SABATO di Ian McEwan, una giornata, una vita

pubblicato da: admin - 31 Agosto, 2011 @ 8:11 pm

SABATO DI  IAN MCEWAN – Einaudi

 

Che cosa cerchiamo in un libro? Emozioni? Evasione? Conoscenza? Confronti? Ogni Lettore ha le sue esigenze, le sue preferenze, i suoi gusti per quanto riguarda il contenuto e la tematica trattati.

 E attraverso il Blog abbiamo scritto parecchio circa i libri prediletti e non.

. Ma tutti possono, credo, riconoscere una buona Scrittura.

E Ian Mc Ewan è proprio bravo.

Ed evidentemente lo è anche la traduttrice di questo “Saturday” che mi ha avvinto.

Ogni sua parola, ogni sua frase è densa e sembra aumentare il volume del significato; non ti lascia scampo, l’attenzione non scivola via, così rimani stesa sul letto nella penombra pomeridiana o seduta  in terrazza disturbata persino dalle tortore che tubano.

Viene raccontata una giornata del neurochirurgo Henry Perowne e come si fa a non pensare alla giornata dublinese di Leopold Bloom  o a Mrs. Dalloway ?

Anche qui un giorno diventa una vita; persino la passeggiata di Arsenio, personaggio poetico di Montale, traduce una discesa verso il mare nell’avanzare della sua vita.

Il sabato di Henry comincia presto, all’alba, quando alla finestra vede un aereo in fiamme  che poi atterrerà – lo saprà più tardi – senza gravi danni.

Comincia così un’analisi profonda dei propri stati d’animo e dei pensieri più o meno fugaci che attraversano il cervello del protagonista.

Alla finestra alla quale è giunto in un momento di  intenso benessere notturno sembra scorrere tutta la sua vita, dalla fisicità all’emozione e terrore nel vedere l’aereo che lo riporta al ricordo dell’ 11 settembre e all’imminente guerra in Iraq, al desiderio di condividere con la moglie Rosalind, al programma giornaliero…

Ma non succede così anche a noi, uomini occidentali,  quando facciamo qualcosa o ci aggiriamo in casa o vediamo una persona, ecco che arrivano altri pensieri spezzati, informi, ma che ci lasciano la traccia di ricordi, situazioni, sensazioni. Eh, sì, bastano una foto, un oggetto, un suono per far sì  che in modo subliminale le nuove impressioni si aggancino al momento vissuto e spesso, senza che noi ce ne accorgiamo, si ripresenta la nostra personale visione del  mondo, il nostro sorriso o le nostre lacrime interiori.

Bravissimo McEwan.

Ed anche quando sembra troppo meticoloso come nella descrizione del lavoro e delle operazioni del neurochirurgo (si è documentato per alcuni anni), o nel racconto della partita a squash ecco che i improvvisamente ti lancia un’immagine, una frase che ti emozionano.

Persino se , come  Grazia ha sottolineato stamani nel nostro solito caffè-pasticceria ,vengono descritti ambienti privilegiati,famiglie perfette o quasi.

In questa sua giornata libera accade qualcosa oltre alla solita partita a squash che Henry è abituato a giocare con un collega: un incontro-scontro con un ragazzo violento, Baxter,  affetto dal morbo di Huntington (malattia neurologica degenerativa) che riapparirà nella serata dedicata alla famiglia e cioè  all’arrivo della figlia Daisy che sta per pubblicare un libro di poesie, al figlio Theo musicista rock, all’autoritario suocero poeta famoso.

Henry ha fatto la spesa ed ha già preparato gli ingredienti per cucinare la sua zuppa di pesce, ma sempre ogni gesto è avvolto dai pensieri e intermittenze, un po’ alla Proust, per il quale nessun attimo della vita sembra essere scarno di rimandi vissuti.

Il momento drammatico dell’arrivo di Baxter  e delle sue minacce è veramente avvincente ed emozionante. La sua violenza verrà debellata dalla lettura di una poesia ad alta voce da parte di Daisy. Potenza della poesia, della letteratura.

Daisy è stata educata alla lettura dal nonno poeta e sapete quale fu la sua prima lettura importante  consigliatole? Jane Eyre, la seconda La Metamorfosi…

La giornata finisce bene, Baxter viene sconfitto e la famiglia si riunisce ancora terrorizzata nel salotto con il grande desiderio di toccarsi, sentirsi vicini. E’ una famiglia sostanzialmente felice. E mi è piaciuto leggerlo.

Ma Henry è un medico, un chirurgo e vorrà essere lui a operare Baxter, fatto cadere dalle scale.

Fa il suo dovere con attenzione e dedizione, poi va a visitare una paziente ancora sveglia nel cuor della notte e finalmente alla fine di questo sabato si sente felice completamente.

“Si sente calmo e sovrabbondante, in possesso di tutti i requisiti del vivere. E’ una sensazione di luminoso svuotamento, una gioia muta e intensa. E’ dovuto tornare al lavoro, eppure, escludendo l’amore con Rosalind e la canzone di Theo, Henry è più felice che in qualsiasi altro momento del suo giorno libero, del suo prezioso sabato.”

Se volessimno raccontare  completamente una sola nostra giornata, certamente racconteremmo la nostra vita…

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4 commenti
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  1. Letto in inglese e quindi forse in modo piu’ scorrevole, non essendo la mia lingua. Pero’ mi ricordo il piacere di leggere le digressioni di un personaggio tratteggiato da un grande narratore: la sensazione di finire esattamente “dove si producono i pensieri”, nelle anse che persino un individuo fa fatica a vedere di se stesso ma che lo scrittore riconosce dentro dando voce a un nuovo se’. Magistrale. Ottimi tutti i libri che ho letto: Saturday, Atonement, Amsterdam, On Basil Beach.

  2. Questo obsoleto Pc si sta stremando come l’estate. Non riesco più ad aprire la posta così non riesco a rispondere a Riccardo e agli altri corrispondenti. Non so se Camilla e Miki mi hanno scritto, non so…potrei telefonare, ma questo cielo settembrino in cui rondini, farfalle, prime foglioline del pruno volteggiano pigramente mi trattiene in una sorta di stasi nella quale la parola scritta è un canale privilegiato.
    Sono trattenuta dal mare finalmente meno affollato e trasparente trasparente, dal sole che cala esattamente alle 18,45 dietro il Monte e che io seguo dal giardinetto alto tra le rondini che volano attorno al campanile.
    Leggo persino meno intenta come sono a vivere queste giornate. Stamattina però a Chiavari non ho resistito alla Libreria e ho chiesto di “Montale e la volpe”, libro che acquisterò sicuramente perchè narra dell’amicizia amorosa tra Montale e la Spaziani.
    A Trento riprenderò. Poi aspetterò le novità e le emozioni di Camilla dal Festival di Mantova .

  3. –Chi conosce il grande Richard Powers? Ne parlai, forse, a proposito di uno dei suoi grandiosi romanzi “Il tempo di una canzone”. Ne parlai molto tempo fa’. Nel 2011 è uscito per Mondadori un nuovo romanzo di R. P. dal titolo GENEROSITY. Un romanzo importante e colto, dove la protagonista- è sempre felice– questa deliziosa creatura, sempre pronta a comprendere tutto e a sorridere , malgrado tutto, chi è? E cosa è per l’uomo moderno la felicità? A chi circonda Generosity. la sua felicità appare ingiustificabile e, inevitabilmente, si decide di “curarla” . Ma cosa significa “felicità” per la cultura contemporanea? Come spesso accade, da Omero in poi, forse “raccontarlo” ci aiuterà a comprenderlo.

    –Amo moltissimo leggere scrittori molto giovani : a volte riservano una sorpresa che solo in età verdissima si è capaci di dare: Una bellezza sprizzante energia fresca, un pensiero incontaminato da se stessi, come un fiore di prato, appena nato, legato solo al suo attimo fuggente. Ma che meraviglia quell’attimo. Ecco due libri , a parere mio, belli in questo modo. Una storia semplice, un quotidiano sospeso e contenuto dentro l’ultima estate dopo la maturità e prima del salto nella ….vita adulta. GLI STERMINATI CAMPI DELLA NORMALITA’ di Nick Burd ( vive a Brooklyn). La fine dell’adolescenza, un mondo che abbiamo dimenticato eppure , credo, ancora vivente dentro di noi, per sempre. Editore
    p l a y g r o u n d.

    Il secondo libro, una meravigliosa scrittura, una manciata di adolescenti, una prova scolastica. Insegnanti complicati, genitori sciocchi, paura e brividi. tutt’altro che semplice questo romanzo, difficile come un enigma quasi incomprensibile, occorre energia da parte del lettore, eppure incantevole. LA PROVA di Eleanor Catton – Canadese- Ed. Fandango.Sia Nick Burd che Eleanor Catton hanno meno di 25 anni- ma che meraviglia i loro romanzi. I prossimi che scriveranno non saranno più così , come i fiori di prato appena nati.

  4. Anche io amo Mc Ewan come Mirna e Stefy. Espiazione ( Atonement, l’ho letto anche io in inglese!) è il mio preferito… Che bello Camilla che ci presenti questi nuovi giovani scrittori…Andrai presto a Mantova? Che invidia… ( invidia buona però, devi raccontarci tutto). Ho visto recentemente Barry Lyndon di Kubrick e mi sono ricordata anche del romanzo… grande metafora della vita umana. Devo riprenderlo. Anche il film è spettacolare… Baci a tutti…