GENOVA DI TUTTA LA VITA, città del cuore

pubblicato da: admin - 15 Maggio, 2010 @ 6:26 pm

scansione0017Se Trieste azzurra e ventosa, per me, rappresenta la soglia per partire  in orizzontale verso un “Pellegrinaggio in Oriente”, cioè verso un infinito sconosciuto e, come scrive Hesse, verso un’altra dimensione, Genova è il salire e lo scendere dentro di me.  Più leggera Trieste in cui mi sento “zingara”e pronta ad un’altra realtà dalla mia realtà. Più faticosa e intensa Genova che è la città conosciuta insieme al mio amore. Città circoscritta ormai nella mia storia e verso la quale porgo ancora resistenza per non affondare nella nostalgia.

 Città fatta di vicoli e di salite come la mia memoria.  “Con le sue salite, le sue rampe, le sue scalinate, i suoi ascensori pubblici, le sue funiculari e le sue strade disposte una sull’altra, Genova è infatti una città tutta verticale: Verticale e quindi, almeno per me, lirica, se non addirittura onirica” scrive Giorgio Caproni  che seppur nato a Livorno si è sempre sentito genovese, essendosi trasferito nel capolugo ligure a 1o anni.

E genovese si sente la mia amica del mare, Renata, che mi ha regalato questo bellissimo libro con Tutte le poesie “genovesi” di Giorgio Caproni. Ogni tanto al telefono mi dice “Vedo le navi andare sul mare” oppure “Sono davanti ad un’antica chiesa sotto la luna”….ed io la invidio e le ribatto che ho sempre e solo il condominio grigio davanti a me.  E penso che se fossi là scriverei tanti versi in più.

“Qui forse potrei vivere, / potrei forse anche scrivere: / potrei perfino dire: qui è gentile morire / 

Genova mia città fina: / ardesia e ghiaia marina. / Mare e ragazze chiare / con fresche collane di vetro / (ragazze voltate indietro, / col fiasco, sul portone / prima di rincasare…/ scrive Caproni.

Ho “conosciuto” Genova quando mi imbarcai per la mia prima crociera come hostess. Subito conobbi  il mio futuro marito, il pianista di bordo che una sera, rimasti soli con qualche amico dell’equipaggio,  si mise al pianoforte e mi cantò “Ma se ghe pensu…alua mi vedo u maa…vedo a lanterna…”. Mi colse uno struggimento intenso e mi innamorai di lui, del mare, di Genova.

La mia città dagli amori in salita, / Genova mia di mare tutta scale / e, sul porto, risucchi di vita / viva fino a raggiungere il crinale /di lamiera dei tetti…

E il vecchio porto divenne per me e mio marito il punto d’incontro quando navigavamo divisi… lui arrivava ed io l’attendevo sul molo, o viceversa, io a prua che lo cercavo tra la folla, con emozione, e mi sentivo come la “Donna che apre riviere“ 

Sei donna di marine, / donna che apre riviere, / L’aria delle mattine /bianca, è la tua aria / di sale – e sono vele / al vento, sono bandiere / spiegate a bordo l’ampie / vesti tue così chiare.”

Ma Genova  più tardi ha significato  anche gli incontri con i  cari amici, il pesce mangiato a Caricamento dopo i miei esami universitari andati bene, la visita all’Acquario con Stefania, le passeggiate ad Albàro, dove soggiornarono Dickens e Byron.  In “Tutte le poesie genovesi” di Giorgio Caproni   ne troviamo anche una intitolata “Albàro” 

 Se al crepuscolo, almeno, / ci fosse, dietro i vetri, il mare…/ Amore…/ Tremore /in trasparenza…/Se almeno /questo fosse il rumore / del mare…/ Non / lo sopporto più il rumore /della storia…/ Vento / afono…/Glissando…/ Sparire /come il giorno che muore / dietro i vetri…/ Il mare…/ Il mare in luogo della storia…/Oh, amore.

Mio marito quando le prime volte  mi portava in giro per Genova mi spiegava della particolarità dei suoi abitanti, delle donne forti che riuscivano a stare in piedi sui tram traballanti, dei “camalli” del porto, della focaccia che si mangiava per strada e mi faceva notare l’odore dell’aria, un misto di catrame, di jodio, di salsedine…

Scrive Caproni :”Questo odore marino / che mi rammenta tanto/ i tuoi capelli, al primo / chiareggiato mattino./ Negli occhi ho il sole fresco / del primo mattino . Il sale / del mare../ Insieme/ come fumo d’un vino, / ci inebriava, questo / odore marino/ Sul petto ho ancora il sale / d’ostrica del primo mattino.

 

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9 commenti
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  1. Che bello, carissima Mirna, sentirti parlare di Genova e del tuo grande amore…Ho avuto una sensazione di struggimento leggendo le tue dolci parole, di donna innamorata…
    Devo ringraziarti ancora una volta di averci aperto il tuo cuore… Per il resto, il post si commenta da sè, è difficile aggiungere qualcosa a quello che hai così lievemente ma profondamente espresso.

  2. […] Articolo completo fonte:  GENOVA DI TUTTA LA VITA, città del cuore | Un libro al giorno […]

  3. Sono commossa alla lettura di oggi. Vorrei aggiungere tanto di mio ma rimango nel ricordo vostro e va bene cosi’. I vostri ricordi sono anche i miei e mi unisco alla nostalgia. Genova e’ la citta’ degli orizzonti, degli arrivi e delle partenze, dei contrasti e dei panorami mozzafiato, dell’odore dei cantieri e di angoli ombreggiati da pini marittimi. E’ la citta’ delle canzoni. E delle poesie. Grazie.

  4. Quanta nostalgia in queste parole! L’amore per un uomo che si mescola con quello per una città, per il mare e per la vita stessa. Sono commossa per i ricordi che mi evocano, legati anch’essi al mare, al profumo delle sue città e alla mia giovinezza. Ti e mi auguro allora che un giorno questi attimi di nostalgia possano mescolarsi realmente alla concretezza del quotidiano.

  5. Sarà che sono facile alla commozione… ma mi esce solo un ‘grazie’! A presto.

  6. Uh… cosa vedo! Genova! E’ vero che non ci sono nata, ma è la città di mio padre (e il nostro cognome Perasso lo denuncia inequivocabilmente), in cui ho vissuto parecchi anni, ho frequentato l’università, ho conosciuto mio marito, mi sono sposata e sono nati i miei figli. E’ la città in cui vivono ancora i miei zii ed alcune cugine, tra cui spicca Eliana, la mia cugina gemella. E poi c’è mia nipote Eva, con i suoi due meravigliosi bimbi… Ormai non ci vado più spesso, ma tornarci per me è sempre bellissimo. Ed è bello anche vedere come sono affezionati a Genova i miei figli, che pure vi hanno abitato poco l’una e niente l’altro. E poi, e poi, e poi… quante cose avrei da dire! Mi limito a pregustare l’ormai quasi sicura gita accademica di fine agosto a Genova e dintorni e infine non posso tacere un plauso alla buona vecchia Samp, di cui mio figlio è tifoso, che oggi è stata grande. W Genova!

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