EDIPO A HIROSHIMA, un urlo di pace al… S.A.S.S.

pubblicato da: Mirna - 10 Aprile, 2014 @ 7:06 am

Trento offre molto a chi sa ascoltarla e leggerla. I suoi luoghi sembrano invitare registi, attori, artisti a rappresentare ciò che è urgente da comunicare, ciò chemarzo a Trento 2014 006 è bello ed emozionante da condividere. Prendiamo per esempio lo spazio archeologico sotterraneo del Sas: una  strada romana ampia e rosa che ti riporta immediatamente all’antico passato racchiudendoti in uno spazio e tempo  indefiniti,  avulsi dal presente particolare .

Anche Alfonso Masi ci regala spesso la sua esperienza  sia di “fine dicitore”, sia  di ricercatore e  di regista.

Questa sua rielaborazione e regia del testo di Luigi Candoni è una vera “chicca”, ci fa raggiungere momenti di pathos immediati e forti, certamente  anche per la scelta di questo luogo.

Scrive Alfonso Masi:

“Edipo a Hiroshima – Un urlo di pace

Il 6 agosto 1945, nel cielo di Hiroshima, un uomo premeva un pulsante e qualche istante dopo una città di 300.000 abitanti esplodeva in un bagliore solare esalando un mostruoso fungo di ceneri e morte.

Nel presente dramma il protagonista esige di essere processato per tale strage, ma sia l’accusa che la difesa tentano di convincerlo della bontà dell’impresa militare compiuta, senza capire i rimorsi e la voce della coscienza dell’imputato, che alla fine si toglie la vista; come Edipo aveva ucciso chi non conosceva, Alan Darnell uccise degli uomini senza sapere che gli erano fratelli.

La rappresentazione, sebbene ricordi un episodio di quasi settant’anni or sono, mantiene ancora la propria attualità perché la produzione di armamenti nucleari si è estesa in potenza con la produzione di bombe capaci di una devastazione cento volte superiore di quel primo ordigno sganciato su Hiroshima; inoltre alle due superpotenze USA e URSS (ora Russia), che nel dopoguerra detenevano il monopolio delle armi nucleari, si sono aggiunte Gran Bretagna, Francia, Cina, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord. Inoltre la presenza di basi nucleari si estende anche a paesi alleati e, per quanto riguarda la nostra Italia, vi sono 90 atomiche degli USA, 50 dislocate nella base militare di Aviano (PN) e 40 in quella di Ghedi di Torre (BS). Sono di tre modelli con potenza di 107, 80 e 45 Kiloton; si pensi che 107 kiloton corrispondono a una potenza distruttrice superiore 10 volte alla bomba che colpì Hiroshima.  Questi ordigni attualmente devono essere adattati per poter essere montati sui bombardieri F35, quei costosissimi aerei che l’Italia sta acquistando dagli USA.

L’attualità della rappresentazione teatrale deriva inoltre dal primato della coscienza morale esaltata al di sopra di qualsiasi ordine umano, che non può in alcun modo giustificare uccisioni e tanto meno stragi; proprio per esaltare il primato della coscienza è stata affidata ad una attrice il ruolo di interpretare la figura del pilota Alan Darnell, che viene così ad personificare la coscienza umana e la sua importante funzione.”

marzo a Trento 2014 007Bravissimi gli interpreti, sia gli avvocati che il giudice che con veemente scetticismo  vogliono convincere Alan Darnell della sua non colpevolezza.

 E da togliere il respiro agli spettatori le “anime” degli uccisi quando raccontano della loro vita distrutta all’improvviso, della loro atroce sofferenza, della dolcezza dei loro affetti. Vestiti di neromarzo a Trento 2014 008 striscianti sulle lastre di pietra non lasciano scampo alla nostra empatia.

Un’ora intensa, una rappresentazione sicuramente da rivedere.

E quando infine una bambina si alza e parla dei suoi sogni, della sua infanzia distrutta, noi non possiamo fare a meno di riflettere, di fermarci con sgomento ed orrore  su ciò che ancora minaccia l’umanità.

marzo a Trento 2014 009La sensibilità attenta di Alfonso Masi non finisce mai di sorprenderci.

 

 

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