CUORE, una lettura fuori dal nostro tempo

pubblicato da: admin - 26 Aprile, 2010 @ 8:23 pm

scansione0034Scelta obbligata per la riflessione quotidiana.  Sulla tecnologia innanzitutto. Giornata di stress, dovuto al PC che sta facendo le bizze. Si spegne improvvisamente, cancella foto di post precedenti, cambia la sistemazione delle icone…ed io ormai devo lavorarci per  più di due ore al giorno tra e-mail, telefonata Skype con Stefania, scrittura del blog.  Aiuto! Per fortuna c’è Marco, il tecnico amico del Computer. Paziente, esperto, bravissimo è sempre riuscito a risolvermi i problemi. Così oggi alle 13,30, sentendomi sull’orlo di una crisi di nervi, che non fa bene ai miei disturbi di stomaco, è accorso al mio grido d’aiuto. Due orette di controlli vari, sistemazione, anche visione dei miei posts e …tutto è tornato come prima. Si percepisce l’amore e la tolleranza  che Marco ha per questo strumento.

Io invece piuttosto arrabbiata ho ripensato al “Piccolo scrivano fiorentino” del romanzo “Cuore”, almeno gli indirizzi che scriveva di notte sulle buste non andavano persi! Durante la pausa-caffè ho chiesto a Marco se si ricordava questo famoso episodio, il racconto mensile che il maestro di Enrico dava da leggere a tutta la classe. Con mia grande meraviglia Marco non l’ha letto. “Ma non hai neppure sentito nominare, “La piccola vedetta Lombarda?” “Dagli Appennini alle Ande?”  “ Neppure a scuola?”  gli ho chiesto. Sembra proprio di no. Marco legge un po’ di  saggistica, psicoanalisi, ma  il suo tempo e il suo interesse sono dedicati soprattutto al Computer, a questa nuova “ lingua per comunicare.” “Non umana” spiega lui ” ma di un’altra dimensione, quella del futuro“. Ormai siamo dentro l’informatizzazione e la conoscenza e la cultura si possono ampliare anche  attraverso questo strumento che ora  in effetti anch’io sto usando.  Spariranno i libri? Rimarranno solo ai collezionisti? Tremo al pensiero. Rifletto anche  che molti giovani non si sono imbattuti in  certi tipi di libri, come “Cuore” o “Piccole Donne,” ormai forse anacronistici e retorici.

Solo i miei coetanei avranno letto il romanzo strappalacrime di Edmondo De Amicis?  Scritto nel 1886,  questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi tra i nove e i tredici anni e si potrebbe intitolare : Storia di un anno scolastico, scritto da un alunno di terza, d’una scuola municipale d’Italia”. Le pagine di diario di Enrico Bottini, le lettere dei suoi genitori, i racconti mensili, sono tutti insegnamenti mirati alla formazione etica e civile dei giovani cittadini dell’appena costituito Regno d’Italia. Valori lontani come il patriottismo, l’eroismo, l’obbedienza, la solidarietà , insomma la Bontà, vengono sottolineati in tutte le sue pagine. Lo stesso De Amicis aveva compreso i limiti di un romanzo un po’ troppo melenso e moralista, ma senza dubbio, ai suoi  lettori, sono rimasti  per sempre impressi nel cuore i suoi personaggi rappresentanti di certe tipologie umane,  sia di alunni che  di persone adulte. Come non dimenticare il buon Garrone? O il Muratorino,  o Derossi, il più bravo e vanesio alunno della classe? E  Franti, il discolo,  che oggi si definirebbe  caratteriale…

Naturalmente a me , a scuola, l’avevano fatto leggere, ma il bello è che a 21 anni comprai questa edizione, e in un pomeriggio  domenicale di pioggia me lo lessi tutto. E piansi persino! La Bontà, anche se costruita artificiosamente da De Amicis, mi  ha sempre commosso.

“Il piccolo scrivano fiorentino” mi  tocca particolarmente:   trovo dolcissimo il suo piccolo eroismo per aiutare il papà stanco e canuto.

Chissà chi l’ha letto  tra di voi … E quali personaggi o racconti avete amato di più…

 

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10 commenti
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  1. Ho quasi 36 anni e quindi non so se definirmi proprio ” giovane” ma io Cuore l’ho letto. Il mio racconto preferito ” Dagli Apennini alle Ande” . Mi sono anche vista lo sceneggiato qualche anno fa con Anna Valle che faceva la maestrina dalla penna rossa…
    Ho un bel ricordo di questo libro…E ho pianto anch’io….

  2. Io non l’ho letto perchè ogni volta che mio fratello ne leggeva un capitolo scoppiava a piangere….. perciò mia madre, pensando che non fosse il caso di innondare la casa di lacrime, mi regalò “Piccole Donne”, un libro che ho amato moltissimo e che regalerò alla mia Emma non appena avrà l’età per comprenderlo… certi libri sono dei veri pilastri e non hanno scadenza…..anche se il mondo è diventato più tecnologico i buoni sentimenti fanno sempre bene!
    Claudia

  3. Cuore l’ho letto e riletto e consumato di lacrime e sorrisi da bambina. Credo che sia stato uno dei libri che mi hanno fatto amare la lettura. Anch’io ho amato tanto il piccolo scrivano fiorentino e ricordo bene che fu un vero modello da imitare (non ci sono mai riuscita, ero una peste). Credo che all’infanzia di oggi manchino questi libri fondamentali. Tutte le critiche, esagerate, fatte a De amicis non possono e non devono ignorare l’infanzia. Si ironizza sulle letture dei buoni sentimenti. Eppure credo che da piccoli di questi sentimenti si abbia bisogno, siano essenziali per la formazione. Oppure di pensa che facciano meglio ai bambini i sentimenti “cattivi”? Un certo snobismo che confonde la critica letteraria con la pedagogia mi è sembrato pericoloso. Inoltre De Amicis è un grande scrittore, non solo per “cuore”. Bravissima Mirna : sei così anticonformista e al tempo stesso rimani salda e serena, mai polemica. Fantastica.

  4. Ho sempre trovato e ora ancora di piu’ che la scuola abbia un sapore unico e ricchissimo.
    Mamma e voi lettrici avete menzionato alcuni episodi salienti di “Cuore” ma io quello che mi ricordo soprattutto e quello che mi manca intensamente oggi e’ la quotidianita’ scolastica, fatta dai compagni, dai professori, dalle scoperte, dalle ansie, dalle soddifazioni, dalle delusioni. Un’estrema concentrazione di eventi per la prima fase della vita di ognuno di noi. E “Cuore” arricchisce tutto cio’ con i racconti e le vicende di vite passate e presenti. Ho sempre voluto tornare a scuola dopo aver letto o nominato “Cuore” e questa e’ una di quelle volte.
    Ma non c’era stato anche uno sceneggiato prima di quello con Anna Valle? Johnny Dorelli?
    Ah, questo parlare di suola mi sollecita anche il ricordo delle scene in classe di “Amarcord” di Fellini: l’ora di greco, di artistica, di matematica ecc. Uno spasso.

  5. Certo, anch’io ho letto “Cuore” quando ero bambina! Ricordo di non aver pianto, è una cosa che purtroppo non riesco tuttora a permettermi (e quindi….vari disturbi di somatizzazione!) . Credo proprio di averlo letto più di una volta, ricordo il compiacimento provato in quel mondo che mi ricordo aver trovato così perfetto…Forse mi ero pure innamorata un po’ sia di Garrone che della piccola vedetta lombarda.
    Mi è rimasto questo senso di profonda immedesimazione quando leggo un libro.
    Non l’ho mai chiesto a nessuno,ma succede anche a voi di “diventare” di volta in volta tutte ma dico tutte le eroine di cui leggiamo? Di abitare dove abitano loro? Di smembrarsi per ritrovare nuove membra nelle loro?
    Quando termino un libro, devo sempre “rielaborare il lutto”…..che strazio!!!!
    “Cuore” lo voglio proprio rileggere, la mia copia ha Garrone in copertina, in cima a una collina, alto, impavido, forte, insomma il mio uomo ideale!!! (quando ero bambina lo avrei voluto proprio sposare).
    Andrò da mia mamma e me lo porterò qui, come un piccolo pezzo di puzzle da riporre delicatamente nel patchwork della mia vita.

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