GENOVA PER NOI… con un po’ di Espressionismo

pubblicato da: Mirna - 2 Luglio, 2015 @ 3:06 pm

 

Per me e per Grazia.

Scendiamo a Brignole e ci tuffiamo in suoni  e colori caldi, meno acidi di quelliEspressionismo a Genova 043 che  vedremo poi alla Mostra. Colori pastello del palazzo  San Giorgio, chiaro-scuro delle pietre di San Lorenzo e dei Portici, il verde mare della fontana di piazza de Ferrari. Un’atmosfera che sa di Oriente, come punto di partenza per un lontano altrove un po’ onirico.  Caldo venticello che ci porta l’odore e i fremiti marini. A Genova si sale o si scende sempre, talvolta anche impercettibilmente. E ciò dà una sensazione di delizioso ondeggiamento.

Compriamo un anello di vetro blu, mangiamo sushi a volontà in un vivace Espressionismo a Genova 031ristorante cinese-giapponese vicino al porto che si scorge dal nostro tavolo-accanto alla finestra. (Siamo così felici: pregustiamo il piacere intellettuale che avremo tra gli Espressionisti , intravvediamo porto e mare  e gustiamo con somma delizia spaghetti di soia, ravioli al vapore, sushi  di salmone e tanto tanto altro!!!).

Beviamo un caffè a un tavolino  lungo una stradina del centro piena di negozi eEspressionismo a Genova 051 negozietti e  sulla quale campeggia in bianco  il volto  di Fabrizio de Andrè.

E poi naturalmente la nostra mostra a Palazzo Ducale.

ESPRESSIONISMO TEDESCO- 1905-1913

Da Kirchner a Nolde passando per Heckel, Schmidt-Rottluff, Pechstein…

Colori forti e acidi: giallo, rosso, verde accecanti. Linee taglienti e spigolose per esprimere tutto ciò che questi giovani artisti tedeschi provavano nel primo decennio del Novecento. La loro filosofia è di gettare un ponte tra l’accademismo perbenista e un nuovo modo di intendere la pittura. Fondano Espressionismo a Genova 053infatti Die Brucke e si ispirano a Van Gogh, Munch  guardando anche a Cranach.  Lavorano quasi in parallelo con i Futuristi e i Fauves,  ma  soprattutto vogliono esprimere il disagio esistenziale dell’epoca a ridosso della prima guerra mondiale.

Un’espressione interna  di emozioni soggettive, un’accesa sensualità, un desiderio di gridare e portare in superficie “l’urlo di colore”.

Scriveva un critico dell’epoca “L’espressionismo riapre all’uomo la bocca, dopo che gli impressionisti ne avevano riempito gli occhi”

Quadri intensi dall’impatto visivo cromatico  fisico. Ne rimaniamo abbacinati, quasi scoprendo in essi in nuce una loro fatale autocombustione.

Kirchner è il fondatore del gruppo: ci regala personaggi indimenticabili come la giovanissima modella Marcella dall’abitino a righe o come la donna  nuda davanti ad uno specchio.

Il Nazismo parlerà di loro come gli artefici di una pittura degenerata e farà bruciare molti loro lavori.

Grazia ed io siamo “golose” di mostre di pittura (…e non solo visto la notevole quantità di sushi consumato!) perciò torniamo appagate sul nostro treno per Chiavari  ammirando  in un  netto contrasto il celeste cinerino del mare del Golfo del Tigullio.

 

 

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2 commenti
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  1. Cara Mirna ti scrivo. Genova, la mia città fino a quarant’anni fa, ma il primo amore non si scorda mai. Bellissima questa tua puntata a Zena … la mostra … la raffigurazione del volto di Fabrizio De Andrè … le stradine anzi i carrugi. Da ragazzini ci andavamo per vedere i marinai USA che – dopo mesi sulla Forrestal o sulla Enterprise, comperavano il peccato mentre noi comperavamo le sigarette di contrabbando. Se solo oggi si trovassero i fondi per rivalutare appieno il più grande centro storico d’Europa! In tale attesa, mi permetto di inviarti una mia poesiola sui carrugi …
    Caruggio
    La storia / è passata di qui. / Ha lasciato il suo umore / nelle pietre levigate / nelle ombre frequenti / negli stretti ritagli di cielo / nelle case addossate. / Ascolta la voce / di quello che vedi. / Sofferma il pensiero / su chi riempie di sé / la piccola via. / Persone diverse / che un antico crogiolo / difende / dal moderno artiglio rapace / confusa umanità / padrona di un mondo / che tu / passante distratto / puoi solo violare / oppure / cercar di capire / in silenzio / ed amare.

  2. Uh… hai toccato anche il mio tasto della nostalgia, cara Mirna! Quasi i lacrimoni… Anche questa volta ti invidio un po’. Grazie per queste belle notazioni, con tutto il cuore!