IL LETTO DI FRIDA di Slavenka Drakulic, ed.elliot

pubblicato da: Mirna - 3 Giugno, 2015 @ 8:27 pm

thCAQ4JMREChi ama Frida Kahlo deve leggere questo libro . E chi non conosce la pittrice può iniziare a farlo  anche a partire da questo volumetto sebbene sia meglio affrontare la sua  splendida biografia scritta da  Hayden Harrera  corredata di foto. Le immagini sono importantissime per entrare nel mondo di Frida, sia le fotografie della sua vita sia i suoi dipinti.salotto con libro e gatto 003

Reduce della mostra romana ho “divorato” questo libro, imperniato sul dolore che ha accompagnato la vita della pittrice messicana, sfogliando spessissimo  il catalogo. (operazione un po’ complessa per via di  Mimilla sempre appiccicata alle gambe)

Slavenka Drakulic inzia il racconto dopo che a Frida è stato amputata la gamba destra. E’ la sua trentaduesima operazione. Da quel mattino di luglio la sua vita  le ritorna alla memoria  in  lancinanti flash back  iniziando da quando bambina si ammalò frida a letto che dipinge[1]di poliomelite e rimase a letto per un anno intero  fino a  ritrovarsi al terribile incidente quando  un’asta del filobus  la “trapassò” letteralmente.

Aveva diciotto anni  e la sua vita di donna e di futura artista cominciò con quell’incidente. Dall’immobilità forzata nacque la voglia di dipingere per esprimere tutta la sua sofferenza. Dice lei stessa “La mia pittura porta il messaggio del dolore“.

Dal  primo autoritratto per il suo fidanzato dell’epoca dove lei appare dolce, melanconica, ma con un velato richiamo erotico indimenticabile KahloColonnaSpezzata-229x300[1](tanto che il possessore lo terrà sempre fino alla morte e all’altezza dei suoi occhi come gli aveva chiesto Frida) a decine e decine  di dipinti dove si svela tutta la sua passione e il suo dolore. Autoritratti esorcizzanti per alleviare il peso che dovrà affrontare per tutta la sua vita.

L’incontro con il maestro Diego Rivera , il grande pittore di quadri e murales , diventerà l ‘essenza e  lo scopo della sua esistenza.200px-Frida_Kahlo_Diego_Rivera_1932[1] Si sente  dapprima protetta, guidata, plagiata, tanto che nei primi anni smette di dipingere. Riprenderà dopo i tradimenti del marito  quando capirà che lei è una persona con una thCAAS3K4Cpropria identità. Il loro rapporto sarà particolare, ma molto stretto.

Importante durante la lettura delle sue biografie  guardare i suoi autoritratti eccezionali dove lei vestita spesso da contadina tehuana (come piaceva al Maestro) ci fissa con lo sguardo intriso di morte e consapevolezza. Tutto ci viene raccontato attraverso i suoi dipinti: dei suoi aborti, del suo desiderio sfrenato di maternità tanto che alla fine si ripiegherà come una madre sul suo Diego imprendibile come marito, ma accondiscendente nel farsi amare come un KahloAbbraccioAmorevole-261x300[1]bambino.

Breton quando vede i suoi quadri si emoziona. Parla di eccezionale Surrealismo e Simbolismo, senz’altro di una pittura forte che tocca le corde dell’animo. Una pittrice unica che sembra aver dipinto con il suo sangue e con il suo respiro.

Una lettura forte, avvincente in cui troviamo il desiderio di Frida di esistere, nonostante tutto. Scrive “Sentire, guardare, partecipare. Gioire. Non abbiamo un’altra possibilità, un’altra vita.”

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4 commenti
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  1. Da GRAZIA: Parlo del bel romanzo “La melodia di Vienna” di Ernst Lothar, edizioni e/o. Un librone di seicento pagine, pesa un po’ leggerlo da sdraiate, ma ne vale la pena. E’ la storia di una famiglia viennese di fabbricanti di pianoforti nel corso di varie generazioni, dall’epoca di Francesco Giuseppe alla caduta del nazismo, questi sono il soggetto e il periodo storico. Un romanzone con guerre, amori, passioni, intrighi, litigi e con personaggi tutti indimenticabili. Il racconto parte soprattutto dal punto di vista di Henriette, entrata a far parte della famiglia e successivamente da quello di suo figlio Hans.
    Lothar, che fra l’altro è stato uno dei promotori del festival di Salisburgo, vi ha espresso il grande amore per l’Austria, per la sua storia e la sua cultura. Te lo consiglio

  2. Visto questo post sono ancor più contenta e grata a te, Mirna, perchè mi hai prestato per l’estate proprio la biografia di Frida scritta da Hayden Herrera. La leggerò avidamente. In questi giorni sono su LA MENNULARA, donatami dall’amica Nadia: libro avvincente, ricco di personaggi, che per ora ho letto a piccole dosi per via delle molte altre cose a cui devo pensare. Ma con l’estate mi rifarò, e già lo pregusto!
    Siete amiche preziose per i consigli di lettura. Il precedente regalatomi da Nadia, LA PORTA della Szabò, mi è piaciuto moltissimo.
    A lunedì 8 Giugno!

  3. Anch’io, come Maria Teresa, sono stata conquistata da “La porta” di Magda Szabò, tanto che mi sono affrettata ad acquistare, della stessa autrice, “La ballata di Iza” che però devo ancora leggere e che spero mi dia le stesse emozioni.
    E’ la narrazione del rapporto di amore e di amicizia che intercorre tra la scrittrice e la domestica, donna bizzarra e passionale e assoluta protagonista del racconto.
    Lettura molto intensa, da consigliare.

  4. Anch’io ho letto La ballata di Iza e ne ho scritto la recensione come per “La porta”. La troverete nel mio archivio. Libro bellissimo. Grandissima Szabò.