Inverno di libri

pubblicato da: Mirna - 27 Novembre, 2020 @ 11:50 am

UN INVERNO DI LIBRI

Succede ancora. Che i libri sostengano mesi difficili. E l’inverno che verrà. “L’inverno del nostro scontento

Io non amo il pieno inverno, non amo la piena estate. Sono una creatura di mezze stagioni, di non eccessi.. Di toni acquarellati da campagna inglese.

Ma sembra che il Fato mi voglia sempre destabilizzare: mi offre amori appassionati e difficili, prove di forza e coraggio, stravolgimenti del mio essere tendenzialmente da divano e libri, da tazzè di tè e di scones.

Il mio habitat sarebbe stato la provincia inglese verde e sonnolenta: passeggiate piane, raccolta di ranuncoli e daffodils, una vita a metà tra le Bronte e la Austen.

Ma, sempre il Fato, mi fa nascere a Merano, città tra due culture, mi catapulta nella sanguigna Emilia forte di profumi e sentimenti.

Non mi fa vivere l’ordine rodato che il mio essere credeva di volere: non scuole al tempo giusto – ma dopo aver provato a scrivere a macchina per qualche anno in uffici istituzionali (Pretura, Ospedale, Avvocati) – non un amore tranquillo con le visite del giovedì e del week end o con il classico anello di fidanzamento e tanti oh!oh!oh! Delle amiche.

No.

Io , potenziale lady inglese, magari di Pemberly, ho avuto tutto stravolto.

Incontro sul mare con la mia vera metà. O meglio, come diceva mia madre “L’unico che poteva trattenermi “senza farti tornare a casa con la valigia!”

Ma non facile. Distanze, impedimenti.

Eppure anni prima un medico che aveva auscultato la mia tachicardia aveva sentenziato

“Lei deve stare tranquilla, niente stress, niente viaggi o emozioni troppo forti, insomma una vita placida, tutta casa” e forse…chiesa?

Ma proprio alcuni mesi dopo io mi fiondai a Londra divertendomi e vivendo a più non posso e dimenticandomi della tachicardia e di un amore passeggero emiliano, troppo banale per ricordarlo fino in fondo.

E poi sulla nave. The Love Boat. Dove improvvisamente c’era Lui che mi ha amata, incoraggiata, stimata.

E che abbiamo curato una casa insieme. Sempre quella, questa dove c’è ancora lui anche esoltanto con i ricordi e il sospiro.

Allora , sempre improvvisamente, ma dopo nove mesi, nasce una deliziosa bambina.

Poi mi laureo. Poi viaggiamo per lavoro, progettiamo, costruiamo, ci amiamo.

Il tempo passa.

Gioie e dolori.

Ed ora siamo dentro una pandemia.

E timori.

E ….che dire…. angoscia?

Ma ecco i libri.. Le storie, le riflessioni, i viaggi dell’immaginazione e del cuore e del pensiero alto.

Quelli che durante l’adolescenza, mentre mi stancavo le spalle a forza di battere a macchina e vedevo le coetanee con i libri sotto il braccio andare al liceo, mi hannoi salvato con le vite altre.

Vite dove mi immergevo e condividevo.

E così faccio oggigiorno.

Mi tuffo nella bellissima biografia di Virginia Woolf giovinetta.

VIRGINIA

DI EMANUELLE FAVIER

E proseguo con qualche thriller di Mary Higgings Clarke, poi mi imbatto in un delizioso romanzo del prolifico Roddy Doyle.

LOVE

Un serrato dialogo di amici irlandesi nei pubs di Dublino: sessantenni alle prese con la vita che cambia uno di loro perchè ritrova un antico amore che, secondo lui, è quello che avrebbe dovuto stargli accanto. Anzi è come se avesse vissuto sempre con lei. Una vita in parallelo, quella reale, quella ideale e chisssà perchè più consona al suo essere.

Meno male che prima che le biblioteche chiudessero ho fatto incetta di libri.

Beh, insomma la vita talvolta colpisce a tradimento.

Dovrò rileggere

Diario di campagna di una signora inglese del primo Novecento.

Lo sfoglio spesso.

L’autrice Edith Holden, un po’solitaria se ne va spesso in bicicletta o a piedi per viottoli e boschetti in cerca di fiori e uccellini da ritrarre.

Come vorrei essere lei.

Però ….forse no…. sembra che sia morta cadendo in un fossato per raccogliere fiorellini.

Meno male che mi salva il senso dell’umorismo.

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