Il Marocchino e le scope in Friuli

pubblicato da: Mirna - 12 Maggio, 2017 @ 9:10 am

G. mi racconta che sulla Giulia Augusta dove abita  passano frotte di marocchini che vendono oggetti vari . La strada è l’antica via romana che ora arriva fino a Grado attraversando lagune azzurre e gabbiani in volo.

aquileia 30 maggio 2010 006La casa di G. dà sul retro su campi di fiori gialli di colza o pannocchie di mais o soia,  a seconda della rotazione agricola  del suo vicino.

Ma sul davanti ha la trafficata Giulia Augusta.

Abitando al pian terreno e tenendo spesso la porta aperta per lasciare entrare e uscire i suo tre gatti:  due neri e muti – Paolo e Giulio, una bianca fine estate 2016 + Giuly 052ciarliera e manesca, Toby – succede che talvolta entri qualche sconosciuto.

Inutile dirle di stare attenta.

Lei risponde “Ma chi vuoi che voglia rubare? Non ho niente! Soltanto cose per i gatti e altre piuttosto vetuste.”

Intanto l’altro giorno un marocchino è entrato con addosso  parecchie scope da vendere.

Alto, alto e magro, magro  proprio come le sue scope.

Naturalmente la mia amica  gli dice

” Come vedi non mi serve nulla e non posso comprare niente per ora. Fra l’altro sono piena di scope”

E lui ribatte “Ma io ho fame”

Che dovevo fare?” mi racconta lei “dar da mangiare agli affamati”

Gli offre del tonno con fagioli, ma lui pretende tonno con i piselli. Gli prospetta  anche  la maionese , ma lui sospettoso  dice di no, non si sa mai che dentro ci sia del maiale!

“Ma come fai ad essere così incosciente?le chiedo.

Seraficamente lei risponde che lui era mite e  magro. Naturalmente dopo averlo  fatto sedere al tavolo della cucina gli  ha posto tante domande.

“E’ di Marrakesch . ” sottolinea per avvalorare che uno nato in  quel bel posto non poteva far nulla di male.

fine estate 2016 + Giuly 009Con G. sono sempre preoccupata per la sua  incolumità. Non solo per episodi come questo, ma per tante altre circostanze della sua vita poliedrica.

Elegante direttrice di boutique ora in pensione,  perfetta conoscitrice della lingua inglese,” gattara” a tempo pienissimo,   ora lei  si prodiga  per tutti i felini del Friuli che fa sterilizzare in massa ( e per questo le sue sostanze sono spesso esigue), ad amica di persone dei più svariati ceti sociali: importanti avvocati, artisti, signore viennesi in ritiro in ville con giardino alla Monet, a guardie forestali che la “monitorano” quando di notte va a sfamare i gatti randagi, a uno zingaro gentile   che l’aiuta a sistemare la roulotte per i gatti.

Però:

perchè  deve andare di notte a prendere pezzi di acacia caduta per caso nel bosco  o legna già tagliata in un casolare abbandonato? E perchè, come l’altra sera quando furtiva raccoglieva ciocchi per la sua stufa (per  Paolo – uno dei due gatti muti-  che  vuole stare dentro al forno della cucina IMG_20170512_104138economica!) cade tra l’edera che le avvinghia le caviglie… e non si rompe mai nulla?

Santi protettori degli amanti dei felini?

 

 

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1 commento
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  1. Credo sia la fiducia nel mondo che la tiene nella bolla di incolumità , ci fossero più G. Sulla terra, saremmo tutti più sorridenti e rilassati… Continua così G., sei forte! (But do not overdo it, come dicono gli inglesi)!