OLIVE KITTERIDGE, Agatha Raisin e GILEAD…lettura come carburante della vita

pubblicato da: Mirna - 6 Aprile, 2016 @ 5:20 pm

Ecco il romanzo di cui abbiamo parlato nel salotto di Cristina.

cop[1] (5)Vincitore del premioPulitzer 2009, questo romanzo di Elizabeth Strout si fa leggere rapidamente e con piacere. La protagonista, Olive, è un’insegnante in pensione di mezza età che vive in una cittadina del Maine, affacciata sull’Atlantico.

Si tratta in realtà di una raccolta di 13 racconti, tenuti insieme dal filo conduttore della presenza di Olive in ognuno di essi. Talvolta lei ne è la principale protagonista, altre volte appare fugacemente o viene soltanto ricordata.

Olive Kitteridge influenza la vita dei suoi concittadini. E’ un tipo asciutto, talvolta irascibile, oppressiva con il marito e il figlio, ma il suo sguardo severo, da ex – insegnante, è molto attento su ciò che accade. I suoi consigli lapidari e di buon senso  aiutano più di una volta ex-studenti, donne abbandonate, aspiranti suicidi.

La sua sembra un’esistenza banale, trascorsa fra casa e scuola, anche un po’ malinconica proprio nel lento e inesorabile invecchiare, con l’abbandono dei figli, le persone care che muoiono, ma tutto è  illuminato dalla consapevolezza che si “cammina” insieme e che ogni persona  è importante, così com’è, e per una piccola comunità, e per la famiglia.

E’ un libro non retorico, si parla di vita verosimile, con le sue luci e le sue ombre: insoddisfazioni, rancori, amore, attenzione, malinconia, amicizia,  solitudine. Una vita come la nostra, come quella di tutti noi, ma sempre degna di essere vissuta.

Elizabeth Strout riesce a far “vedere” nitidamente in  immagini gli squarci di vita narrati, sembra  far sua la luce dipinta da  Edward Hopper, quella  che entra dall’esterno a illuminare un attimo fermo dell’esistenza di qualcuno.

E proprio nell’ultimo racconto Olive, ormai settantenne, si ritrova in una stanza piena di sole a pensare “che il mondo la confondeva. Non voleva ancora lasciarlo.”

Ma altri libri sono intorno a me. Sento che la lettura è il carburante della mia vita. Pur di spessori diversi. Come il delizioso racconto di 6601529[1]M.C.Beaton “Agatha Raisin e il caso del curioso curato”. ed. Astoria. Siamo sempre nei Cotswolds tra ameni cottages fioriti e feste di beneficenza in parrocchia. Ma Agatha, volitiva signora di mezza età è sempre alla ricerca dell’amore e degli…assassini, sì perchè anche nella pacifica campagna inglese ne succedono di tutti i colori.

E poi c’è GILEAD di Marilynne Robinson, scritto precedentemente a LILA di cui ho parlato pochi post fa. Un romanzo sorprendente che ti accompagna come un padre spirituale. E di un reverendo eccezionale si parla: di John Ames diventato marito di Lila. E’ strano come il fatto di aver letto prima un romanzo postumo mi faccia apprezzare maggiormente  l’ambiente e i personaggi.

2553630[1]Il pastore John Ames sarà morto quando suo figlio aprirà la lettera che gli sta scrivendo. Siamo nel 1956, John ha 76 anni e sente che la fine è prossima. Dieci anni prima ha incontrato l’attuale signora Ames, molto piú giovane di lui. La donna aveva sofferto molto: il pastore se ne innamorò e in lui la ragazza ha trovato conforto e assistenza. Ora sembra proprio che siano felici, sotto ogni punto di vista. Il vecchio padre sente che il figlio di sei anni non potrà mai veramente conoscere la sua storia. A Gilead, Iowa, la città che non ha mai lasciato, Ames inizia cosí a scrivere una specie di testamento, la storia della sua famiglia. Racconta di suo nonno, un uomo impegnato nelle lotte contro la schiavitù, del padre pacifista durante la guerra di Secessione. E poi si chiede: cosa ho imparato io da tutti voi?

Da leggere con attenzione e grande piacere. C’è tutto l’amore per la vita e per il creato. Come dimenticare le descrizione di una notte d’estate colma di lucciole? O l’allineamento del sole che tramonta con la luna che sorge? Emozionante.

Vincitore del premio Pulitzer  nel 2005.

Marilynne Robinson è ritenuta una delle più grandi autrici americane viventi.

 

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