria in Messico, lavorò per Soccorso rosso, combatté con le Brigate
internazionali in Spagna. Morì in circostanze poco chiare a Città del Messico
nel 1942.”

Io mi aggancio alla recente lezione su Louisa May Alcott che ho tenuto alla scuola media di Vigolo Vattaro. Non la semplice scrittrice di Piccole Donne, ma un’antesignana del femminismo, sostenitrice del suffragio universale,prima donna ad iscriversi alla lista dei votanti a Concord (Massachuset). Abolizionista convinta, insieme al padre diede vita a scuole moderne dove insegnare anche ai ragazzi di colore. Donna libera che cercava l’indipendenza e la realizzazione di sè.

Parlando di grandi donne non famose Emma ci racconta episodi interessanti sulle donne della sua famiglia e su incontri particolari fatti nei suoi viaggi. Ha conosciuto la figlia di Ezra Pound che l’ha convinta a leggere scritti del padre spesso ingiustamente vittima di ostracismo. Ma Emma, che ama il cimitero veneziano di San Michele (anche noi vogliamo andarci!) ha conosciuto una dolcissima signora di nome Maria Vatova Vedovato. Una poetessa che, tra una tomba e l’altra,  le dona “Elegie istriane“. Ci legge alcune sue poesie dolcissime dedicate alla madre.

Allora Alfonso Masi ci legge “Viaggi” una poesia di Prevert. Presto Alfonso  terrà un Recital su questo amato poeta francese.

Parlando di poesia Paola ricorda le regole ferree per comporre versi,  dettate da un  suo criptico insegnante del Liceo.  Poi  sfoglia uno dei due libri portati con sè “Lezioni americane” di Italo Calvino dove, con il suo solito originale acume, scopre un capitoletto che sembra predire il nuovo corso delle cose;  scrive Calvino:la sincronicità, velocità, intuito, ispirazione di Ermes si sincronizzano con la tecnica e la concentrazione del fattivo Efesto. Sembra la “nuova Bibbia” della tecnologia, la via maestra dell’attuale modo di concepire e fruire cultura e apprendimento?

Emma e Riccardo, ancora a proposito di poesia,  nominano Iosif Brodskij, assolutamente da leggere per me:

Dolore e ragione apparve a New York nel 1995, poche settimane prima della scomparsa dell’autore – e così offrendosi inevitabilmente come opera testamentaria. Di fatto, leggendo i tre grandi saggi su Frost, Hardy e Rilke che fanno da perno al libro, risulta difficile immaginare un grado ulteriore di comprensione: sono prove stupefacenti di come si possa leggere e illuminare un testo passo per passo, sillaba per sillaba, quasi aderendo alla tensione muscolare della mano del poeta che scrive.
Accostando i saggi qui presentati a quelli su W.H. Auden, Marina Cvetaeva e Konstantinos Kavafis pubblicati in precedenza, vedremo delinearsi un paesaggio della poesia moderna nuovo e idiosincratico, ben più convincente di quelli offerti dalle varie scuole accademiche. Ma parlare di questi autori, per Brodskij, ha sempre significato parlare di tutto e del tutto, poiché per lui la poesia era «l’unica assicurazione disponibile contro la volgarità del cuore umano». Per questo non volle mai pubblicare un volume di saggi strettamente letterari e preferì vagare nel tempo, che è il vero medium del pensiero, unendo l’accidentalità autobiografica e l’evocazione delle ombre, che qui convergono nella memorabile Lettera a Orazio.

E di tanto altro abbiamo parlato con piacere, vivacità,entusiasmo, complicità… i presenti potrebbero aggiungere ciò che ho tralasciato. L’importante è che nei miei lettori venga sollecitata la curiosità di leggere, leggere, leggere.

Con l’incontro di ieri chiudiamo l’anno, ci si rivedrà in gennaio, giorno da destinarsi.

Riccardo ci legge una sua poesia natalizia  dedicata a grandi e piccini ispirata al quadro di Monet Corvo sulla neve.

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3 commenti
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  1. Le letture di GRAZIA! : “Attualmente sto leggendo un romanzo storico, bellissimo.

    Come potrebbe essere altrimenti? L’autore è John Williams. Storia che sembra realtà, raccontata con lo stile epistolare, in modo da avere tanti punti di vista. Sono arrivata a tre quarti. Il titolo è “Augustus”, l’editore Castelvecchi, credo che ci sia anche con Feltrinelli.

    Mi sembra di essere tornata ragazzina, di nuovo immersa nella letteratura latina. Ho ritrovato Cesare, Cicerone, Orazio, Tito Livio, Virgilio… viene voglia di rileggerli. C’è una parte bellissima in cui l’autore fa raccontare a Orazio il mito di Orfeo e poi lo racconta di nuovo come metafora della sua situazione, vera poesia e vera letteratura. Credo che il finale sia ancora più bello, non vedo l’ora di arrivarci. Sicuramente di questi personaggi della storia Williams ha saputo raccontarci l’umanità; come dice Camilla è un grande, peccato per noi lettori bulimici che abbia scritto troppo poco.”

  2. @Mirna — Straordinario Brodskij- i suoi libri mi hanno salvato la vita, qualche anno fa’. Cominciai, per puro caso, con PROFILO DI CLIO e poi lessi tutto quello che Adelphi ha pubblicato e tutto quello che ho trovato in italiano. Nel piccolo Adelphi FONDAMENTA DEGLI INCURABILI, un canto incantato su Venezia d’inverno, la sua Venezia, dove è sepolto, si parla anche della moglie di Ezra . Certo prima di diventare furente di odio contro gli Ebrei, negli anni di Parigi, di Londra, di virginia wolf e di tutti gli intellettuali dell’epoca, Pound fu un grande poeta, un grande pensatore. E poi , la prigione negli Stati Uniti, il disastro.E con poche righe, chissà per quale magia letteraria, Brodskij lo dipinge .
    @ Grazia. E’ davvero piacevole AUGUSTUS del nostro John Williams, Certo che STONER non si fa dimenticare. BUTCHERS’CROSSING mi è piacuto molto meno, anche se…..
    Mirna, hai un bellissimo gruppo . Buon Natale a tutti

  3. Anch’io, come Camilla, ho letto per caso “un po’” di Brodskij … una di quelle felici scoperte che ti fanno amare le librerie. “Il canto del pendolo”. Prefazione. Prolusione a studenti universitari: “Lottate sempre. Il male si applica contro di voi al 50% del suo tempo, Il debole di difende al 120%. Per questo talvolta anche il debole può vincere. E diffidate dei bilanci bene assestati, delle folle unanimi, dei grandi eserciti, se non altro perchè dentro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male”.