LA LETTRICE TESTARDA

pubblicato da: Mirna - 3 Marzo, 2021 @ 1:34 pm

di Amy Witting

Ecco un romanzo particolare in cui mi ritrovo: vivere dentro il libro.

La mia lettura è sempre stata così, soprattutto negli anni dell’adolescenza quando, come per la protagonista, la mia vita reale si svolgeva parallela a quella letteraria.

Storia diversa dalla mia quella di Isobel che ci viene descritta dai nove anni ai diciotto.

Isobel è una bambina non amata dalla madre, anzi è un suo capro espiatorio su cui riversare frustrazioni e infelicità. Ad ogni suo compleanno la madre esordisce dicendole” Quest’anno niente regali. Quest’anno dobbiamo essere molto parsiminiosi

Le accuse materne di essere bugiarda e cattiva la fanno sentire sempre più negletta; non le resta che leggere per salvarsi e distaccarsi dalla realtà .

Isobel si convince così di essere “sbagliata”.

Rimasta orfana a sedici anni ( con sollievo e relativo senso di colpa) inizierà a lavorare in un ufficio come traduttrice e dattilografa. Ma si sente sempre fuori luogo, come l’aveva fatta sentire sua madre.

E’ un intenso percorso di formazione che la ragazza intraprende sia nell’ambiente di lavoro sia grazie all’incontro con studenti universitari . Finalmente si trova in un contesto in cui può essere se stessa, in cui può parlare di letteratura.

Se dapprima si sente intimidita lentamente la sicurezza si fa strada grazie alle parole di Auden, Byron, Dostoevskij. E molte domande sul proprio Essere e Divenire trovano una risposta.

Probabilmente questa autrice australiana, riscoperta tardivamente, aveva avuto gli stessi conflitti sia con la madre sia con gli editori che trovavano la sua scrittura non consona a uno “scrittore donna”.

Amy Witting ha passato la vita ad insegnare letteratura inglese a Sydney.

Sembra una beffa, si dice nella prefazione, che una scrittrice con il suo talento abbia passato la vita al servizio delle parole e degli scritti altrui.

Lo spiegò lei stessa nelle sue opere e nelle interviste “E’ l’undicesimo comandamento, non essere diversa”.

Si può considerare un romanzo femminista perchè le donne rappresentate non sono perfette soprattutto Isobel che però riesce a vincere perchè raggiunge una potente presa di coscienza. “Una fragorosa e irrevocabile affermazione di sè.”

“I for Isobel” il titolo originale. Io, cioè, Isobel.

Molto introspettivo, talvota ostico, ma così sincero questo romanzo!

Dicevo che mi ci sono ritrovata sebbene la mia storia familiare sia stata molto diversa, per fortuna. Ma in certi anni difficili della mia primissima adolescenza la lettura mi ha aiutato a superare ostacoli e difficoltà perchè potevo vivere la vita dei personaggi letterari.

Beh, persino ora, mantengo questa caratteristica. Se il libro mi prende ” ci vado proprio dentro”

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