IL BUIO NON CONSOLA di Emma Healey

pubblicato da: Mirna - 9 Luglio, 2020 @ 3:47 pm

Peccato non commentare di questo romanzo, anche se sarei tentata di continuare la siesta “messicana” sul mio 20200709_174145(1)divano!

L’ho terminato poco fa e devo scrivere qualcosa non solo per la sua trama , ma per tutte le suggestioni, i sentimenti, le connessioni che sempre un libro fa vibrare in noi.

L’autrice nel 2014 ha vinto il Costa Book Award con Elizabeth è scomparsa. Dovrò cercarlo, se il caldo non mi obnubilerà i progetti.

Qui Emma Haley parla di un’adolescente, Lana,  che soffre di depressione e che sparisce per quattro giorni in un punto della campagna inglese piena di grotte e anfratti.

Viene ritrovata ferita e senza memoria di ciò che le è successo. Se il padre è sollevato e fiducioso, la madre che si sente in rapporto simbiotico con lei, non si capacita, vuole sapere,vuole capire, ma si ritrova davanti ad un muro ostile e silenzioso. Lentamente anch’essa sprofonda in una sorta di torpore fatto di allucinazioni e tentativi di capire. Si sente in colpa, ma insiste con commovente tenacia per proteggere anche chi non vuole esserlo.

Un thriller psicologico che ci porta nel buio di una caverna infida e pericolosa che però non può proteggerti o consolarti o annullarti.

Perchè la vita è fuori sotto il sole.

Quindi non posso fare a meno di pensare a questo periodo di Covid, alle difficoltà per uscire dai cunicoli oscuri e pericolosi che potrebbero frenarti o farti desiderare di arrenderti.

Un romanzo  sul controverso rapporto madre-figlia, sul senso di colpa, la paura, la speranza e l’amore.

 

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2 commenti
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  1. Ti pensavo proprio, ma allora stai nel forno come me? Quando posso vado al lago di Caldonazzo e è già un po’ di sollievo. Questa mattina ho visto Lucia Conte, anche lei qui, per problemi che però non mi ha detto.
    Ma non arrendiamoci! Quando vai nella tua casetta in collina? Un abbraccio virtuale, ma forte.Carla

  2. Sembra proprio sia un’estate anomala per tutti. Dobbiamo cambiare coordinate mentali. Mi fa piacere sentire che Caldonazzo sia un’evasione azzurra. Un abbraccio.