SALVIAMO…UNA TORTA DI RISO

pubblicato da: Mirna - 6 Marzo, 2016 @ 5:45 pm

Vincenzo Pedrielli, il mio amico di infanzia carpigiana, ha compiuto gli anni e sua moglie Marisa gli ha  preparato  il suo dolce preferito: la torta di riso.  Soltanto per il suo compleanno. Me la descrive e mi sembra golosissima. Mi manda quindi la ricetta. Eccola.

La torta di riso:

200 gr di riso bollito in 1 litro di latte con scorza di limone.Quando raffreddato si aggiungono 150g di zucchero e 50gr torta di risio 001d’uvetta (messa prima a bagno in acqua calda e successivamente con sassolino o liquore equivalente).Si aggiungono poi 100gr di mandorle sbucciate e tritate, alcuni amaretti e 5 rossi d’uovo.Mescola il tutto poi aggiungi i 5 chiari montati a neve. Ungi il tegame e metti pan grattato e inforna a 180° per 40 minuti.

torta di risio 003Ebbene che cosa è successo che mi ha fatto rovinare la mia torta da salvare?

Io ho capito 2 chili di riso…

…e mi sono detta, beh loro sono in tanti:  figli,  e  nipoti,  per la mia famigliola di tre gatti (Mimilla sempre  compresa )  basterà la metà.

Quindi metto  a bollire in un mezzo litro di latte un chilo di riso... che naturalmente si attacca quasi subito, io mescolo, mescolo come il  muratore fa con la calce…mi si rompe  anche il cucchiaio di legno. Aggiungo latte e acqua, ma non demordo. Faticosissimo. Il  cucchiaio successivo rimane in piedi nel mezzo.

Continuo dimezzando tutti gli altri ingrredienti. La assaggio ma in effetti mi sembra poco dolce, aggiungo un po’ di zucchero e zenzero e torta di risio 002cannella. Ma la consistenza è preoccupante.

Mi dico che evidentemente deve essere così.

Insomma alla fine il “pastone” sembra pronto. E’ tantissimo. Dove lo metto? Devo spostarlo di recipiente in recipiente sempre più grandi.

torta di risio 004La cucina  è devastata.

Sono tentata di telefonare al Pedrielli per capire dove sto sbagliando, ma poi continuo. Inforno la “cosa” per 40 minuti.

Alla fine emerge una  simil-torta  molto carina d’aspetto ma naturalmente dalla consistenza di un cemento gommoso.torta di risio 006

Meno male che Stefania tornata stanchissima e con le idee un po’ confuse  la  assaggia e dice ” ” E’ poco dolce, ma non è cattiva!”

Non sa che dovremo in qualche modo smaltirla.

O salvarla …ma come? Aiuto!

Ma come ho fatto a leggere e pensare a due chili di riso?

Beh, ormai la cena e qualche futuro pasto ci sono!

 

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3 commenti
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  1. Come mi sono divertita!!! Be’, la torta alla vista è bella, a giudizio di Stefania è pure buona, quindi la prossima volta basterà dosare bene gli ingredienti, no? Prima o poi la proverò anch’io.
    Un consiglio: mai rimescolare il riso, nemmeno quando si cuoce un risotto: basta gettarlo nel soffritto e aggiungere brodo man mano che viene assorbito, senza toccarlo. Garantisco che non attacca, nemmeno in una vecchia pentola di vecchio alluminio. E’ un’astuzia che ho imparato tanti anni fa da un’ottima cuciniera. A tempo di cottura trascorso, gli ultimi istanti si mescola e da quel momento però attenzione: occorre continuare, perchè ormai sì che attacca.
    Buon appetito!

  2. Beh, ero un po’ confusa sì, ma confermo e rincaro, non solo non è cattiva, è BUONA! Certo l’ “impatto” sullo stomaco è importante, forse non adatto a chi vuole un piccolo dessert spezza-fame….ma dignitosa nella sua densa “sostanza”! Ora leggo però del qui pro quo delle dosi… ahahah!
    Il problema dello smaltimento è reale… è tanta, è epica. Ma troveremo una soluzione, anzi, se volete passare di qui, si distribuisce torta di riso per i prossimi due o tre giorni a chicchessia!
    E… ha pure scarso contenuto di… zuccheri! 🙂

  3. Divertente la storia della torta di riso! Probabilmente è nata una variante di questo dolce. Brava! Peccato non esserci stata per poterla assaggiare… Che ne dice Mimilla?