NOVEMBER, SWEET NOVEMBER

pubblicato da: Mirna - 16 Novembre, 2023 @ 1:43 pm

Ma non questa volta per me. Un mese che tutto sommato amavo perchè pur bistrattato in parte da molti come il mese delle nebbie, dei defunti, della malinconia a me sembrava il mese della sospensione, dell’ultima accensione di colori delle foglie, del desiderio di Venezia e della laguna. Insomma un mese quieto e avvolgente.

Invece è un mese di dolore, malinconia, nostalgia per quella creaturina che mi ha fatto compagnia per 16 anni. “A tutto c’è rimedio, tranne che alla morte” diceva la nonna Bianca che riusciva a risolvere e dipanare problemi e problemini.

Certo lo sappiamo tutti. I lutti ci sono e ci saranno sempre.

Le assenze.

Piero se n’è andato da 20 anni quasi. Ed io ricordo il “pugnale” che mi trafiggeva il cuore.

Poi il Tempo seda ma non fa dimenticare. E i nostri amori diventeranno parte essenziale di noi.

La mia gattina nera si era proposta – e ci era riuscita – di consolarmi dell’assenza di mio marito. Di amarmi appassionatamente nonostante la sua “gattità”. E questo non lo dimenticherò mai. Mi ha “avvolto” in dolcezze d’amore per tanti anni.

Ora devo nuovamente reinventarmni in Quel che resta del giorno.

Non è un caso che io stia leggendo proprio il romanzo di Kazuo Ishiguro mentre faccio gli aerosol per sconfiggere questa lunga influenza.

Certamente le riflessiioni di un maggiordomo inglese della metà del Novecento sono diverse dalle mie: Lui ingabbiato nel suo ruolo confortante e “prestigioso” del suo lavoro non si lascia tangere dai sentimenti o dal semplice corso della storia che corre drammaticamente senza curarsi di chiccchessia.

Io, noi, i famosi Boomer, figli del progresso del dopoguerra siamo più liberi e proprio per questo più trafitti.

Mentre scrivo – e lo faccio come atto di consolazione come suggeritomi da un altro libro iniziato da poco (Teoria e pratica di ogni cosa di Marisha Pessl) sento e partecipo a queste guerre cruente, alla disperazione di migliaia di persone che fuggono, ai lutti e tragedie di tanti.

Il dolore è dolore. E stamattina tra le amiche al bar – benedette amiche – una mi diceva del dolore alla morte del suo canarino. Si può pesare il dolore, come si pesava il cuore nell’al di là dell”antico Egitto?

Ha una forma il dolore, un colore, una essenza’?

Ma fa parte della vita come la morte. Laudata sia Sorella Morte diceva San Francesco e lui sapeva che occorre accettarla. Io, pur agnostica, sono una gran fan di San Francesco sia perchè amava la vita, gli animali e pochissimo, anzi niente il possesso .

Novembre, dicevo, mese difficile quest’anno: la casa vuota, l’assenza, gli acciacchi dell’età che tendo ad accantonare, ma forse sarebbe meglio di no!?

Parlare ed anche piangere un po’ con gli amici cari, stare vicine anche se ,lontane con la diletta figlia, e naturalmente…LEGGERE.

Leggere di Paolo Nori e della sua poetessa Anna Achmatova “Vi avverto che vivo per l’ultima volta”

La poesia che salva.

E della quale vorrei parlare presto nel nostro LibrIncontri anche con nuovi Lettori. Ivana Casetti, sarà dei nostri, visto che il mi ha consigliato lei il libro di Nori? Ma non so ancora quando. Il Tempo del recupero Vitalità è soggettivo e ambiguo.

Nel frattempo ho letto un delizioso libro Clara legge Proust. Lo riporterò presto in Biblioteca.,

Una ragazza giovane che vive nella provincia francese dove fa la pettinatrice e scopre per caso quanto può darle la Recherche di Proust.

Stéphane Carlier firma un’ode incantevole alla letteratura e alle “vite minuscole.”

Vita minuscola come la mia ma che si amplia e si consola con la lettura.

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