VIA XX SETTEMBRE di Simonetta Agnello Hornby

pubblicato da: Mirna - 26 Luglio, 2014 @ 4:04 pm

VIA XX SETTEMBRE  dI Simonetta Agnello Hornby, FeltrinelliRecco, Chiavari e varie 050

 

Entrare nei romanzi è entrare in una vita altra, ci identifichiamo o distacchiamo dai personaggi a seconda della nostra visione del mondo.  Ma tutti sappiamo che in ogni racconto c’è per forza qualche cosa dell’autore. Si scrive soltanto di ciò che conosciamo. A me piace molto dunque conoscere la vita degli scrittori. Dai miei adorati come  Woolf, Mansfield, Dickinson, Leopardi, James,Austen,  le Bronte e tanti altri a quelli non ancora letti, come questa scrittrice siciliana che ora vive a Londra.

Io amo Palermo.

La sua luce, la sua atmosfera,il suo profumo di zagare. Vi arrivavo con la nave quando lavoravo per la  Costa Crociere e subito  ci facevamo portare in via Maqueda in qualche bar elegante  a gustare cannoli e caffè. Gli amici palermitani ci invitavano a pranzo sulla loro terrazza. Gamberoni, melanzane, cassata, vino fresco e un panorama meraviglioso  sul mare e uno  dolente nella parte delle costruzioni selvagge della speculazione edlizia.

Perciò ho letto con piacere il racconto che la Agnello Hornby fa della sua Palermo del dopoguerra. Entriamo nella sua famiglia dell’ultima nobiltà terriera dove gli uomini non” dovevano” lavorare e le donne erano controllate  a vista.

E la sua famiglia è sicuramente particolare:  il padre se ne sta nell’Agrigentino a curare i suoi latifondi lasciando la  moglie a Palermo con le due figlie da seguire  C’è intorno a loro una grandissima famiglia che è tutto il loro mondo e soprattutto la continuità con un passato che lentamente si dissolve e che Simonetta ci racconta unito al grande amore per Palermo che lei sente essere “la sua città” come le ripete spesso il padre.

“Magnifica, incastonata come una spilla di smalto tra il verde dei giardini di aranci e il blu del mare”

Palermo diventa dunque la protagonista di questo mémoir, una città di contraddizioni tra miseria e nobiltà, tra  i primi barlumi di coscienza politica e giustizia e l’eterna piaga della mafia.

Da via XX Settembre parte per la scrittrice il suo percorso culturale e formativo,  la  strada verso il suo divenire.

E se crediamo sempre che le donne siciliane siano state succubi dell’uomo ci accorgiamo invece del loro predominio nella famiglia, sia nell’educazione dei figli e  nel nutrimento  culturale e ovviamente gastronomico che elargiscono  Pane per la bocca, pane per le menti e per il cuore.

Ed allora assaporiamo una Palermo di dolci di mandorle e pistacchi, di zeppole fritte, rare e segrete fette del cardinale, cannilleri, pecore di Pasta Reale preparate con antiche ricette familiari che prendono giorni e giorni di preparazione.  (Cara Enza ce ne parli un po’?)

E’ soprattutto il profumo dei dolci ad infarcire i ricordi della scrittrice, quasi che i dolci siano la consolazione  per  andare avanti.

Mi sovviene il libro di Maria Cannata, anch’essa siciliana, dove  sia il pane che  i dolci impastati con la farina di mandorle e gli altri frutti di questa terra meravigliosa diventano i cardini della vita delle donne, ma non solo…

Simonetta Agnello Hornby ha sposato un inglese ed ora vive a Londra.

Proprio in questi giorni è uscito un altro suo libro “La mia Londra”, ed.Giunti.  Storia personale e storia di una metropoli dagli anni Sessanta in poi.

 

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1 commento
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  1. Via XX Settembre (a Genova), il fascino di Palermo (nonostante tutto), l’Agrigentino, Londra … quanti ricordi evoca in me il tuo articolo, Mirna. Leggerti è come viaggiare nello spazio e nel tempo. Ma andiamo con ordine. Genova, Via XX settembre, lo sdruscio da ragazzi per guardare le ragazze che passeggiavano. Palermo, dove per tre anni da Milano mi sono recato ogni mese per riunioni di lavoro. L’Agrigentino, dove aveva le terre mio nonno materno. Londra, dove – da studente universitario in vacanza .- ero a lavorare come barman in King’s Road proprio nel periodo in cui c’eri anche tu: chissà come mai non ci siamo incontrati! Viaggi … libri … letture … scritture … e quando invecchiamo noi? Mai, mai …