LA CASA IN MEZZO AL MARE di Miquel Reina

pubblicato da: Mirna - 26 Febbraio, 2019 @ 8:33 am

Che lettura alla Verne!IMG_20190226_084905 (2)

Mi chiedevo se questo romanzo  fosse per ragazzi o per adulti, ma in realtà l’avventura e la ricerca sono per tutti.

Provate a pensare ad una casetta costruita su una scogliera a picco sul mare che lentamente si sta staccando. I suoi abitanti, i  Grapes   (una coppia anziana) devono lasciarla perchè le autorità ne vedono il pericolo. Loro non vorrebbero mai: questa casa costruita su ciò che era rimasto di una grossa barca è la loro vita piena di ricordi, soprattutto del loro unico figlio morto tanti anni prima.

Con la barca mai finita e poi trasformata in casa stabile  avrebbero dovuto viaggiare. Ma il dolore li ha bloccati nel paesino sull’isola vulcanica di Brent.

Ma la notte prima dello sfratto succede l’inimmaginabile: durante un violentissimo temporale un pezzo di scogliera su cui è costruita la casa si stacca e precipita dolcemente in acqua. I Grapes non se ne accorgono (hanno preso sonniferi per non pensare al dolore di abbandonare la loro casa) ma al  risveglio si accorgono che sono diventati …naufraghi.

Evviva per noi lettori.

Li seguiamo nel loro percorso acquatico pieno di rischi, avventure e ricerca per la sopravvivenza godendo con loro delle piccole e grandi conquiste. In fondo siamo tutti un po’ Robinson Crusoe perchè anche noi  cercheremmo ogni modo per andare avanti.

Tanto anziani poi non sembrerebbero, Harold finisce in acqua per cercare di far funzionare un generatore e poi addirittura un dissalatore, meno male che un delfino lo aiuta a tornare “a bordo”. E Mary Rose fa del suo meglio anch’essa spesso ferita e sanguinanate.

Improvvisamente in questo navigare si giunge al grande nord disseminato di iceberg.

E’ forse finita per i Grapes sempre più magri e infreddoliti?

No. Riescono a passare attraverso una grande spaccatura dell’enorme iceberg che gli si sta parando innanzi! E finalmente rivedono terra: una montagna alta e una banchisa.

Vedono un fil di fumo in lontananza…riescono a raggiungerlo e qui trovano una comunità di nomadi  (eschimesi? Inuit? Lapponi?)
Insomma si legge d’un fiato.

Bello l’incontro con una cultura altra  semplice e piena di valori (non si sa come abbiano imparato la lingua comune: inglese, spagnolo?)

La vita è un viaggio continuo. Viaggiamo da un luogo all’altro perchè è ciò che rende diverso un pesce da un sasso, il moto dalla quiete, la luce dal buio e la vita dalla morte.”

Confrontando le esperienze  per i Grapes  si conclude l’elaborazione del lutto per la perdita del figlioletto mentre laggiù sul ghiaccio la casa si sta sbriciolando .

Per i Grapes comincia veramente la vita che desideravano. Viaggiare.

(Beh, anziani proprio in gamba!)

Miquel Reina è nato nel 1986 in Catalogna.  Grafico, art director, film-maker ha vinto un premio importante per un suo video musicale. Insomma un creativo a tutti gli effetti. Era da tanto che voleva scrivere questa storia .

Editrice Nord 2018

Share

2 commenti
Lascia un commento »

  1. La parte della storia che si svolge tra la popolazione dei ghiacci mi ha fatto ricordare “Un sogno ai confini del mondo” di Jurij Rytcheu, unico scrittore tra gli abitanti della penisola della Cukotka;il libro,che si ispira ad un fatto realmente accaduto,è di interesse narrativo ed etnologico.
    Tornando a “La casa in mezzo al mare” anch’io ho delle perplessità circa la facilità con cui adulti e piccoli indigeni comunicano con la coppia arrivata dal mare. E come può ( pag.259) venire in mente ad Amak di parlare di ” alberi sotto i quali ripararsi quando piove”, a lui che vive tra i ghiacci? Mah.

  2. Giusta osservazione. Che piacere leggerti, cara Maria Rosa. Grazie del consiglio