LE CRONACHE DI BORZONASCA

pubblicato da: Mirna - 19 Agosto, 2014 @ 2:57 pm

LE CRONACHE DI BORZONASCA

 

Che cos’ è Borzonasca per me? Un paesello dell’entroterra ligure dove da quarant’anni io vengo per trascorrere gran parte dell’estate E’ .Il  luogo di nascita di mio marito che mi ha lasciato  questa casa,   ristrutturata da circa vent’anni. Era la casa dei  suoi nonni, il giardinetto a fasce, come ho già scritto  è pieno di rose e di  alberi antichi.

Le estati qui hanno seguito il mio percorso di moglie e di madre. Arrivata la prima volta con gonne a fiori e scialli ero piena di curiosità per  i colori e i profumi liguri. Giornate al mare, pranzi golosi nella casa della mia solare cognata, serate fresche in giro per il paese. Stefania  cresceva e giocava lungo i carruggetti.

Ed ogni volta che  vi arrivavo mi sembrava di salire su una giostra  dove io mi inserivo tra gli abitanti del paese  che mi sembravano sempre uguali, come se non si fossero mossi dalle estati precedenti: il gruppo dei nullafacenti al bar, le signore abbronzate, i giovani che andavano a “vivere” sulla costa.

Le orette tarde dei caldi pomeriggi   le trascorrevo  nel salotto di Bruna e Grazia a parlar di libri e a  sorseggiare sciroppo di sambuco.

Ma il tempo è passato, siamo cambiati tutti, qualcuno non c’è più, ma il meccanismo di Borzonasca si mette sempre in moto al mio arrivo al principio dell’estate.

Il bar Macera  sforna ogni giorno le sue ottime “ruette”, ha sempre i soliti tavolini …nessun cambiamento, persino i posacenere sono ancora quelli di alluminio.

Grazia ed io al mattino mentre beviamo il caffè ci divertiamo a pensare a come potrebbe diventare il locale:   tovagliette rosa, arredi meno da bar sport, qualche pianta verde,ma  sappiamo già  che rimarrà sempre così.

E’ quasi una garanzia, una sicurezza che tutto rimanga uguale.

Chiedo intanto a destra e a manca qualche metafora o similitudine su Borzonasca. Molti si lamentano della sua limitatezza, “ è troppo  chiusa”, è come una “verde cassaforte”,”luogo  orrendo” –borbotta Luigi – ma – prosegue – so che se  mi allontanassi soffrirei di saudad . Carlo dice semplicemente con lo sguardo luminoso : “E’ mia!”

Penso che Borzonasca sia come una sirena ammaliatrice per chi vi è nato. Tutti vogliono ritornarvi come in un grembo materno.

Non per niente Grazia la sente come “un  nido”.

Ora  questo paesello mi appare  come una nave dove c’è tutto  un microcosmo a sé bastante. Ci sono due banche, una farmacia, vari negozietti, tre chiese, tre bar, un poliambulatorio, la Croce Verde, un palazzetto dello sport,  ma  occorre avere buone scialuppe per andare altrove soprattutto  nei  momenti di  bisogno.

Ma ci sono!

Sicurezza della solidarietà del paese !

La  mia gattina colpita da gastroenterite (colpa delle code di lucertola o di chissà cos’altro) viene  trasportata a Chiavari da Grazia con  me appresso in totale attacco di panico. La veterinaria ci prescrive punture e punturine.

Io non le so fare. Son preda dello sconforto più totale

Sulla terrazza di Macera chiediamo chi sa fare iniezioni e tutti si attivano per indicare Mirella che dice sa fare punture a tutti: umani, cani e gatti.

Sollievo immenso e senso di abbraccio corale.

…continua nella prossima puntata…CON LA SUGGESTIVA SCALETTA DI PIETRA COME CO-PROTAGONISTACompleanno Mimilla, Sestri 055

 

E PROPRIO IL TERZO GRADINO

Share

2 commenti
Lascia un commento »

  1. Siete bellissime sulla scaletta. Ma chi è mai quella portentosa ragazza, bella, bella, cl cappellone da buttero?? Ma è lei, è la Stefi, in tutto il suo splendore. Ciao e un abbraccio.

  2. Concordo con Camilla, siete stupende e seguo sempre volentieri le cronache di Borzonasca , paese che ha del magico da come lo racconti…Ti penso cara e spero di vederti presto. Quando torni? Baci a tutti, anche a Camilla ( ti ho scritto qualche settimana fa ma forse nn hai ricevuto la mail? ). A presto!!