FRIDA, ovvero Amor y dolor

pubblicato da: admin - 25 Aprile, 2010 @ 6:01 pm

Mi piace ripensare a Frida Kahlo, soprattutto quando non mi sento molto bene. Perchè? Perchè la sua vita è un esempio di coraggio caparbio, di avidità verso ogni emozione e passione.

Hayden Herrera, americana, critica d’arte è la massima esperta di questa pittrice messicana che comincia a diventare famosa alla fine degli anni’90, e ci presenta una biografia completa sulla sua vita e la sua arte.E’ un lavoro durato molti anni, conosciuto ormai  in tutto il mondo.

Come sono i suoi quadri? Coloratissimi, inquietanti, spesso dipinge se stessa nei momenti di maggiore sofferenza. “Pensavano che fossi una surrealista, ma non lo ero. Non ho mai dipinto sogni” dice la Khalo “Ho dipinto la mia realtà“.

Nasce nel 1907 a Coyocàn, da padre tedesco e madre messicana.  A sette anni viene colpita dalla poliomelite; a 18 un terribile incidente automobilistico la condanna a uno stato di seminvalidità e a  sofferenze fisiche per tutta la vita.  Durante la convalescenza  comincia a dipingere, con fatica, in posizioni impossibili.  In certi periodi deve indossare un busto rigidissimo di metallo. Riesce  però ad esprimere con colori vividissimi i suoi incubi  e il suo dolore.

Appassionata militante di sinistra sposa  nel 1929 il grande muralista Diego Rivera di cui rimane innamorata per tutta la vita. “Non lasciare che patisca la sete l’albero di cui sei il sole, che fece tesoro del tuo seme. E’ Diego nome d’amore” gli scrive  nel 1939, per il suo cinquantatreesimo compleanno. E’ una strana coppia, lui enorme e maturo, lei più giovane, minuta, elegante, con folte sopracciglia e peluria sul labbro, che  la rendono più seducente nella sua particolarità. Si veste secondo l’antica tradizione messicana con gonne lunghe, scialli colorati, fiori nei capelli, gioielli di turchese.

Nel 1937 vive a Città del Messico e nella sua casa azzurra approderà Leon Trockij, il leader della rivoluzione russa in esilio. Ma di questo periodo parlerò in un altro post.

Per oggi voglio ripensare a Frida Kahlo come un simbolo di grande forza di volontà e  di ribellione contro le circostanze più crudeli della vita.  (Così i miei doloretti di stomaco e i pensieri neri mi sembreranno più sopportabili. )

Dopo aver letto questo libro di Hayden Herrera ho approfondito la conoscenza di questa pittrice cercando foto dei suoi dipinti. Tra i suoi ricorrenti  autoritratti il più famoso è quello delle “Due Fride” dove si vede in entrambe il cuore scoperto, poi nature morte sensuali, visionarie, antropomorfiche. “La sua pittura è una bomba avvolta da un nastro di seta” dirà di lei Andé Breton.

Alla morte di Frieda, nel 1954, ricorda un’amica, il viso grasso e generalmente pieno di energia di Diego Rivera si afflosciò e ingrigì.” In poche ore diventò un vecchio, pallido e brutto.”

Frida Kahlo una donna unica,  straordinaria.

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  1. Davvero straordinaria Frida… L’ho conosciuta come personalità attraverso il libro ” Memoria di una lettrice notturna”, il tuo primo post se non sbaglio… E che conferma che anche attraverso la sofferenza si può capire meglio la vita e soprattutto apprezzarne il valore…

  2. Conosco pochissimo Frida Kalo, quasi solo attraverso cataloghi della sua opera sfolgorante.Avevo letto un paio di anni fa’ un romanzo-biografia, molto appassionato e dolente, del premio Nobel francese Le Clezio. Una vita fatta di sofferenza e di passione. una vita al limite, sempre al limite. Non sapevo nulla del libro di Herrera e prendo nota.
    Buongiorno Mirna, mi sembra di averti come vicina, nella casa di fronte. quelle casette piccole , color cannella, dove dalle finestre ci si può quasi dare la mano. Che bellezza sapere che ogni mattina c’è qualcuno che ha scritto qualche suo pensiero, pieno di profumi, anche per me. E’ davvero una occasione inattesa e tra le più gioiose poter godere di questo bel regalo.
    Volevo parlarti di un libro, pubblicato per la prima volta in Italia, della grande Rebecca West :”Il ritorno del soldato”, per sapere se l’avessi letto. R. West (1892-1983!!) è una grande scrittrice e una grande donna inglese e questo breve romanzo, ambientato durante la prima guerra mondiale, mi è sembrato un piccolo capolavoro. E’ piaciuto molto , molto anche a Mariarosa. Carissima Mirna, grazie di essere lì, a portata di finestra. affettuosissimante -camilla

  3. Ho ripescato il libro di J.M. Le Clézio. L’amore di Frida per Diego è indescrivibile: Avrai già trovato, tra le tante, questa poesia poderosa che F. scrive per D. :
    “Nella saliva/nella carta/nell’eclisse/In tutte le linee/In tutti i colori/in tutte le giare/Nel mio petto/al di fuori, al di dentro nel calamaio nella difficoltà di scrivere nella meraviglia dei miei occhi nelle estreme lune del sole in tutto e dire tutto è stupido e magnifico DIEGO nella mia orina DIEGO nella mia bocca nel mio cuore nella mia follia nel mio sogno nella carta assorbente nella punta della penna nelle matite nei paesaggi nel cibo nel metallo nell’immaginazione nelle malattie nelle vetrine nelle sue astuzie nei suoi occhi nella sua bocca nelle sue menzogne”. ciao Mirna, buona sera. c.

  4. Grazie Camilla, di aver trascritto una stupenda poesia d’amore di Frieda Kahlo. Sono contenta che anche a te piaccia questa eccezionale donna. Ho un altro libro su di lei che sfoglierò più avanti. Si tratta di pagine di diari, lettere e qualche poesia.
    Di Rebecca West ho letto “La famiglia Aubrey” che naturalmente mi è piaciuto moltissimo. Leggerò senz’altro “Il ritorno del soldato”.
    Mi fa piacere essere “a portata di finestra” e di consonanze.
    Caramente.