ALICE MUNRO, premio Nobel “Troppa felicità“

pubblicato da: Mirna - 28 Ottobre, 2013 @ 8:41 am

TROPPA FELICITA’

Questo è l’ultimo libro letto  della Munro. Racconti intensi, bellissimi, che racchiudono le intere vite di personaggi  indimenticabili.

Nobel per la letteratura meritatissimo. Alice Munro è una scrittrice canadese che io ho scoperto da pochi anni, grazie al mio amico Gary di Toronto.

Troverete altri suoi  libri che vi consiglio di leggere  nell’archivio del blog , dall’ultimo pubblicato “Chi ti credi di essere?”(questa volta novelle che si intersecano nella vita di due persone formando un particolare romanzo di formazione) a “Il sogno di mia madre” “Nemico, amico, amante”.

E’ stata premiata proprio per essere “maestra del racconto contemporaneo.”

Nata nell’Ontario nel 1931 ha deciso ora di non scrivere più per non dover stare troppo sola.

Di famiglia modesta ha iniziato a scrivere molto presto specializzandosi in racconti brevi, ma talmente densi di vita quotidiana, di emozioni, di sentimenti riconoscibili da ognuno di noi da farle ottenere moltissimi premi e riconoscimenti.

Come può una novella avvincerti come un romanzo di più ampio respiro?

Io credo proprio per il “concentrato” di accadimenti, di introspezione psicologica, di verità che diventano universali. Una viaggiatrice dell’animo umano che ama fermarsi in alcune situazioni  e riprenderne  velocemente altre  riuscendo magistralmente in questo gioco di incroci, di sistemazione di tessere di puzzle, a far emergere passioni, debolezze, pregi e difetti della complessità dell’animo umano.

E’ che dopo ogni racconto vuoi conoscere altri personaggi, altre coordinate di vita, altri paesaggi dell’anima.

Le sue storie di donna sono avvincenti e ci trascinano in un insieme di emozioni e  memoria collettiva ricoprendo e illuminando ogni passaggio della vita. Dalla giovinezza alla vecchiaia, dal tran tran quotidiano a esperienze fortissime.

La sua scrittura è aperta, ricca, piena di descrizioni del suo paesaggio canadese. Talvolta sembra che la natura selvaggia del Nord Ovest parteci alle emozioni dei personaggi, ne integrino, la storia, determinino le loro decisioni.

Troppa felicità  (“Too much happiness”) del 2009, ma edito in Italia nel 2011 da Einaudi,  ha un titolo ambiguo perchè le sue storie hanno un potenziale di spregiudicatezza e libertà, di vivizezione implacabile del nostro sentire.

Che dire del primo”Dimensioni” dove la troppa felicità  di Doree dai lunghi capelli castani si spezza tragicamente dopo l’uccisione dei suoi tre bambini? Lei cambia tutto di sè iniziando dai capelli che taglia cortissimi e decolora. Ma Doree è forte, lotta per capire, per trovare un’altra ragione di vita.

In “Racconti” le vita dei personaggi si intersecano. Joyce capisce dopo tanti anni leggendo nel romanzo della figlia della donna che le ha rubato il primo marito cose di sè che forse non conosceva.

E in “Radicali liberi” si parla di vecchiaia…

E poi uno strepitoso racconto su Sof’ja Kovalevskaja, matematica  e romanziera. La stessa Alice Munro ci consiglia di leggere la sua biografia scritta da Don H. Kennedy “Little sparrow. A portrait of Sophia Kovalevsky” purtrtoppo credo non ancora tradotto. E’ proprio questo racconto “Toppa felicità” che dà il titolo alla raccolta.

Si parla dell’ultimo viaggio di Sof’ja che dall’Italia  deve tornare a Stoccolma per una conferenza. Siamo nel gennaio del  1891. Lei è l’unica docente di matematica che lavora in Svezia, ha vinto un prestgioso premio, il Bordin, scrive anche romanzi. E’ vedova e ha una bambina, ha 40 anni e lascia il suo amante Maksim  a Nizza per poi sposarlo in primavera.

Si sente felice, appagata. E durante il lungo viaggio in treno che la porterà in Svezia ripercorre la sua vita passata, i suoi dolori, le sue fatiche, i suoi successi.

Si ferma a Berlino dal suo ex professore. Cambia treni, ma comincia ad avere mal di gola. Incontra un giovane medico che le consiglia di non passare per Copenaghen dove sembra ci sia un’epidemia di vaiolo. Lei ubbidisce e questo viaggio così lungo che  sembra procedere a ritroso nella sua memoria non finisce mai perchè i chilometri si aggiungono e la neve comincia  a cadere sempre più fittà; sembra di  andare verso una direzione immateriale,  ma il  cuore di Sof’ja fa capriole di  felicità. Stremata, sotto la neve arriva a destinazione, fa la sua conferenza, partecipa al ricevimento. E poi…

Soprattuto per questo ultimo bellissimo racconto “Troppa felicità“ è da leggere.

 

 

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5 commenti
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  1. Poco tempo ho avuto in quest’ultima settimana per vedere i tuoi bei post, cara Mirna, e anche per leggere. Ma stamattina, aperta questa bella pagina, non posso fare a meno di dire alcune cose…
    Prima di tutto: evviva il tuo rimanere permeata di ciò che hai vissuto a Karpathos, evviva il tuo taglia-cuci che ti permette di “tenerti addosso” tutte intere le sensazioni più intense e belle!
    Pensa che l’amica Rina, incontrandomi pochi giorni dopo la pubblicazione delle prime foto, mi ha detto a bruciapelo “Sì sì, anch’io trovo che sembra una diva appena venuta via dal set!”, alludendo a te sull’isola.
    E poi, grazie per questi ultimi suggerimenti e sollecitazioni. Ho proprio voglia di qualcosa di distensivo (Misia) e anche di qualcosa che sia avvincente, intenso e trascinante (Alice Munro).
    Attualmente sto leggendo NEMESI di Philip Roth, che Valentina mi ha appena regalato e che voglio sicuramente portare a termine perchè mi appassiona, anche se sto andando a rilento.
    Temo che invece tralascerò LA CADUTA di Cocco, che trovo importante ma a cui non mi sento di dedicare l’attenzione di cui necessita. Forse lo riprenderò in un altro momento, forse.
    Chiudo con una notazione dolcissima. Un paio d’ore fa al telefono ho parlato con Sarswathi! Ci incontreremo la settimana prossima, ma già stamattina mi ha fatto conoscere la sua voce decisa e squillante, la sua bella, piana pronuncia italiana (incredibile!) e mi ha fatto ascoltare la canzone che ha imparato, intonatissima. Non vedo l’ora di incontrarla davvero!

  2. Cara Maria Teresa, sono contenta che le mie letture siano suggerimenti per te, amica-gemella, per gli amici e i “visitatori”. Mi piace anche sentire la vostra attenzione affettuosa.
    Sì, Saraswathi incanta.
    E probabilmente verrà al Controvento appena decideremo una data.

  3. Da qualche tempo sono una lettrice del blog, che mi è stato segnalato da Grazia. E’ sempre interessante/ rasserenante/ stimolante (quanti “ante”! ) leggere le cronache, le proposte, gli scambi di opinioni…
    Ho conosciuto ed apprezzato i racconti della Munro anni fa, cominciando da “Nemico, amico, amante” e proseguendo con altre raccolte. Non ho ancora letto “Troppa felicità“, ma mi riprometto di farlo presto, appena terminato “Le lune di Giove”.
    Ultimamente ho letto un romanzo del 1975: “La vita davanti a sé” di Romain Gary. E’ un capolavoro della narrativa francese contemporanea, lo conoscerete già…A me l’ha consigliato un cortese libraio, e gliene sono grata. Ho appena iniziato “La donna del piano di sopra” di Claire Messud; la protagonista è arrabbiata, ancora non so il perché…
    Un saluto a tutti

  4. Benvenuta Maria Rosa nel nostro gruppo virtuale di lettori! So che anche tu non scherzi in fatto di “voracità” letteraria, quindi i tuoi consigli saranno apprezzatissimi da tutti noi. Non ho letto “La vita davanti a sè”, ma lo cercherò così l’elenco dei libri da leggere aumenta e con esso la mia gioia e il desiderio di scoperte…
    E prima o poi nella Liguria estiva riuscirò ad incontrarti…

  5. Gentile sig.ra Mirna, anzitutto grazie per il suo lavoro e per la passione con la quale comunica impressioni e sensazioni dei libri recensiti. Mi permetto di scriverle perchè a mia volta ho pubblicato un libro, il mio romanzo di esordio: Alpha Ursae Minoris,edito da Montecovello. Non le nascondo che mi piacerebbe Lei potesse scriverci qualche riga. Le incollo il link della Casa Editrice dove potrà visionare la sinossi.
    http://www.montecovello.com/libro/au/EITVJXCOCZ/alpha+ursae+minoris
    Il libro è presente nelle librerie del capoluogo. Un cordiale saluto e auguri per il suo ottimo lavoro.
    Vladimiro Forlese