IL PROBLEMA SPINOZA e UN PASTO IN INVERNO

pubblicato da: Mirna - 11 Settembre, 2015 @ 7:58 am

IL PROBLEMA SPINOZA di Irvin D. Yalom, Neri PozzaMiscellanea. agosto 15 021

Un bel romanzo di 440 pagine letto perlopiù nella “cornice” in open air. I contenuti impegnativi per me necessitano di pause per assimilare i concetti e …cosa di più gratificante poterlo fare posando gli occhi su fiori, farfalle, rondini? Mi sembra di comprendere meglio anChe argomenti ritenuti ostici, come il pensiero di Spinoza.  Come sempre Yalom, scrittore magistrale e psichiatra ci introduce dolcemente nella Amsterdam del sec.XVII e nella mente di uno dei più illuminati filosofi. Conosciamo anche la sua vita di solitudine dopo la Miscellanea. agosto 15 018scomunica della sua comunità ebraica ,ma anche la gioia di coltivare la sua Ragione e l’amore per la Natura-Dio.

L’escamotage dello scrittore di raccotarci anche la vita di  Alfred Rosenberg, un gelido nazista, antisemita da sempre, ma intrigato da questo Baruck Spinoza ammirato da Goethe – perfetto ariano -  è geniale.  Molta documentazione, molta psicoanalisi e immaginazione verosimile fanno di questo romanzo un altro successo come era stato per Le lacrime di Nietszche.

Fa bene rileggere i grandi filosofi di cui forse si è dimenticato molto. Spinoza  ci ricorda che nulla avviene per caso, tutto è causato da qualcosa di precedente e più ci dedichiamo a comprendere questa rete causale più diventiamo liberi.

Pensieri che  aiutano a proseguire il  nostro percorso, a capirci,a relazionarci con gli altri e con la Natura.

Un altro racconto che consiglio di leggere – molto molto più breve – è”Un pasto in inverno” di Hubert Mingarelli, ed.Nutrimenti

Da leggere in un pomeriggio. Siamo trasportati in Polonia nel gelido inverno di guerra del 1941. Tre nazisti escono in avanscoperta a “caccia di ebrei” per sottrarsi alla terribile routine delle fucilazioni.

Cornice esterna terribile che si sfalda per alcune ore nella preparazione di un pasto caldo preparato dai tre tedeschi insieme ad un polacco di passaggio e un giovane ebreo catturato.

Si entra nella freddissima casupola abbandonata dove per far fuoco occorre bruciare porte, mensole, sedie. La zuppa ,metafora di un momento di sospensione dalle atrocità,si cuoce  molto lentamente facendo sorgere tra i suoi vapori profumati e accattivanti consapevolezza della tragedia che si sta vivendo e pensieri che potrebbero aiutare a ritrovare un’umanità sorella.

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2 commenti
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  1. Grazie, Mirna, per aver letto e raccontato, come meglio non si poteva, “Un pasto in inverno” di Hubert Mingarelli, libro che consiglio vivamente.
    Racconto sulla guerra che, iniziato, non ho potuto che continuare a leggere fino a terminarlo; forte ed estremamente crudele, quasi insopportabile, ma con un soffio di dubbio e di umanità.
    Nessuna concessione benevola, di fronte alla crudeltà della guerra e del nazismo. Tuttavia racconta un attimo, un solo momento di pausa, che per poco affratella uomini travolti dalla tragedia quotidiana e ripetuta.
    Questo del racconto mi ha colpita, è uno scritto di grande intensità sulla guerra, ma aiuta a riconciliarsi con l’umanità che sembrava perduta.

  2. Grazie a te, mia cara amica di una lunga estate calda fatta di tanti momenti speciali vissuti insieme e di tanti tuoi libri prestatimi!