Lista “STATI UNITI D’EUROPA”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Aprile, 2024 @ 10:27 am

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E’ MANCATO DON VITTORIO CRISTELLI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Aprile, 2024 @ 4:22 pm

Giorni fa. Io non lo conoscevo, ma conosco Marcello Farina, Don Marcello Farina, che ne parla oggi sul Corriere del Trentino allegato al Corsera.

Marcello, amico prezioso, storico, filosofo, scrittore, umano, sacerdote: spesso mia moglie ed io da Trento saliamo a Balbido, per partecipare alla sua Messa.

Balbido, nelle Giudicarie Esteriori, a 40 km da Trento.
Balbido, il paese dipinto per via dei suoi bei murales.
Balbido, dove ha la casa di famiglia Marcello, che si è arricchito ulteriormente: della presenza di Marcello che vi si è ritirato al suo pensionamento.

L’intervista di Enrico Pruner a Don Marcello è doppiamente valida: per le domande e le considerazioni dell’intervistatore; per i preziosi contributi dell’intervistato. Grazie ad entrambi.

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RANZO (TN): UN MONDO A PARTE! – 3 (notizie “a pedali -continuazione dai due post precedenti)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Aprile, 2024 @ 6:47 am

L’esistenza del borgo di Ranzo in una posizione tanto ardua da raggiungere nei tempi passati, mi fa pensare che potesse essere un posto di sosta e ristoro lungo l’arduo percorso pedonale tracciato “in quota” che unisce due valli: devo ricercare sui libri e chiedere a persone della zona.

Inoltre, voglio tornare presto a Ranzo per documentarmi sulla sua chiesetta, molto ricca e curata al suo interno (ad esempio: le stazioni della via crucis in argento, molto ben lucidate: segno significativo di una grande attenzione) e scoprire la traccia ciclabile molto “dura” che mi dicono salire ripidissima direttamente dal Lago di Toblino alla strada per Ranzo.

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RANZO (TN): UN MONDO A PARTE! – 2 (notizie “a pedali”- continuazione dal pot precedente)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Aprile, 2024 @ 6:43 am

Se pedalate lungo le bellissime piste ciclopedonali della “busa” del Garda (Altogarda Trentino) da sud verso nord, nella valle del fiume Sarca da Riva del Garda – Arco – Sarche (cioè: verso Trento) trovandovi ad una altitudine dì 249 mlm e alzate lo sguardo fino a fargli incontrare la montagna che sembra chiudere la valle da nord, vedrete quella parete tagliata da una traccia in leggera salita da destra a sinistra: è la strada che conduce al borgo di Ranzo (735 mlm), in tratti letteralmente rubata alla roccia, asfaltata e carrozzabile fino a quel borgo, la quale, dopo, diventa un sentiero percorribile a piedi o in mtb che conduce fino ai laghi di Nembia e di Molveno.

Borgo: “a me mi” piace chiamarlo così anche se in genere è definito “frazione” del suo Comune (di Vallelaghi-Vezzano): borgo per la sua strada d’accesso, borgo per la sua posizione non elevatissima ma dalla quale si riconosce un certo gioco delle valli e delle montagne di questa parte sud ovest del Trentino (v. post precedente).

Se poi pedalate da est verso ovest nella splendida pista ciclabile che da poco sopra Sarche conduce a poco prima di Ponte Arche, pista ricavata dalla vecchia strada carrozzabile a sua volta ricavata dal vecchio sentiero storico … la pista del Maso Limarò, per intendersi, letteralmente tagliata e rubata anch’essa al fianco verticale della montagna … se vi fermate e alzate lo sguardo e avete una buona vista, forse riuscirete a vedere me intento a scattare la foto che pubblico qui sotto, di me che sto ritornando da una super pedalata da Terlago-Ranzo-Molveno a/r..

Note tecniche per fare questa pedalata da Trento:

– portare con l’auto la bici per i 7 km della tratta Trento (194 mlm) – Cadine (492 mlm) e non certo per il kmetraggio o per il dislivello, ma perché quella strada è vietata alle bici. Da Cadine immettersi in discesa nelle ciclabili e nelle strade secondarie che conducono ai diversi “attacchi” alla salita per Ranzo; oppure …
– … prendere la piccola funivia Trento-Sardagna, superare a pedali il ripidissimo (!) tratto asfaltato che conduce alla strada SP 85 (Sopramonte); scendere a Vigolo Baselga, da dove ci si può immettere … (v. sopra);
– “Giro della Paganella”, giro inventato e così battezzato tale da me, ora, in questo preciso momento: arrivati al Lago di Molveno, salire ad Andalo, scendere a Fai della Paganella, scendere a Mezzolombardo (Valle dell’Adige) raggiungere Trento;
– tipo di bicicletta da utilizzare: per i ciclisti quattro volte ventenni come me e dintorni, si suggerisce caldamente una e-mtb con batteria da 500 in su, oltre un buon grado di allenamento nelle gambe. Pneumatici meglio se un po’ “scolpiti” ma si riesce anche con quelli lisci da città.

Good bike everybody!
(Continua)

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RANZO (TN): UN MONDO A PARTE! -1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Aprile, 2024 @ 3:58 pm

Pochi giorni fa ho visto il film di Riccardo Milani “Un mondo a parte” con Antonio Albanese e Virginia Raffaele: Emozioni forti. Ecco cosa ho ri-provato nella mia breve visita di questa mattina al paese di Ranzo, sopra la Valle dei Laghi insieme a mia moglie Maria Teresa.

Da Trento si sale in auto fino a Cadine, indi si scende a Terlago e da qui si sale a Covelo, Ciago, Ranzo; oppure da Cadine si scende fino a Vezzano e da qui si sale a Ciago, Ranzo.
Negli ultimi 7 km la strada è molto stretta, per tratti letteramente scavata nella roccia, a strapiombo sulla Valle del Lago di Toblino (Valle dei Laghi) per poi accompagnare lo sguardo fino al lago di Cavedine e al Lago di Garda, quest’ultimo con il Monte Stivo e con la sua cintura orientale della catena del Monte Baldo. Trento-Ranzo-Trento, meno di 60 km a seconda del percorso, in totale 3 ore, soste comprese.

Quello che colpisce ulteriormente il visitatore è che da Ranzo la vista, dopo essersi letteralmente tuffata nel citato Lago di Toblino, spazia verso nord, fino al gruppo dell’Adamello e delle Dolomiti di Brenta: infatti, finito l’asfalto, inizia uno sterrato dapprima carrozzabile e poi solo ciclabile che conduce fino al Lago di Molveno. In un tratto di questa “ciclabile” boscosa, percorribile da mountainbike, ci si affaccia sulla sottostante valle del Maso Limarò e sulla relativa pista ciclabile che da 2 km sopra Sarche conduce i cicloturisti fin quasi a Ponte Arche (foto da me scattata in precedente occasione “a pedali” a/r Terlago- Ranzo – Lago di Molveno).
Sul versante opposto, verso est, il Monte Bondone e in lontananza si indovinano le montagne che segnano l’inizio della Valsugana.

A Ranzo troviamo belle case completamente riattate; un’interessante chiesa a croce romana, nella quale il vecchio abside è stato trasformato nel ramo di sinistra della nuova pianta a croce romana di una più recente ricostruzione; un piccolo bar “paesano”; un agritur; pochissimo fuori paese, l’accogliente Bar Ristorante Rocol Bar (329 824 2392) ivana.baldo@hotmail.it) nel quale ci accoglie la sorridente padrona di casa Ivana.

Ivana ci invita a fare quei pochi passi fino alla minuscola chiesetta consacrata a San Vigilio, dalla cui piazzetta ci affacciamo sulla strada che da Sarche conduce a Ponte Arche e laggiù, in fondo, intravediamo le nevi dell’Adamello. E’ un po’ come disporre di una carta geografica dal vero!

Inoltre Ivana ci suggerisce di andare ancora avanti fino ad un piccolo delizioso laghetto montano di Nembia, ma oggi non abbiamo le scarpe adatte: sarà per una prossima volta, le promettiamo.

Al ritorno, nella discesa, dopo pochi km da Ranzo, deviamo a sinistra per risalire fino al paesello di Margone: altro gioiellino incastonato fra le montagne.

Quando scrivo che Ranzo è “un mondo a parte” … devo aggiungere che è anche una parte di mondo dal quale si vedono più mondi! Una parte di mondo che esige altre due visite: una in auto, giornaliera, con gli scarponcini adatti; una seconda per ripetere la pedalata fino a ri-circumnavigare il Lago di Molveno.

P. S.: nella mia mente Ranzo fa coppia con Rango, il paese gioiello di case in granito adiacente a Balbido, il Paese dipinto per via dei suoi murales, nelle Giudicarie Esteriori, dove ora abita il carissimo amico Don Marcello Farina. Ma questa è un’altra storia.

(continua)

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OGGI E’ IL 25 APRILE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Aprile, 2024 @ 5:34 am


Al di là di essere contro quell’  -ismo, io mi sento molto VIVAce nel difendere la Democrazia Parlamentare contro ogni violenza, sia essa esplicita o – peggio ancora – ipocritamente velata da democrazia (con la d minuscola).
Lasciatemi sottoporre alla vostra attenzione alcune sottolineature:

A – Democrazia, nei millenni, ha assunto significati diversi:
– potere sul popolo, il democrator era il dittatoreho opened the door for the democrator?
And how come he let in the market-conquistadors?
Why is he acting as if he has something to hide?
The privilege of the stupid is to be taken for a ride”.
Chi ha spalancato la porta al democrator?
Com’è che si è collocato nel gruppo dei conquistadores?
Perché agisce come chi ha qualcosa da nascondere?
Il privilegio dello stupido è di farsi prendere per un somaro
– strapotere del popolino
– potere del popolo

B – Chi avrebbe voluto la democrazia diretta, in realtà cercava di realizzare una oligarchia. Se volete ve lo spiego meglio, a richiesta.

C – Josif Brodskij nella prolusione al suo libro avverte o giovani: “Diffidate delle unanimità … se non altro perché dentro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male”.

D – Umberto Eco ci avverte: ci sono molti modi apparentemente innocui attraverso i quali la Democrazia Parlamentare è attaccata e distrutta.

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STATI UNITI D’EUROPA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Aprile, 2024 @ 12:25 pm

DEDICATO SOPRATTUTTO ALLE LETTICI ED AI LETTORI DELLE EUROPEE- AREA NORD EST, nostro candidato GRAHAM WATSON

CARO RAF SCRIVO A TE E NON A UN GIORNALE CHIEDENDONE LA PUBBLICAZIONE: per evitare dubbi, firmerò questo post con il solo nome senza il cognome e senza l’indicazione della mia appartenenza politica.

Vedi Raf, il mio “pezzo” sulla rubrica del quotidiano ilT del 21 aprile era stato inviato al giornale da tre giorni e trattava di finanza pubblica e privata su molti aspetti, anche e soprattutto per non far nascere l’idea fuorviante del Fondo Sovrano, che sarebbe un ulteriore colpo micidiale alla finanza privata e soprattutto alla democrazia parlamentare ed alla poliica democratica.
Il mio pezzo è stato pubblicato sulla stessa pagina del tuo, nel quale invece tu fai propaganda elettorale, mentre io – tre giorni prima, ripeto – “facevo propaganda” a corretti concetti di finanza.

Al che mi permetto di evidenziare una sottolineatura: all’inizio del tuo contributo affermi che “occorre evitare di trasformare queste elezioni europee in una rissa fra i partiti” . Tuttavia, all’inizio della terza parte del tuo intervento, affermi che la tua lista “nazionale non ha lo scopo di superare la soglia del 4% per poi andare ciascuno per la sua strada”.Be’ Raf, io credo che sia molto meglio la”lista di scopo” STATI UNITI D’EUROPA che una lista senza uno scopo: e affermo questo perchè tu ti firmi “Candidato di Azione”, ovvero di uno specifico singolo partito che sta vivendo la politica come azione “contro”, rifiutandosi da sempre di dialogare, di confrontarsi e quindi di “riunirsi con-“

Ecco, questa non è una buona azione, quanto piuttosto una cattiva azione soprattutto se fatta da chi pretende di andare i UE per “unire gli sforzi”.

Al contrario, la lista nella quale io credo e che qui propongo alle lettrici ed ai lettori, non è espressione di un partito, ma di molti partiti: ciò è un pregio, un merito che va ascritto a chi ha saputo dialogare, discutere, mettersi insieme per il perseguimento di un obiettivo “Bene Comune” che letteralmente è “quel bene alla cui costruzione hanno collaborato tutti sin dall’inizio”, come ci ha insegnato Don Lorenzo Guetti, quando fondava la cooperazione trentina.Firmato: Riccardo #italiavivatrentino#italiavivatrento#ItaliaViva

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ROMANO PRODI SU REPUBBLICA E SU IL RIFORMISTA.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Aprile, 2024 @ 6:14 am

Bravo Romano: più chiaro di così non si può!

  • Giorgia, Elly, Tajani: chi si candida per le europee dichiarando che se eletto non andrà alle riunioni, procura grave un vulnus alla democrazia.
  • La censura al monologo di Scurati è un inizio/indizio molto pericoloso.

Mi permetto di aggiungere:

  • Sul primo punto: anche più sfacciatamente di così non si può!
  • Sul secondo punto: perfettamente in linea con quanto da anni scritto da tale Eco Dr. Umberto in un little but great book: “Il fascismo eterno”, Ed. La nave di Teseo, €5,00.

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Trento, Sabato 20 Aprile 2024

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Aprile, 2024 @ 3:50 pm

Graham Watson (Rothesay, 23 marzo 1956)
– politico britannico con cittadinanza italiana;
– membro del Parlamento europeo dal 1994 al 2014;
– esponente dei Liberal Democratici;
– dal 25 novembre 2011 è presidente del Partito dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa.

Oggi, in previsione delle elezioni europee, Watson è stato candidato come capolista nella circoscrizione nord-orientale per la lista di scopo Stati Uniti d’Europa, costituita da Italia Viva, LibDem, Radicali Italiani, Partito Socialista Italiano e Italia C’è.

Graham è cittadino italiano, parla italiano, ha la moglie italiana anzi toscana: conosce i bisogni del paese, il ruolo che l’Italia deve giocare in Europa e il ruolo che l’Europa deve giocare in ambito continentale.

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SABATO 20 APRILE 2024 – LA LISTA STATI UNITI D’EUROPA E’ PRONTA – INTERVISTA A MATTEO RENZI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Aprile, 2024 @ 8:12 am

Buongiorno a tutti! La Lista Stati Uniti d’Europa è la vera proposta politica per queste elezioni. Gli altri partiti vivono le Europee come un sondaggio sulle leadership: noi proviamo a cambiare l’Europa. A darle una scossa. L’Europa o torna a sognare o muore. Già oggi è irrilevante su molti dossier: dobbiamo avere il coraggio di cambiare e l’unico modo per farlo è lavorare nella direzione degli Stati Uniti d’Europa. Oggi ne ho parlato in questa intervista al Corriere della Sera.

Matteo Renzi, perché la lista Stati Uniti d’Europa?

«Perché la politica mondiale è in crisi tra Ucraina e Medio Oriente. E la competizione America-Cina taglia fuori l’Europa. O ci diamo una svegliata come europei o saremo irrilevanti. L’Europa è nata dal sogno di Ventotene e rischia di morire nella palude burocratica. Oggi o si torna a pensare in grande o si muore».

Obiettivo abbastanza ambizioso…

«Ogni lungo viaggio inizia con un passo. E con idee precise: superamento del diritto di veto perché non può essere Orbán a decidere per noi, elezione diretta del presidente della Commissione, difesa comune ma anche vera politica diplomatica chiamando al ruolo di inviati speciali dei leader capaci, non personaggi di seconda fila bocciati in patria. Parliamoci chiaro: se non ci sono gli Stati Uniti d’Europa i singoli Paesi non saranno in grado di stare da protagonisti sulla scena mondiale. E questo è più vero che mai sulle scelte energetiche, sulle politiche del mare e dello spazio, sull’intelligenza artificiale. Meglio volare alto che strisciare a terra. Meglio avere un obiettivo ambizioso che utilizzare le Europee come sondaggio sul proprio gradimento».

A chi si riferisce?

«A quelli come Schlein e Meloni che si candideranno dicendo da subito che non metteranno piede a Strasburgo. Prendi i voti e scappa: così si prende in giro la gente. Se sai che non ci vai, perché ti candidi? Il mondo brucia, serve l’Europa e tu utilizzi le Europee come sondaggio per le tue ambizioni? Che tristezza».

Quindi non farete candidature di bandiera?

«Noi non prendiamo in giro la gente. I nostri candidati se eletti resteranno in Europa. Combattiamo per dei valori, non per le nostre aspettative personali. E i cittadini sapranno riconoscere chi fa sul serio».

State insieme solo per superare il quorum?

«Ci siamo messi in testa il sogno degli Stati Uniti d’Europa, questo è ciò che ci unisce. Il fatto di superare il quorum è comunque importante perché significa portare parlamentari a Bruxelles. E dunque incidere nelle scelte politiche dell’Unione a cominciare dal dibattito di giugno e luglio quando dovremo indicare i nuovi vertici del Parlamento, della Commissione e del Consiglio. Con la nostra lista puntiamo a eleggere 5 parlamentari che saranno decisivi quando ad esempio ci sarà da dire no a Ursula von der Leyen e sì a Mario Draghi. Francamente preferisco un buon compromesso che prende voti rispetto a una follia kamikaze che regala seggi ai sovranisti. Con un piccolo gruppo di parlamentari tre anni fa ho mandato a casa Conte e portato Draghi a Chigi. Con un piccolo gruppo di parlamentari europei proveremo il miracolo bis».

Calenda non va con voi…

«Rispetto le scelte di Azione: lui mi attacca ogni giorno, io semplicemente non gli rispondo. Voglio fare politica e dunque il mio obiettivo sono gli Stati Uniti d’Europa non le risse di condominio. Negli ultimi anni Calenda ha litigato con Letta, poi con Bonino, quindi con noi: adesso spero che non litighi anche con sé stesso».

Ma dal giorno dopo le Europee vi separerete?

«No, in Europa lavoreremo insieme gomito a gomito. Quello che accadrà in Italia invece lo vedremo. La mia impressione è che questo governo non abbia la forza per fare le riforme».

Da cosa lo intuisce?

«Basti vedere il decreto Pnrr che arriverà in aula al Senato martedì. Dovevano rilanciare il Paese, e invece rilanciano il Cnel. Dovevano dare soldi alle famiglie e invece aumentano lo stipendio a Brunetta. Io sono scandalizzato da ciò che stanno facendo ma soprattutto dal silenzio delle opposizioni».

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